Nuovo appuntamento di altissimo livello culturale al Museo Archeologico Nazionale della Siritide, diretto da Carmelo Colelli, che con l’organizzazione della Direzione Regionale Musei Basilicata, si sta preparando a due importanti eventi nel pomeriggio di sabato 6 maggio.
In occasione della mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, che verrà inaugurata alle Terme di Diocleziano in Roma il 4 maggio 2023, il Museo della Siritide ha concesso in prestito temporaneo parte del ricco corredo della “Tomba del Pittore di Policoro” (12 vasi), una sepoltura databile alla fine del V secolo a.C.
Il vuoto lasciato da questo prestito ha offerto il pretesto per riorganizzare anche altri spazi espositivi del Museo trasferendo un gruppo di autentici capolavori di età greca e romana dalla polvere dei depositi al cristallo delle vetrine. Fra i manufatti ora esposti per la prima volta o rimessi in mostra dopo lungo oblio, basti ricordare le monete della zecca di Taranto in argento e bronzo databili fra il V e il III secolo a.C., una ampia selezione di splendidi vasi a figure rosse dalle necropoli di Herakleia (IV secolo a.C.), il falcetto in ferro per la potatura delle vigne o la bottiglia in vetro con la dedica di Aprilla dalla necropoli di Nova Siri-Cugno dei Vagni (III secolo d.C.).
La nuova esposizione testimonia l’enorme ricchezza del Museo e dei suoi depositi e, di conseguenza, del territorio che esso rappresenta.
Insieme alla riorganizzazione di alcuni degli spazi interni, nel cortile del museo è stato allestito il lapidarium. Dai depositi sono state prelevate diverse iscrizioni edite e inedite in lingua latina, alcune delle quali presentano degli elementi onomastici (nomi propri di persona) fino ad ora non altrimenti attestati in Lucania. Il lapidarium, curato dai professori Antonio Zumbo e Alfredo Sansone dell’Università della Calabria, è supportato da pannellistica generale e didascalie con disegno, trascrizione e traduzione di ogni singola epigrafe.