Maria Anna Fanelli, Ambassador del Progetto “Città delle Donne” e referente regionale degli Stati Generali delle Donne della Basilicata”, ha inviato le sue considerazioni sul decennale della Convenzione di Instambul. Di seguito la nota integrale.
In occasione del “Decennale della Convenzione di Instabul” vogliamo ricordare che i saperi storico civili, anche contemporanei, sono luoghi privilegiati della identificazione personale, anche per quanto riguarda l’identità femminile, rispetto alla quale bisogna prevenire, perseguire, ed eliminare la violenza ed ogni forma di discriminazione contro le donne, favorire la concreta parità tra i sessi, l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne, applicare strategie condivise, sostenere, anche attraverso la prevenzione, misure di protezione e assistenza, incentivare la cooperazione internazionale, dare sostegno alle organizzazioni ed alle Autorità incaricate di applicare la legge, nonché misure integrate. Inoltre, è necessario affrontare in termini critici il dato “dell’assenza delle donne dalla storia sociale-politica” e cioè dalla dimensione pubblica, il tutto per recuperare il senso pienamente storico “della presenza e della partecipazione delle donne” alla vita reale della società nelle sue varianti. In questa ricorrenza così importante, pertanto, dedichiamo il nostro pensiero ed impegno alle “donne vittime di violenza nella nostra regione” chiedendo che vengano intestate loro, oltre ai parchi e ai giardini, così come già avvenuto a Potenza ed a breve avverrà anche a Matera, le nostre strade. Vuole essere questo uno degli impegni prioritari del Progetto “Città delle Donne ” per cui, come Ambassador del Progetto in Basilicata, chiedo ai Sindaci ed agli Amministratori dei circa sessanta Comuni che hanno aderito al Progetto “Città delle Donne”, ma anche a tutti gli altri Sindaci, di valorizzare con la toponomastica femminile “i tracciati al femminile e le storie di genere”, relative anche alle donne vittime di violenza.
Ridiamo loro volto e spessore dedicando le piazze, le strade, le rotonde, i viali ed altri luoghi delle Città delle Donne ed in genere quella della Basilicata ad Elisa Claps, Grazia Gioviale, Anna Rosa Fontana, Antonietta Ciancio, Marina Novozhilova, Vita Maria Farina, Angela Ferrara, Ottavia de Luise… e con loro ridiamo volto e spessore anche alle tante figure di donne poetesse, politiche, pittrici o musiciste… che nell’insieme configurano una “macrostoria delle donne lucane”. In tal modo la memoria storica contribuirà a formare a tutti i livelli, ed in particolare nelle giovani e nei giovani, un’autentica cultura di “Storia delle Donne” e di Parità completata da un impegno prioritario contro la violenza, che, non solo oggi, Anniversario della Convezione di Istanbul, ma sempre non si può non ribadire. Impegno da esplicitare, inoltre, soprattutto nei programmi scolastici di Storia, di Filosofia, di Educazione Civica, di Diritto, di Economia, della Storia letteraria e dell’Arte, nonché nello studio della Costituzione e degli Studi informatici, che ci conferiscono Cittadinanza Digitale, così da riconoscere il valore storico dell’esperienza femminile, della storicità dei compiti svolti dalle donne, del loro pieno incidere nella storia generale ed anche contemporanea.
Apprezzabile tanto l’impegno dell’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Potenza Vittoria Tiziana Rotunno per la Sua dichiarata attenzione alla Toponomastica Femminile ed alla Consigliera Comunale Adriana Violetto, che, con la condivisione di tutte le donne che siedono in Consiglio Comunale, ha richiesto l’intitolazione di strade o di altri luoghi alle vittime di femminicidio, ricevendo un “voto” unanime.
Colgo l’occasione per ringraziare Isa Maggi Referente Nazionale degli Stati Generali delle Donne che ha voluto conferirmi il riconoscimento di Ambassador del Progetto “Città delle Donne” per la Basilicata.