Dopo il trasferimento di Monsignor Giovanni Intini dalla Diocesi di Tricarico alla diocesi di Brindisi la diocesi di Tricarico è stata affidata Monsignor Pino Caiazzo, già arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina.
Ad annunciarlo questa mattina nella Cattedrale è stato Monsignor Pino Caiazzo, durante l’incontro al quale ha partecipato anche Monsignor Filippo Lombardi.
Di seguito l’intervento rivolto ai fedeli nella Cattedrale di Matera, il testo inviato alla diocesi di Tricarico e la biografia di Monsignor Pino Caiazzo.
Carissimi,
quando Cristo, il Maestro e Signore, chiama, si ascolta la sua voce, seguendolo dove lui vuole e come lui chiede.
Per amore a Gesù Cristo ho detto “Si”, aiutato e sostenuto dalla preghiera e dal sorriso della Madonna della Bruna (da oggi lainvocherò con più intensità anche sotto il dolce titolo di Madonna del Carmine e di Fonti) riconsegnando ancora una volta la mia vita nelle sue mani, lasciandomi amare per essere cisterna e canale del suo amore.
Per amore alla Chiesa, ho detto “Si” con il cuore aperto e senza tentennamenti, cosciente che la Chiesa è di Cristo e non mia e che io sono stato chiamato a servirla amandola. Seguo le indicazioni che il Nunzio Apostolico, S. E. Mons. Emil Paul Tscherrig mi ha dato, secondo la prassi della Chiesa: prima Amministratore Apostolico e poi Vescovo affinchè le due Diocesi siano unite in persona episcopi. Siamo nella fase di transizione, passaggio obbligatorio.
Per amore a questa meravigliosa terra lucana ho detto “Si” senza riserve e liberamente, cosciente che nulla di ciò che il Signore mi dona è mio, e che tutto devo a Lui: io passo, Lui resta. Io non sono indispensabile e non salvo nessuno, lui è il Salvatore; io per primo ho bisogno di essere perdonato, amato, salvato.
Per amore al ministero pastorale che ho ricevuto, mi appresto ad allargare l’ovile, facendo di tutto per condurre anche il gregge dell’amata Chiesa di Tricarico, in comunione con questa di Matera-Irsina, a pascoli erbosi e ad acque tranquille. Io per primo conoscerò valli, colline e montagne, godendo della loro ricchezza e bellezza, scrutando ogni sguardo, stringendo al petto ogni fratello e sorella che Dio continua a donarmi.
Per amore alla Chiesa di Matera-Irsina, che servo con la stessa gioia e lo stesso entusiasmo del primo momento, ormai da sette anni, non mi tiro indietro di fronte alle difficoltà e la mole di lavoro che da oggi sarà maggiore. Chiedo a tutti di spalancare il cuore favorendo questo incontro, affinchè, nonostante le peculiarità diverse delleDiocesi, possiamo iniziare a camminare insieme per mostrare l’unico volto bello della Chiesa. Ho bisogno dell’aiuto di voi preti, diaconi, religiosi e religiose, laici tutti. Il Signore ci chiede di essere ancor più responsabili, favorendo quella ministerialità che la Chiesa, attraverso il percorso sinodale, ci sta indicando. Pregate per me.
Domenica 12 febbraio (è una data che ormai segna la mia vita: morte di mamma nel 1992, annuncio della mia nomina ad Arcivescovo di Matera-Irsina nel 2016), celebrerò nella Cattedrale di Tricarico la mia prima messa alle h. 18.00. Ho chiesto di visitare prima la Struttura sanitaria di Tricarico e salutare gli ammalati alle h. 16.30.
Di seguito il testo inviato alla Chiesa sorella di Tricarico.
LETTERA ALLA DIOCESI DI TRICARICO
Carissimi Fratelli e Sorelle, Fedeli Laici, Sacerdoti e Diaconi, Religiosi e Religiose, della Chiesa che è inTricarico,
a seguito del trasferimento di S. E. Mons. Giovanni Intini nell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, il S. Padre, Francesco, mi ha voluto affidare l’incarico, come Amministratore Apostolico, dell’antica e nobile Diocesi di Tricarico. Al Papa rivolgo la mia rinnovata gratitudineaccogliendo in oboedientiaamoris la sua decisione,affidandomi completamente a Dio Uno e Trino, per la fiducia che mi ha concessa e che allarga il mio ministero pastorale nella vasta e varia realtà di questo nostro territorio.Un territorioche trova nelle tradizioni, nella cultura,nella spiritualità, nella santità e nella storia la sua ricchezza.
Permettetemi, diesprimere gratitudine al confratello Monsignor Giovanni Intini per il suo ministero tra voi vissuto con amore, entusiasmo,da vero padre e pastore nella fedeltà e disponibilità verso voi tutti, ma anche tanta preghiera per il nuovo servizio pastorale che gli è stato affidato. Grazie, carissimo D. Giovanni.
Il Nunzio apostolico mi ha riferito il desiderio del Papa di favorire una collaborazione più stretta fra le due diocesi di Tricarico e di Matera-Irsina, in persona episcopi, nella mia persona. Mi ha chiesto di allargare la famiglia, di conseguenza la casa. Umilmente ho obbedito e accettato, ben sapendo la fatica dell’impegno che l’incarico richiederà.
La vastità stessadel territorio comporterà molto lavoro(1.273 Km2 Tricarico e 2.020 Km2 Matera-Irsina per un totale complessivo di 3.293 Km2). Mi fido di Dio, non tanto delle mie forze. Rispondo positivamente alla chiamata del Maestro e Signore, Gesù Cristo, cosciente che la Chiesa è sua e non mia. Sono certo che la potenza dello Spirito Santo mi darà forza e ampiezze per includere, nel mio quotidiano amare, anche voi, così come amo e dedico tutto me stesso alla Chiesa di Matera Irsina da ormai 7 anni
Per certo dovremo attuare e implementare collaborazioniche non tolgano nulla alle singole diocesi, ma permettano di risparmiare le forze e far circolare energie pastorali e spirituali tra una Chiesa e l’altra. Sono sicuro che davanti a noi si prospettano nuove esperienze di comunione e prossimità, integrandoci, peruna reciproca ricchezza, condividendo forze, energie ed esperienze. Tutto servirà percamminare insieme sulle vie indicate dal Vangelo. Il Venerabile Mons. Raffaello Delle Nocche guardando a Maria diceva: «La Madonna Santa era la Mamma di Gesù, lo conosceva tanto bene, eppure Gesù era diventato per Lei allora incomprensibile…Davanti ai misteri della vita noi dobbiamo, come Maria, credere, custodire, meditare ed adorare le parole di Gesù ed operare secondo la sua Volontà».
Solo attingendo alla bella testimonianza d’amore che il Venerabile aveva per voi tutti, mi siete già tanto cari. Ed è per questo che esprimo anche vicinanza e gratitudine a voi, popolo di Dio della Chiesa di Tricarico, chiamati a condividere questo passaggio che mi rendo contonon sarà facile per entrambi: il nuovo spaventa sempre per le incognite che porta con sé, ed è per questo che bisogna guardarlo con gli occhi della fede che saprà evidenziare tutto il positivo e il potenziale che racchiude. Impegniamoci tutti per accompagnare e far crescere questo nostro futuro.
E’ mio desiderio incontrare voi confratelli sacerdoti, i diaconi e ascoltare i vostri suggerimenti. Confido molto nel vostro aiuto e nella vostra collaborazione: siete tutti figli di questa stupenda e meravigliosa terra di Basilicata, vi conoscete tra voi presbiteri indipendentemente dai confini diocesani e sono certo che piano piano troveremo punti d’incontro che ci permetteranno di lavorare uniti con un unico intento: il bene delle nostre Chiese, il bene dell’unica Chiesa. Grazie di cuore perché siete preti, diaconi, religiosi e religiose, figli tutti.
Questo tempo sinodale della Chiesa italiana ci aiuterà a camminare insieme e semplificare la vita pastorale e la gestione dei beni delle nostre Chiese locali. Siamo invitati a tornare all’entusiasmo della Chiesa delle origini in un momento storico in cui assistiamo al secolarismo e, ancor peggio, all’indifferenza religiosa. Lo Spirito Santo ci guiderà per essere testimoni del Cristo morto e risorto.
A Voi tutti, Fratelli e Sorelle, chiedo di dilatare sempre di più il vostro cuore. Aiutatemi in questo servizio pastorale per camminare, insieme e con entusiasmo, cercando e costruendo la comunione fraterna. La ricchezza dei doni dello Spirito Santo ci avvolgerà e le due Chiese sorelle a me affidate, Matera-Irsina e Tricarico, cresceranno in armonia.
Nei prossimi giorni incontrerò il Collegio dei Consultori, gli organismi di comunione uscenti ai quali per il momento farò riferimento, come il Consiglio presbiterale e il Consiglio per gli affari economici, per poi incominciare a visitare le diverse comunità parrocchiali con la passione e la nostalgia di quando ero parroco. Non ho il dono della bilocazione ma non vi farò mancare la mia presenza e sostegno.
Un particolare pensiero ai seminaristi che inizierò a conoscere meglio nei ritiri mensili che sto tenendo loro al Seminario Maggiore Interdiocesano di Basilicata, e a tutta la vita religiosa e consacrata che mi risulta essere molto ricca e vivace nelle diverse comunità parrocchiali.
Sento di rivolgere un caloroso saluto alle Istituzioni, civili e militari, a Enti, Associazioni, Movimenti. E’ mio desiderio dialogare e collaborare per il bene comune, per la crescita umana, ecclesiale e sociale del nostro Territorio. Insieme saremo capaci di aprire nuovi “Cantieri” da abitare e da vivere.Penso soprattutto ai giovani ai quali bisogna ridare dignità e speranza, impedendo l’emorragia della desertificazione attraverso l’abbandono dei nostri piccoli ma meravigliosi borghi.Papa Francesco ci ricorda che «un giovane è una promessa di vita, non un tempo sospeso…i sogni più belli si conquistano con speranza, pazienza e impegno, non stando alclassico balcone» (Esortazione apostolica “Christusvivit”). Alla luce di queste considerazioni penso che la comunione ecclesiale e la coesione sociale troveranno terreno fertile per dialogare nella reciproca mutualità.
Concludendo, saluto e ringrazio anche ogni mamma e papà, i nonni, gli operai nella diversità di professione e mestieri, gli insegnanti e studenti, quanti operano nel campo della sanità e nelle strutture sanitarie di Tricarico e di Stigliano, per tutto il bene che quotidianamente seminate con passione, determinazione e amore, nonostante le criticità nelle quali siete costretti a lavorare.
Permettetemi un pensiero speciale, intriso di preghiera e benedizione, ad ogni famiglia che in questo momento storico, così duro e difficile, avverte il peso di una malattia, di una sofferenza, della morte di una persona cara, ad ogni famigliache, più delle altre, sta facendo i conti con la crisi economica.
Un ultimo pensiero alle popolazioni della Turchia e Siria duramente provate dal terrificante terremoto. Non ci sono parole che possono consolare un dolore così grande. Mi è rimasta impressa un’immagine in particolare: un papà con il figlioletto morto tra le braccia che lo culla come se fosse ancora vivo. Come cristiani siamo chiamati ad imparare da queste tragedie che la vita ha bisogno di essere accarezzata sempre, aiutata, sostenuta, amata, cullata.
Confido molto nella corresponsabilità di tutti, nell’aiuto materno della Madonna del Carmine, di S. Potito e di S. Pancrazio. Mentre, con il Venerabile Mons. Raffaello Delle Nocche, intoniamo il Magnificat e viviamo, in comunione con la Chiesa celeste, questo momento storico come passaggio importante guardando fiduciosi verso orizzonti nuovi che lo Spirito Santo starà già indicando.
Vi abbraccio e benedico tutti.
NOTE BIOGRAFICHE DI MONSIGNOR PINO CAIAZZO
Nato a Isola di Capo Rizzuto, nell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, il 4 aprile 1956.
Ha conseguito la Maturità classica presso il Liceo “Tommaso Campanella” nel Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Reggio Calabria e ha proseguito la sua formazione nel Seminario Teologico Calabro “S. Pio X” di Catanzaro, dove ha acquisito il Baccalaureato in Teologia. Trasferitosi a Roma, ha ottenuto il dottorato in Sacra Liturgia al Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo.
È stato ordinato sacerdote il 10 ottobre 1981 nella Cattedrale di Crotone
Tra gli incarichi pastorali più significativi: Vicario parrocchiale di Santa Caterina da Siena, Roma, dal 1982 al 1983; Vicario parrocchiale nella nascente parrocchia di S. Paolo Apostolo a Crotone dal 1983 al 1984; Parroco di S. Paolo Apostolo a Crotone dal 1985 al 2016; Membro del Consiglio Presbiterale; Membro della Commissione Diocesana di Arte Sacra dal 1994 al 2007; Delegato Episcopale per l’Evangelizzazione dal 1995 al 1996; Membro del Collegio dei Consultori dal 1996 al 1999 e dal 2004 al 2007; Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dal 2003 al 2007; Membro per la Consulta Nazionale per la Liturgia presso la CEI dal 1996 al 2010; Vicario foraneo dal 1996 al 2000; Direttore del Centro Diocesano Vocazioni dal 2005 al 2006; Rettore del Seminario Minore Diocesano e Delegato Diocesano per i Seminaristi del Seminario Maggiore dal 2005 al 2008; Direttore dell’Ufficio Liturgico Regionale e Diocesano dal 1996 al 2010; Vicario Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata dal 2012 al 2016.
Inoltre, ha insegnato Sacra Liturgia, Teologia del Laicato, Teologia Morale, Sacramentaria presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose di Crotone ed è stato docente di Sacra Liturgia ed Evangelizzazione e Ministeri della Parola presso l’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” di Catanzaro.
È autore di articoli e contributi nel settore della liturgia; ha curato il Santorale Regionale e pubblicato diversi testi.
Eletto alla Sede Arcivescovile di Matera-Irsina il 12 febbraio 2016, ha ricevuto l’Ordinazione il 2 aprile dello stesso anno ed ha iniziato il suo Ministero Episcopale il 16 aprile dello stesso anno.
Il 21 marzo 2018 è stato nominato dalla C.E.I. Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Nazionali.
Nel maggio 2022 è stato eletto membro della Commissione liturgica della CEI.
Caiazzo amministratore apostolico della Diocesi di Tricarico, gli auguri del sindaco Bennardi
Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, a nome dell’Amministrazione comunale si congratula con l’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Pino Caiazzo, per la nomina ad amministratore apostolico anche nella Diocesi di Tricarico, rimasta vacante dopo il trasferimento di monsignor Intini a Brindisi-Ostuni. “A monsignor Caiazzo -dice Bennardi- auguriamo di poter svolgere in armonia e serenità questo nuovo impegnativo compito, come guida spirituale delle comunità cattoliche comprese nella Diocesi di Tricarico, territorialmente omogenea con Matera. Un incarico di grande responsabilità, a cui siamo sicuri che monsignor Caiazzo saprà rispondere con la sua saggezza, capacità e fede. A lui ed ai suoi collaboratori vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”.