Sono trascorsi 12 anni dalla morte del dott. prof. Rocco Mazzarone, avvenuta nella notte del 28 dicembre 2005. Medico, tisiologo, igienista, epidemiologo, docente universitario, attento testimone del suo tempo, modello di intellettuale meridionalista, è stata una delle figure illustri della Basilicata del XX secolo, oggetto di importanti attenzioni storiografiche, che hanno collocato la sua vicenda umana e scientifica nel più ampio contesto nazionale e internazionale. In questi anni molto si è fatto per salvaguardarne la memoria e la vasta documentazione afferente il suo archivio, la raccolta dei suoi libri e le opere d’arte donategli dagli stessi autori, che oggi costituiscono nel loro insieme un patrimonio dello Stato, custodito nelle piùprestigiose istituzioni regionali.
Innanzitutto, la comunità scientifica, che aveva promosso un convegno su entrambi i fratelli Mazzarone, ha onorato l’impegno pubblicandone gli atti nel volume Società, politica e religione in Basilicata nel secondo dopoguerra. Il contributo dei fratelli Rocco e Mons. Angelo Mazzarone di Tricarico, Atti del Convegno di studio, Matera-Tricarico, 25-26 settembre 2009, a cura di Antonio Cestaro eCarmela Biscaglia, Galatina (Le), Congedo, 2013. Il corposo volume di 567 pagine e 25 saggi di storici, archeologi, antropologi, geografi nazionali e internazionali, è stato pubblicato dall’Associazione per la Storia sociale del Mezzogiorno e dell’Area mediterranea con sede a Potenza e dal Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” di Tricarico, avvalendosi del contributo finanziario del Comune di Matera, del Comune di Tricarico e della Fondazione Zetema di Matera.
Considerata l’importanza del patrimonio archivistico e librario di Rocco Mazzarone, e volendolo salvaguardare e renderlo disponibile agli studiosi, le sorelle Teresa e Filomena insieme a Rosangela Rimassa, nipote del dottore da parte della moglie Tina,nel febbraio 2016 lo hanno donato all’Archivio di Stato di Matera. Questo è stato possibile dopo l’emanazione il 24 febbraio 2015 del decreto di particolare interesse da parte della Soprintendenza Archivistica della Basilicata, su richiesta di Carmela Biscaglia ispettore archivistico onorario, e delsuccessivo decreto di Mario Guarany, direttore generale della Direzione generale degli Archivi – Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, con cui ha autorizzato il direttore dell’Archivio di Stato di Matera ad accettare la donazione.Ciò significa che questi documenti e questi libri costituiscono oggi beni culturali tutelati dallo Stato per l’interesse che rivestono nella storia italiana del Novecento.
La ricchissima e specialistica biblioteca del dott. Mazzarone, di cui è stato predisposto un catalogo,è suddivisa nelFondo librario e nel Fondo periodici, da cui si evince una consistenza di 3.265 volumi ordinati in 25 categorie, e di 1.462 periodici afferenti a 283 titoli, per un totale di 4.727 unità bibliografiche, che rimandano agli ambiti di studio e di lavoro del dott. Mazzarone e ai suoi interessi storico-letterari.Il corposo e complesso archivio si articola, a sua volta, in VI Sezioni per un totale di 1.845 fascicoli, conservati a loro volta in 103 faldoni, 8 scatole e 5 raccoglitori cilindrici. Il suo inventario, curato da Carmela Biscaglia e dall’archivista Michela Ginnetti,è prossimo alla pubblicazione da parte della Deputazione di Storia Patria per la Lucania. Questo archivio privato comprende una vasta documentazione afferente la vita, il lavoro e la produzione scientifica di Mazzarone, da cui emergono,tra l’altro,le più ampie vicende della storia regionale con particolare riferimento alla sanità lucana nel contesto nazionale e internazionale.
È seguita nel maggio dello stesso 2016 la donazione al Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata, da parte di Filomena Mazzarone e Rosangela Rimassa, di 65 opere d’arte appartenute a Rocco Mazzarone. Ciò è stato possibile a seguito del decreto n. 137/2016 di Ugo Soragni, direttore generale della Direzione generale Musei – Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, con cui la donazione è stata accettata ed è diventata patrimonio dello Stato italiano. Le opere donate comprendonoimportanti dipinti di Carlo Levi, di Luigi Guerricchio, di Mauro Masi e la scultura in gesso “Ritratto di Anna Peck”, la figlia dell’antropologo americano George Terhune Peck, opera firmata da Giuseppe Antonello Leone e datata 1952. Comprendono anche diverse sculture in terracotta realizzate dallo stesso Mazzarone e alcuni suoi ritratti, due dei quali eseguiti nel 1975 da Stefano Levi e Guido Sacerdoti, nipoti di Carlo Levi, come pure la scultura in terracotta del busto di Mazzarone, realizzata nel 2003 dall’artista Vincenzo De Filippis di Grottaglie, da cui è stato tratto il bronzo, che le sorelle Mazzarone hanno donato all’Ospedale distrettuale di Tricarico, al cui interno è oggi collocato.