Dopo il convegno sui diritti della Bambina e del Bambino del 13 maggio scorso ecco l’intervista rilasciata da Antonella Pagano sul tema.
Ancora un’impresa: Antonella Pagano e i Diritti della Bambina e del Bambino a Matera, perché?
Direi subito: Matera merita la tematica e la tematica merita Matera. Ecco perché a Matera, concordemente, tantissime associazioni si sono incontrate sulla strada dei Diritti della Bambina e del Bambino. Lei sa bene che a me piace narrare, dunque: se è vero che il mio poema “Raccoglierò le lacrime di tutte le donne” ripete più volte raccoglierò le lacrime, è pur vero che negli ultimi versi vede incastonati, i sorrisi delle donne e degli uomini che edificano la città a misura di bambina e di bambino. Ecco come in Matera, tra i più antichi insediamenti umani al mondo, così tante associazioni nazionali ed internazionali si sono messe insieme, meglio: si sono incontrate per scrivere la nuova pagina di storia con al centro i diritti della bambina e del bambino. Ho arditamente e passionalmente voluto i lavori nella Capitale della Civiltà Rupestre che nel 2019 sarà Capitale della Cultura per tutta l’Europa, e con grande lavoro credo d’esserci riuscita. Ho desiderato ardentemente approfondire la tematica e arricchirla dei contributi di tante associazioni del territorio lucano, pugliese, lombardo. Ed ho avuto anche fortuna; da poco il Comune di Matera ha nominato il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Avvocato Maria Grazia Masella che ha voluto stare con tutte noi; questa è stata la Sua prima uscita pubblica. Pensi: insieme all’ADEI Wizo (Ass.ne Donne ebree d’Italia), ADGI (Ass.ne Giuriste italiane), A.I.D.I.A. (Ass.ne donne ingegneri ed architetti), AIDM (Ass.ne donne medico), ANDE Milano Ass.ne donne elettrici), CIF Centro italiano femminile), CNDI (Consiglio Nazionale Donne Italiane), CPD (Centro Progetti Donne), FIDAPA BPW (Federazione italiana donne, arti, professioni, affari), Lions Club Milano Madonnina, MOiCA (Movimento Italiano Casalinghe), Ass.Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus, SOROPTIMIST International, Ass. TUTTI più EDUCATI, YWCA-UCDG Unione Cristiana delle Giovani), UNF (Unione Nazionale Femminile) socie della Consulta Femminile Interassociativa MILANO. campeggiava il Gonfalone del Comune di Matera, i loghi istituzionali della Regione Lombardia, Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Comune di Accadia, del Pontificium Consilium de Cultura Vaticano e della FIDAPA BPW Matera, LIONS Matera; MOiCA Matera, FONDAZIONE SPRINGER (Lucania-Puglia), ZONTA Matera, CASA NETural (Matera), BIBLIOMATER (Matera), MATERA POESIA 1995, CITTADINI SOLIDALI (Matera), CSV Basilicata (Centro Servizi Volontariato con 37 Ass.ni aderenti), ARMIDA (Matera), La Tenda dell’Abbraccio (Matera-Roma), Ass.ne Nazionale TOPONOMASTICA FEMMINILE, ECCOMI RISALI CON ME (Roma), FIDIC (Fed.ne Italiana Disabili e Invalidi Civili -Roma); CASSIOPEA ARTE (Roma), EUDONNA (Movimento Federativo Femminile per l’Europa – Roma Associa oltre 50 associazioni), le Associazioni Internazionali che operano sotto l’Egida dell’Unesco: la F.E.I. Federazione Esperantisti Italia e l’Associazione Internazionale dei CRITICI LETTERARI; il C.P. per il Club Unesco di Matera; dalla Puglia, la Consulta Femminile Interassociativa Regionale, l’ Associazione Donne Medico.
Quali le argomentazioni del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza per il Comune di Matera?
Innanzitutto mi faccia dire che è ragione di grande gioia per me apprendere che di tutto il Mezzogiorno d’Italia e del Mediterraneo solo Matera e Palermo hanno il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Gioia altrettanto grande è quella d’aver potuto offrire a questa straordinaria Figura l’opportunità di cui stiamo parlando, fra l’altro in prima uscita pubblica in loco; opportunità che Le ha offerto un uditorio assai vasto, sia di presenze fisiche, che di socie e soci iscritti alle tante associazioni; numeri davvero grandi e importanti per la divulgazione dei Principi e dei Messaggi. I tanti loghi sono l’abbraccio espanso, il vastissimo raggio d’azione di questa operazione che è umanitaria oltre che culturale. L’Avvocato Maria Grazia Masella, dopo aver espresso gentili parole riguardo la presentazione poetica che ho reso dell’evento, di cui v’è copia in cartella stampa, ha avuto parole importanti riguardo la preziosità della location che ho fortemente voluto e di cui sono infinitamente grata all’Architetto Biagio Lafratta, sempre attento e con quella Sua sensibilità squisita, delicata e pregnante. E’ mio preciso intento riportare esattamente le parole del Garante: ”Matera, Mater, Donna; Matera che accoglie questa tematica; tematica che è vocazione tutta materana, direi lucana; dare ai temi dell’Infanzia e dell’Adolescenza il meritato profilo di attenzione è incredibilmente significativo. Di fatto i temi dell’infanzia debbono stare al centro sia dell’azione politica che dell’azione sociale; è per questo che saluto la presenza della Senatrice Maria Antezza, Componente la Commissione per l’Infanzia della Camera dei Deputati, la Sua presenza conferma ulteriormente l’anzidetta vocazione e sollecita il dover dare un input in più: oltre che di attenzione culturale, soprattutto del FARE. Sono stata nominata Garante di questa città – oltre Matera e Palermo tutte le altre città ne sono purtroppo sprovviste – nonostante la figura sia assolutamente necessaria; è figura coadiuvata dalla legge, oltre che dalla Convenzione dei diritti del fanciullo – New York, 1989; è figura di raccordo tra le esigenze della società civile e le esigenze minorili. E’ giunto il momento, però, che accanto e insieme alla discussione sui diritti, tali diritti vadano concretamente attuati – non posso, quindi, a tal punto non ricordare che abbiamo una legislazione tra le più potenti e avanzate al mondo. In virtù di tutto questo colgo questa meravigliosa occasione offertami dalla Consulta, da Antonella Pagano e da tutte le associazioni, e siete veramente tante, per lanciare un messaggio: forse i tempi sono maturi non tanto per parlare di diritti, quanto per parlare di doveri; doveri, responsabilità e obblighi poiché è vero che: quando il diritto è violato c’è qualcuno che è mancato al suo dovere: dovere di fare il genitore; dovere di attendere alle cure del minore; dovere delle istituzioni, e parlo di chi si occupa di processi minorili e allontanamenti familiari. Dunque, qualcuno ha mancato il dovere, in questa precisa ottica s’inserisce la figura del Garante. Il Garante è colui che deve garantire la perfetta attuazione del diritto attraverso l’esemplare pratica del dovere poiché noi abbiamo dimenticato la natura del dovere e delle responsabilità nonostante disponiamo di Carte che parlino chiaramente. Dunque è tempo di fare una Carta dei Doveri, con quale obiettivo? Creare una società BAMBINO-CENTRICA; è porre al centro della propria speculazione e della propria idea l’interesse del minore. Cos’ha determinato, infatti, una società ADULTO-CENTRICA? Una società lasciata a se stessa, una società senza obblighi, una società senza responsabilità; i nostri ragazzi non sanno leggere e scrivere; siamo un paese con molta scolarizzazione ma poca istruzione e la differenza non è piccola. La società adulto-centrica pone i propri diritti al centro; esempio? Avere un figlio a tutti i costi, impartire un certo tipo di educazione al di là dell’interesse del minore. Credo si possa e si debba fare molto. Se tornano al centro gli interessi dei minori allora parleremo degli obblighi degli adulti. Ogni bambino ha diritto ad essere felice. La stagione dell’infanzia è stagione di passaggio ma che segna i cippi fondativi dell’adulto futuro; ecco perché la nostra -che è una società adultocentrica- deve cambiare versione e ambizione divenendo una società bambino-centrica. Se mettiamo al centro della nostra zione quotidiana, politica e sociale la cura e l’attenzione al pianeta infanzia avremo una società migliore, uomini del domani in equilibrio con se stessi. Il problema è, infine, rintracciare validi modelli educativi, perché non tutto fa bene al piccolo individuo. E i migliori modelli educativi sono il rafforzamento delle potenzialità dell’individuo: una sorta di missione maieutica che questo garante s’impone nello svolgimento del suo ufficio. Ai bambini va insegnata la felicità, da non confondere con il bieco egoismo, ma una felicità trasmissibile come le idee, la storia e l’intero bagaglio umano. Se c’è una cosa che vorrei tanto inserire nella nostra bella Carta Costituzionale è il principio che hanno in America e che chiamano Diritto alla felicità. Sono per l’insegnamento della felicità ai bambini. Da Garante dichiaro di avere le porte aperte, e voi che abitate a Matera, comunicate con il Garante, fate in modo che il Garante conosca le sacche di emarginazione che non sono sotto gli occhi di tutti, non sono sotto gli occhi delle telecamere e che invece hanno bisogno d’uno spirito e d’una adeguata rappresentazione”. Suggerirei ai lettori di connettersi sulla pagina del garante Infanzia e Adolescenza Matera, connettersi operosamente perché si possa tutti vivere una stagione edificante per bambine e bambini che faranno la società di domani e scriveranno la nuova Storia.
“Fin da bambina” – come nasce?
Ebbene, l’idea è della Dott.ssa Laura Caradonna -Presidente della Consulta Femminile Interassociativa di Milano- “Fin da bambina” ha celebrato la 1^ edizione nel capoluogo lombardo, l’11 ottobre 2016, nella Sede della Regione Lombardia, in Sala Pirelli. Vi parteciparono le Presidenti di ben 28 Associazioni, oltre ad autorità ed ospiti. Riflessioni, dati, analisi, propositi di superamento di diritti mancati, miopie, indifferenze e assurdi incivili comportamenti verso bambine, ragazze e donne, e anche di bambini, con il generale auspicio d’incontro e di edificazione di una civiltà in cui i diritti della Bambina si possano annoverare tra le certezze incontrovertibili del pianeta per una Civiltà che possa dirsi Umana. Sarebbe stato un delitto vanificare, finanche attenuare tutto quel lavoro; quel faro acceso non bisognava spegnerlo. Laura Caradonna -Presidente della Consulta Femminile interassociativa di Milano- e Antonella Pagano si guardarono, stavano pensando la stessa cosa: Matera meritava la tematica e la tematica meritava Matera, un giorno di riflessione intorno alle tematiche così ben strutturate e alle conseguenze felici degli incontri che “Fin da bambina” aveva fatto sì che si concretizzassero. Anche in sede di Expo, cui avevo partecipato da materana con le amiche milanesi, si parlò di Matera e delle future opportunità relative al mondo dell’infanzia e al femminile, anche in termini di collegamento delle associazioni in Europa e nel mondo. A Milano ero stata invitata non quale sociologa, bensì con il mio poema: ”Raccoglierò le lacrime di tutte le donne”.
Mettere insieme circa così tante associazioni non è semplice, lei ha rare capacità empatiche e organizzative.
Il desiderio voleva farsi realtà. Parlare di Diritti dei Bambini a Matera. Un lavoro minuzioso, intenso, diuturno, certo, cesellato all’interno di Matera, del territorio lucano, pugliese, tra me e la Consulta Femminile interassociativa di Milano, oltre a tantissime altre associazioni e la giovane Antonella Milillo con la sua associazione Armida che mi offriva la sponda stanziale. Il 13 maggio è arrivato colmo di adesioni. Così, nel Complesso Monumentale dell’ex Ospedale di San Rocco, nell’antica Chiesa degli Artisti, anche detta del Cristo Flagellato, “Fin da bambina” ha vissuto la 2^ edizione. Vivo nella convinzione che occorra impegnarsi Tutte, ancora una volta, ancora di più, ed è stata proprio questa convinzione a spronarmi negli ultimi 5 mesi. Avevo saggiato il concreto e diffuso interesse, perciò mi misi anche allo studio di tutte le Dichiarazioni, le Carte, recenti e passate, finchè ho sentito, da donna, madre, cittadina, piccola coltivatrice della bella parola, di scrivere gli 11 Principi a tutela dei diritti delle Bambine e dei Bambini. Non volevo cadere nel torbido mare discriminante. Una così vasta platea avrebbe potuto, com’è accaduto, riverberare e amplificare i messaggi in tutti i continenti, fin dove ancora è cogente la disparità di attribuzione; per avere finalmente dati disaggregati tra bambine e bambini nelle statistiche, perchè la conquista civile della produzione e messa in commercio di farmaci che rispettino la specificità del corpo femminile, infantile e via di seguito, sia conquista reale e per tutti. E’ di appena il 18 maggio scorso la legge sul ciberbullismo.
Dove prende tanta passione?
Amo la vita e ho avuto due genitori Modello. Devo tanto a loro e alla terra che amo. Lucania silenziosa, a volte aspra, ma che mi ha insegnato la profondità, la riflessione accurata. L’imprenditività viene dalla terra pugliese che è sangue del mio sangue. Ma far la differenza è banale, è terra d’Otranto, è pianeta Terra. L’Etica dell’impegno sui Diritti della bambina e del bambino ha da farsi comandamento supremo in una società che voglia dirsi civile, in una società che sia Bella, Rispettosa, Educata, Accogliente a cominciare dai piccoli. Dall’Educazione delle bambine e dei bambini in famiglia – che implica precisi doveri ed obblighi da parte genitoriale – ai diritti della bambina e della donna, dal web tana dell’orco alla violenza assistita, dalla mutilazione alla strada dell’indipendenza economica, alla bambina e al bambino nell’arte per riscoprire quanto ancora si possa fare leggendo e ripartendo dagli 11 Principi che parlano di diritti ma enunciano chiari doveri di persone e istituzioni verso i bambino; pressochè incalcolabile è la valenza intrinseca di questo mettersi insieme, di tutto quanto è stato sprigionato dai lavori e dal generale abbraccio ai Principii, da tutto questo è facile immaginare che stiamo parlando di un chiaro sostanziale segnale, di uno statuto di evoluzione per tutti. Mi ripeterò, ma l’equazione che ho coniato un trentennio fa e che è esercizio quotidiano prima di tutto per me stessa: “Che la bella parola sappia farsi bell’azione” ha premuto e preme sulla mia passione civile, sollecita Azioni di Civiltà.
L’Associazione Nazionale per la Toponomastica femminile l’ha nominata Referente per la Città di Matera, v’è un nesso con l’evento del 13 maggio scorso?
Una felice coincidenza ha voluto che fossi nominata Referente per Matera un paio di mesi fa e poiché stavo lavorando a “Fin da bambina” ho pensato bene di portare una serie di “Azioni di Civiltà” già fatte. Ho proceduto quindi immediatamente a indirizzare al Sindaco di Matera, l’Avv. Raffaello De Ruggieri, la richiesta per l’intitolazione di una strada cittadina alla dott.ssa Augusta Pezzi, 1^ laureata in medicina della città degli Antichi Rioni “Sassi”, pediatra e medico di chiara professionalità, di altissima statura umana, d’indefettibile presenza nel tessuto cittadino. Augusta nel nome e nei fatti ha avuto cura di innumerevoli generazioni di bambini. Il Sindaco, nel giro di sole 48 ore, ha passato la pratica al dirigente di riferimento che ha dato corso alla procedura. Quindi ho rintracciato, attraverso l’Ordine dei Medici, il figlio della dottoressa Augusta Pezzi, pediatra all’Ospedale “Pertini” in Roma, il dott. Nicola Maria Menonna che è stato presente ai lavori del 13 scorso, commosso, riconoscente, un po’ sbigottito e felice di condividerale i lavori di Fin da bambina. Un nesso con i Diritti, un nesso con le pari opportunità anche nella toponomastica, un nesso con la pediatria, la branca della medicina che si occupa di bambine e bambini, un’”Azione di Civiltà” che dice -con i fatti- che le parole sono preziose, vieppiù lo sono se facciamo seguire le azioni. Fatti preziosi come prezioso è stato il DICERE IUS da parte dei bambini.
E veniamo quindi agli 11 Principi che ha scritto a tutela dei Diritti della Bambina e del Bambino.
Non sono una organizzazione mondiale, neanche nazionale, sono una Donna, Madre e Cittadina, dunque li ho coniati facendo appello al cuore di madre, di donna, di cittadina, di credente nella civiltà dell’associazionismo, nella fede dell’incontro, di quell’in – con e tra che supera la ragione – spesso invischiata nelle sue stesse notti, notti leggibili negli eventi della storia, vieppiù della Storia dei tempi attorno a noi, in quel meraviglioso essere con; gli 11 Principi sono stati letti in pubblico per la 1^ volta nel delizioso borgo di Accadia, nella Daunia, antico territorio della provincia foggiana. Il Sindaco di Accadia, il dott. Pasquale Murgante ha inviato una delegazione composta dal Vice Sindaco la Prof.ssa Incoronata Nigro accompagnata dalla dirigente scolastica; si trattava per me della prima Azione di Civiltà da portare e arricchire il portfolio del convegno. Uno storitelling da comporre con amore e intelligenza sensibile. Il sindaco di Accadia aveva promosso
Per l’8 marzo di quest’anno l’evento: “Scintille di donne” – in poesia – ideato da me e coorganizzato con la Presidente del C.P. Unesco Matera Stefania De Toma, la Pro Loco di Accadia e la partecipazione della cittadinanza e delle istituzioni scolastiche. Dopo Raccoglierò le lacrime di tutte le donne” i miei 11 Principi sono stati letti da 11 bambine della scuola primaria del Borgo. L’antico palazzo nel cuore del centro storico era colmo di candele, fiammelle che palpitavano insieme al palpito dell’Universo e di tutta la gente confluita là. Il vento di Accadia l’8 marzo soffiava più forte…a me parlava di principi che avrebbero preso il volo per andare per il mondo. Presto, tra l’altro, è molto probabile che ad Accadia sarà girata una nuova edizione del Pinocchio di Collodi – tanto è speciale il cuore del centro storico distrutto da un terremoto di ben 100 anni fa, oggi palpitante anche per la poesia, liriche scritte su ciascuna porta di quelle case che hanno vissuto la tragedia naturale – tanto è vivo e tanto è sensibile alla edificazione di diritti certi verso le bambine/bambini il loro primo cittadino cui va il mio personale pubblico encomio che estendo alla delegazione con in testa la Prof.ssa Incoronata Nigro. Ad onore della cronaca e della narrazione, dopo quella prima lettura ne ho approfondito la scrittura per la giornata materana di: “Fin da bambina”. Così tante Associazioni li hanno accolti, amati, fatti propri, per fare -tutti insieme- il tam tam più bello che si possa immaginare, foriero della loro morale, etica, giusta, civile, bellissima applicazione, onorata in paesi, città, stati e continenti. La voce dei bambini, in quel dicere ius pregnante, presagio prezioso, un SI che fa venire i brividi.
E l’Esperanto cosa ha a che vedere con lei e gli 11 Principi?
Mi affascina creare eventi matriosca…la mia indomita passione e fede nel “giuoco” – pedagogo insuperato – ho avuto la fortuna d’incontrare la dott.ssa Michela Lipari, Presidente della FEI, Federazione Esperantisti Italia, li ha letti e ne ha subito disposto la traduzione in Esperanto; consentirà ai Principi una larga divulgazione atteso che la Federazione italiana è annessa alla Federazione Mondiale degli Esperantisti. La FEI opera sotto l’egida dell’Unesco da decenni come l’Associazione Internazionale dei Critici Letterari cui appartengo. Entrambe hanno sposato la filosofia dell’Evento. La Prof.ssa Neria De Giovanni è la prima Presidente italiana e il primo Presidente Donna del Brureau International des Critiques Literaires che ha sede in Parigi. Comunque, tutto cio’ che accade accade sempre in conseguenza della mia indomita, inesausta passione di vivere e di tornare utile a tutte le amiche e alle associazioni con cui sono in fertile vivace contatto e con le quali condivido azioni di civiltà. Ho finanche informato di tutto quanto accadeva a Matera il Pontificium Consilium de Cultura vaticano – ossia il Cardinale Gianfranco Ravasi che ha inviato, manoscritta e di bella calligrafia, una delicata affettuosa Benedizione con indicazioni precise circa la collaborazione con il Dicastero vaticano che si occupa della materia, afferente il Suo Ufficio.
Riguardo al “dicere ius” da parte dei bambini, che ha più volte citato, di quale scuola erano?
Dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” di via Lazazzera in Matera. Nutrivo la speranza che non io ma le stesse bambine e i bambini leggessero i Principi che avevo scritto con l’inchiostro del cuore, che fossero i bambini, con l’inflessione materana, parte della loro identità personale ed identificativa del territorio di appartenenza, con la loro voce, la loro sensibilità, perché arrivassero dritti al cuore i loro diritti piuttosto che le proposte di acquisto che sempre più spesso usano i bambini per imbonire ingenui, distratti, superficiali acquirenti. Attraverso le loro voci poter far emergere tutti i doveri che sono in capo a tutti noi adulti sempre troppo al centro, con tutti i nostri egoismi, i nostri delirii di onnipresenza, onnipotenza, onniprepotenza, miopie, disattenzioni, distrazioni e perenni occupazioni utili e futili. Per loro debbo essere grata alla Prof.ssa Betty Verrascina della Pascoli. Le sono molto grata per aver preparato i bambini, aver divulgato la notizia tra i genitori, ma soprattutto l’ammiro per quanto fa sul piano didattico-pedagogico con le bambine e i bambini, lei e le tante insegnanti del popoloso istituto scolastico materano. Per la passione che pone e per la freschezza mi piace tributarLe un coloratissimo pubblico encomio, encomio che
Tributo anche all’illuminato e dinamico Prof. Michele Ventrelli, Dirigente Scolastico che ho avuto modo di conoscere recentemente nella Giornata Mondiale Unesco del Libro che mi ha vista protagonista, nel cuore pulsante dell’ Istituto insieme a 300 bambini e 200 genitori. Tutti insieme e per la voce dei bambini e’ passato il pathos, l’essenza degli 11 principi. Mai dicere ius s’è avvertito così caldamente.
Nel Cortile del Complesso Monumentale c’erano tanti bambini, cos’è il Bibliomater?
La Bibliomater è una interessantissima sperimentazione, un progetto anzi, già ben strutturato, di Casa NETural, incubatore di sogni e co-working rurale, un co-living di 250 mq., un net-working a Matera, realtà già nota al mondo fondata da Mariella Stella e Andrea Paoletti per offrire a tutti coloro che hanno scelto di rimanere in Basilicata un luogo all’interno del quale sfruttando le tecnologie combattono lo spopolamento e reinventano ogni giorno un territorio. In questa casa si può portare l’idea e trasformarla in un progetto imprenditoriale, metterla in rete con persone locali e innovatori di tutto il mondo, una casa attorno alla quale ruota una community online e offline. Andrea è un architetto piemontese e Mariella è materana esperta in progetti di cittadinanza attiva e politiche dal basso. Il contributo ai lavori di Fin da Bambina hanno inteso darlo con i narratori di Casa NETural, con la forma di “biblioteca partecipata” realizzata grazie al contributo di tanti cittadini che hanno compreso lo spirito e la potenzialità dell’idea ed hanno donato i libri usati dei loro figli. Di fatto, oggi, a soli pochi mesi dall’inizio, la Bibliomater conta già più di 200 volumi; è aperta tutto l’anno, ogni sabato e gratuitamente si offre ai bimbi della città. Sono proprio loro, le bambine ed i bambini, a scegliere i libri da leggere; sono le “nonne lettrici”, le ‘tate’ e i ‘tati’ i lettori e non solo, molte delle attività creative li vedono gioiosamente insieme ai bambini, si legge, si racconta, la narrazione non è solo subita, è anche agita. Pertanto, proprio per quel mio voler eventi matriosca anche il cortile è stato luogo privilegiato in cui le parole si son fatte belle azioni con i bambini protagonisti insieme ai narratori. Devo dunque un grazie ciclopico a Casa NETtural che ha sposato operosamente l’evento. Grazie a Mariella Stella che con il suo pancione colmo di nuova vita ha donato, anzi è stata per tutti vita vivente, vita generante, promessa di nuova vita; grazie a tutte le nonne lettrici, una per tutte Maria Rosaria Moliterni, che aspettano i bambini di Matera e di tutto il mondo in quella bella Casa in Via Galileo Galilei numero 1 del Rione San Pardo, una NET rurale che credo colmi anche i vuoti di forti disattenzioni di tanti adulti. Vede come l’evento matriosca svela le tante sue anime.
Nonostante il G7 è riuscita a portare a Matera tante Associazioni?
Da ottobre 2016 quando io e Laura Caradonna, presidente della Consulta Femminile interassociativa di Milano, abbiamo cominciato a pensare a Matera, non potevamo sospettare che atterrasse a Matera il G7, ad ogni buon conto abbiamo vissuto comunque la favola bella di stare così tanti insieme in una città sicuramente blindata ma con un sole che inondava di luce ogni anfratto e con una sicurezza che non ha imposto rinunce. Abbiamo anche potuto visitare un luogo straordinario situato nel Sasso Caveoso grazie alla guida eccezionale del grande artista materano Donato Rizzi. Il luogo è di proprietà privata, pertanto s’è trattato di una chicca che ha lasciato tutti a bocca aperta. Donato Rizzi l’ho voluto ospite dell’Evento con la sua straordinaria “Venere nera”, una Donna-scultura in legno dal potente impatto visivo ed emozionale; ho anche voluto un giovane interessante artista materano: Angelo Lamacchia con due dipinti: emblematico quello raffigurante una donna in gravidanza avanzata e dettagli androgini; contemporaneo l’altro che, pur in assenza di tratto figurativo, rinviava ad una femminilità in tecnicolor, multiforme, emozionante. Nella Chiesa degli Artisti, anche conosciuta come del Cristo Flagellato si sono respirati Arte, Diritti, Principi che ci richiamano all’Etica dell’Impegno. L’attenzione speciale c’è stata anche da parte della Senatrice Maria Antezza, pure Segretario alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, che ha plaudito all’iniziativa e soprattutto all’abbraccio corale alla tematica e alla folta presenza e
Grande rappresentanza associazionistica, cose significative che dicono quanto sia cogente la questione, in maniera un po’ più pregnante nel caso delle bambine.
Il movente di Fin da bambina a Matera è forse rintracciabile nel suo poema: ”Raccoglierò le lacrime di tutte le donne”?
In qualche misura si. Se in Milano, infatti, recai in dono l’edizione speciale del poema, a Matera abbiamo avuto un’edizione speciale pubblicata in una Rivista che racconta Fin da Bambina. L’Editore Giorgio Mariani della N.E.I. -Nuova Editrice Italiana che ha desiderato pubblicare “Raccoglierò le lacrime di tutte le donne” in italiano e in inglese interpretando gli intenti della Consulta femminile di Milano che ha pensato all’Europa e al mondo e ha voluto unirsi a noi tutti per un cammino condiviso. Un grazie speciale al suo Betta, magazine di donne, fatto da donne per le donne. Ritengo che questo primo incontro sarà foriero di successive affascinanti belle avventure intorno e dentro ai diritti dell’infanzia. Poi sulla mia strada è arrivata una giovane imprenditrice nel campo musicale, adesso anche nella cultura, Antonella Milillo con la sua Associazione Armida, ne è brillante Presidente. Un sodalizio che promette bene, due Antonelle che prescindono dai km e cooperano in virtuosa scoppiettante intesa. Insieme abbiamo accolto tutte le Presidentesse delle tante Associazioni che compongono questa infinita collana di perle – nella Città dei Sassi, con tutti gli scorci mozzafiato, il buon pane, i colori, i suoni, i canti, gli odori, la malvarosa e i capperi sugli antichi muri, le chiese rupestri e soprattutto con la magia d’una terra antichissima che sa raccontarsi, che ha abbracciato tutte le civiltà che sono passate e che passano prendendo e lasciando sempre qualcosa di prezioso. Perle tutte le Donne che sono arrivate, Presidenti e non di associazioni di levatura nazionale ed internazionale; mi dichiaro loro amica e solidale nelle avventure belle per la vita, l’uomo, la civiltà, lo dico col cuore; credo infatti che il cuore abbia la sua diplomazia che è ben diversa da quella ragionata. Un universo più grande abbraccia adesso la bambina/ragazza, il bambino/ragazzo e i loro diritti. L’argomento merita inderogabilmente l’azione congiunta, merita frutti, fatti, concrete provvidenze. Son fermamente convinta che l’incontro, in, con e tra, questo sillabare straordinario della parola che per me è la più magica che ci sia…se solo penso che nasciamo per un incontro….ebbene l’incontro farà il miracolo laico, civile, ma pur sempre miracolo di far accadere cose Belle, rammentando a noi stesse che è Bello veramente solo ciò che è contemporaneamente Buono e Giusto. Se vorrà potrò trasmetterle altri estratti dalle relazioni delle varie Presidenti, le assicuro che vi sono notizie assai interessanti, fra l’altro la tematica non si esaurisce qui, non abbiamo riassunto i Principi per i diritti della bambina e del bambino, non abbiamo parlato dei bambini e l’arte, tema trattato da Stefania de Toma, non della biodanza con la straordinaria Facilitatrice, la Prof.ssa Angela Calabretto, non dei diritti dal punto di vista medicale, giuridico, non dei reati di cui son fatti oggetto i bambini, non delle mutilazioni delle bambine. Spero vorrà concedermi altro spazio. Intanto le sono molto grata.