Don Rocco Pennacchio, del clero dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, è il nuovo arcivescovo metropolita di Fermo. Don Rocco è stato eletto arcivescovo oggi da Papa Francesco per succedere a mons. Luigi Conti. La bolla di nomina di Papa Francesco è stata letta alle ore 12 dall’arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo all’intero presbiterio diocesano e ad un folto numero di fedeli nella Basilica cattedrale di Matera. Rocco Pennacchio resterà a Matera nella parrocchia di San Pio X per altri due mesi e poi si trasferirà a Fermo per assumere l’incarico di Arcivecovo metropolita di Fermo. La città di Matera registra quindi l’investitura di un nuovo Vescovo materano, dopo quella di Monsignor Vito Roberti, Vescovo Emerito di Caserta dal 1965. Si ricordano anche altri Vescovi di Matera e provincia che hanno operato in altre Diocesi: tra questi il pomaricano Monsignor Michele Scandiffio, Vescovo di Acerenza e Giambattista Capolupo, eletto nel 1696 Vescovo di Polignano. Rocco Pennacchio invece ha stabilito anche un altro record per quanto riguarda la Chiesa: è il Vescovo meridionale più a nord di tutti quelli che sono stati nominati fino ad oggi.
Nato a Matera il 16 giugno 1963, primo di due figli, Rocco Pennacchio ha frequentato la scuola primaria presso l’Istituto Parificato delle suore Riparatrici del Sacro Cuore. Dopo il diploma di scuola media inferiore, nel 1982 consegue il diploma di Perito Commerciale presso l’Istituto “A. Loperfido” di Matera con la votazione di 60/60. In precedenza, nel 1980, si era diplomato in teoria e solfeggio, come privatista, presso il Conservatorio di Musica di Matera. Vincitore di concorso, il 18 aprile 1983 entra in servizio presso il Banco di Napoli di Matera dove lavorerà fino all’ingresso in Seminario, il 30 settembre 1993. Dal 1980 al 1992 assume vari incarichi di presidenza diocesana di Azione Cattolica. Dal 1989 al 1992 svolge anche il ruolo di incaricato regionale del settore giovani e collaboratore del Centro Nazionale. In qualità di rappresentante dei giovani lucani, il 28 aprile 1991 rivolge il saluto al papa Giovanni Paolo II in visita in Basilicata.
Entrato nel Seminario Interdiocesano Maggiore di Potenza, consegue il Baccelierato in Teologia con il massimo dei voti e il 4 luglio 1998 viene ordinato presbitero da S.E. Mons Antonio Ciliberti. Intrapresi, negli anni successivi, gli studi di specializzazione, nel 2006 ottiene la Licenza in Antropologia teologica presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta discutendo la tesi “Temi antropologici nel pensiero di Dietrich von Hildebrand”, e conseguendo la votazione summa cum laude. Da sacerdote ho svolto i seguenti incarichi:
Dal 1998 al 2010, Vicario Parrocchiale di San Paolo Apostolo in Matera.
Dal 1998 al 2006, Assistente diocesano della FUCI e del Settore Giovani di AC.
Dal 2001 al 2011, Insegnante di Religione Cattolica presso l’Istituto Tecnico Industriale e il Liceo Classico di Matera.
Dal 2002 al 2012, responsabile diocesano all’orientamento dei giovani al sacerdozio.
Dal 2004 al 2013, Economo Diocesano.
Dal 2004 al 2014, membro del Consiglio Presbiterale.
Dal 2006 al 2011, Assistente diocesano degli Adulti di Azione Cattolica
Dal 2009 al 2014, Membro del CdA della Residenza assistenziale “Mons. Brancaccio” ONLUS.
Dall’1 settembre 2010 ad ottobre 2011, Amministratore Parrocchiale della parrocchia Mater Ecclesiae in Bernalda (Mt).
Dal 1998 al 2016, Assistente del gruppo Missionarie della Regalità e, dal 2003, predicatore di esercizi spirituali presso lo stesso Istituto Secolare.
Dal 2010, Presidente del CdA della “Fondazione Legato Volpe ONLUS”.
Dal 2011 al gennaio 2017, Economo della Conferenza Episcopale Italiana.
Dal 12 ottobre 2016, Parroco di S. Pio X in Matera.
Durante la cerimonia liturgica in Cattedrale Rocco Pennacchio ha confessato le sue emozioni: “Mi affido alla Croce, di cui oggi ricorre la Liturgia. Sono onorato di poter raggiungere la Diocesi di Fermo e sono pronto a mettermi al servizio di questa comunità. Devo dirvi che quando ho appreso la notizia mi sono reso conto che mi aspettava un compito molto grande e per un attimo ho pensato a quello che mi aspettava, poi ho reagito e ho razionalizzato questa notizia, che è arrivata in un momento particolare per la mia famiglia, perchè proprio in quel periodo mia madre ha dovuto subire un intervento chirurgico molto delicato”.
Per Rocco Pennacchio c’è stata anche una visita inattesa: alcuni turisti di Fermo in visita alla città di Matera dopo aver appreso la notizia si sono diretti in Cattedrale per assistere alla celebrazione liturgica dedicata al prossimo Vescovo della città marchigiana e al termine della stessa non poteva mancare la foto ricordo.
Michele Capolupo
Don Rocco Pennacchio nominato arcivescovo di Fermo, l’intervento di Monsignor Pino Caiazzo in Cattedrale per la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce
Eccellenza Rev.ma Mons. Rocco Pennacchio; Ecc.ze Rev.me Mons. Salvatore Ligorio, Mons. Rocco Favale, Mons. Michele Scandiffio; carissimi confratelli nel sacerdozio, Diaconi, Religiosi e Religiose; autorità; carissimi genitori e familiari di Don Rocco; popolo santo di Dio: oggi la nostra Chiesa di Matera – Irsina è in festa! La solennità dell’Esaltazione della S. Croce continua a segnare la storia di questa Chiesa locale. «La cro¬ce senza la risurrezione è cieca; la risurre¬zione senza la croce è vuota». Dio ha tanto amato. È questo il cuore ar¬dente del cristianesimo, la sintesi della fe¬de: «Dove sta la tua sintesi lì sta anche il tuo cuore» (Evangelii Gaudium 143).
L’elezione di Don Rocco Pennacchio ad Arcivescovo Metropolita di Fermo è sicuramente un grande dono per la nostra comunità diocesana e per l’intera Chiesa. La scelta di Papa Francesco, al quale va la nostra gratitudine rinnovando la nostra obbedienza al suo magistero, seguendo il suo esempio nel servire la Chiesa e l’uomo, a 28 anni di distanza dall’ultimo Vescovo eletto, Mons. Rocco Favale, premia questa comunità diocesana.
Una Chiesa, la nostra, impegnata in un percorso sinodale, che vuole annunciare con coraggio e senza risparmiarsi il Vangelo in un mondo che cambia, sempre più secolarizzato, che ha nei giovani e nella famiglia una particolare attenzione. Il nostro caro Don Rocco, nuovo vescovo, come tutti sappiamo, ha lavorato molto con i giovani, soprattutto nell’Azione Cattolica. Li conosce bene e di certo saprà come rapportarsi con loro, così come con le famiglie entrando e curando le piaghe e le ferite di ogni uomo.
La festa odierna, la nostra Chiesa di Matera – Irsina, la ricorderà per sempre. Oggi ricorre l’anniversario di ordinazione presbiterale di ben quattro confratelli sacerdoti (Don Vincenzo Sozzo, Don Leonardo Santorsola, Don Giuseppe Tarasco, Don Michele Francabandiera). Stasera a Pisticci, nella Parrocchia di S. Antonio, ordinerò Diacono il giovane Sisto Leonardo Rocco. Oggi è anche l’anniversario della mia ordinazione Diaconale. Quante “Dioincidenze”!
Contemplando la “Croce” non troviamo nulla di bello: solo dolore. Eppure noi oggi esaltiamo la testimonianza d’amore che, dall’alto della croce, Gesù ha mostrato verso l’umanità.
Sarai Vescovo, carissimo Don Rocco, fissando il tuo sguardo su Gesù e Gesù crocifisso. Sull’altare della croce viene celebrata la vera eucaristia: “prendi e mangia, questo è il mio corpo…Prendi e bevi, questo è il mio sangue”. La fonte dell’amore, il nutrimento, la forza, li troverai contemplando ogni giorno l’esaltazione della Croce.
L’opera che Dio ha compiuto nella tua vita è nota a tutti. Vocazione adulta, maturata nel cammino dell’Azione Cattolica che hai servito come presidente diocesano e incaricato regionale, collaborando con il centro nazionale. Durante la visita di S. Giovanni Paolo II a Matera sei stato tu, a nome dei giovani e del laicato materano, a rivolgere il saluto e il messaggio, sotto lo sguardo materno della Madonna della Bruna, nostra Patrona e protettrice.
Impiegato di prima classe presso il Banco di Napoli, dopo 10 anni di lavoro sei entrato nel Seminario di Potenza conseguendo, con il massimo dei voti, il Baccelierato in Teologia e subito dopo, il 4 luglio del 1998 sei stato ordinato presbitero da S. E. Mons. Antonio Ciliberti, che sicuramente è in festa con noi in cielo e benedice questo momento.
Dopo aver intrapreso gli studi di specializzazione, hai conseguito nel 2006 la Licenza in Antropologia Teologica presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta, conseguendo la votazione “Summa cum laude”
Da sacerdote hai svolto il tuo ministero come Vicario Parrocchiale presso la parrocchia San Paolo Apostolo in Matera; come Assistente diocesano della FUCI e del Settore Giovani di AC; come Insegnante di Religione Cattolica presso l’Istituto Tecnico Industriale e il Liceo Classico di Matera; come responsabile diocesano all’orientamento dei giovani al sacerdozio; come Economo Diocesano; come membro del Consiglio Presbiterale, come Assistente diocesano degli Adulti di Azione Cattolica; come Membro del CdA della Residenza assistenziale “Mons. Brancaccio” ONLUS; come Amministratore Parrocchiale della parrocchia Mater Ecclesiae in Bernalda; come Assistente del gruppo Missionarie della Regalità e, dal 2003, predicatore di esercizi spirituali presso lo stesso Istituto Secolare; come Presidente del CdA della “Fondazione Legato Volpe ONLUS”; dal 2011 al 2017, Economo della Conferenza Episcopale Italiana
Dal 2016, con mia nomina, sei stato Parroco di S. Pio X in Matera.
Carissimo Don Rocco, anche se non c’è bisogno che te lo dica, sono certo che, come ci ricorda continuamente Papa Francesco, tu sei il vescovo ideale per vivere e aiutare “la Chiesa” in uscita. Ed è significativo che da Matera “esci” e “vai” a Fermo, a 500 km di distanza per essere pastore e stare in mezzo a questa porzione di gregge per servirlo, amarlo, condurlo, guidarlo. Metti a disposizione quell’umiltà e umanità che ti hanno sempre contraddistinto: sono la vera ricchezza alla quale tutti potranno attingere. Sull’esempio di Benedetto XVI e Papa Francesco sii “umile servitore nella vigna del Signore”.
A S. E. Mons. Luigi Conte, Arcivescovo Metropolita uscente di Fermo, a nome di tutta la nostra Chiesa, ho partecipato la nostra gioia. Lui è felicissimo che Papa Francesco abbia scelto Don Rocco, consapevole che l’Arcidiocesi di Matera – Irsina si priva di una “colonna”. Gli ho detto: lo facciamo volentieri certi che, attraverso il “SI” di Don Rocco, si spalancano gli spazi dell’amore.
Ti affidiamo, carissimo Don Rocco, alla Vergine Santa, che noi veneriamo sotto il dolce titolo di Madonna della Bruna. Ai piedi della Croce viene affidata a te e tu a lei da Gesù, Maestro e Signore, che ti ha scelto, costituito e inviato. I nostri santi compatroni S. Eufemia, S. Eustachio e S. Giovanni da Matera pregheranno sempre per te insieme a noi che ti accompagneremo e ti seguiremo sempre nel tuo nuovo ministero da Vescovo.
L’intervento di Don Rocco Pennacchio durante la celebrazione in Cattedrale
Carissimi amici della Chiesa di Fermo,
nel giorno dell’Esaltazione della San Croce, vi giunge la notizia che il Santo Padre mi ha nominato vostro pastore. In questo momento così delicato della mia vita, abitato da gioia e trepidazione, vi chiedo di unirvi a me nel tenere insieme fisso lo sguardo su Gesù per lasciarci amare e salvare da Lui.
Nell’attesa di incontrarvi, conoscervi, amarvi, chiedo fin d’ora di accogliermi con semplicità e amicizia, perché anch’io mi inserisca nel bel cammino ecclesiale che già percorrete. Sostenetemi fin d’ora con la preghiera perché impari a diventare sempre di più il vostro Padre, Pastore, amico. Insieme testimonieremo la gioia del Vangelo nella terra che il Signore ci ha donato, specialmente in questo tempo segnato dalle conseguenze del terremoto che ha messo a dura prova la tenuta sociale delle nostre comunità, già provate dalla difficile congiuntura economica.
Esprimo gratitudine al Vescovo Luigi che vi ha guidati per più di undici anni. La sua esperienza, il suo prudente consiglio, mi aiuteranno ad entrare in sintonia con le attese della diocesi.
Sono grato a tutte le persone consacrate e a quanti si preparano a consegnare a Cristo la loro vita per testimoniare l’amore che salva. In particolare a voi presbiteri, desidero dedicare ogni cura per costruire una relazione paterna e fraterna. Insieme ai laici, alle famiglie, ai giovani soprattutto, vivremo un reciproco servizio ed edificazione, nella comunione, perché il mondo creda.
Sono vicino a quanti vivono l’esperienza della malattia, della solitudine, del disagio fisico e psichico. La consolazione di Cristo, la mia e la vostra preghiera, sostengano tutti nell’offerta della sofferenza per la salvezza degli uomini.
Ringrazio tutti gli operatori della carità, che con coraggio e tra tante difficoltà, sostengono le tante opere che fanno risplendere la nostra Chiesa per la sua sollecitudine verso chi è nel bisogno, e ci stimolano ad imparare l’arte dell’accoglienza, del dialogo, dell’integrazione. I poveri, ci ricorda il Papa, sono la carne sofferente di Cristo.
Saluto con stima le Autorità civili e militari e quanti, credenti e non, lavorano per la crescita del bene comune; insieme, nel rispetto reciproco, collaboreremo perché la dignità di ogni persona, specie dei più deboli, sia tutelata ad ogni costo.
In questi giorni sto sperimentando quanto sia vero che “partire è un po’ morire”. Porterò sempre nel cuore e nella preghiera la mia città, Matera, terra che mi ha generato alla vita e alla fede e le tante persone che hanno accompagnato il mio cammino fino a voi.
Mi affido alla Madonna Assunta, nostra patrona. La potenza della grazia di Cristo sostenga la mia debolezza.
Vi benedico
Don Rocco Pennacchio
Gli auguri di Pittella a don Rocco Pennacchio, nuovo arcivescovo di Fermo
“A nome di tutta la comunità lucana esprimo le congratulazione a Don Rocco Pennacchio, sacerdote del clero dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, quale nuovo arcivescovo metropolita di Fermo. Ho appreso con gioia la decisione di Papa Francesco di conferirgli l’incarico. Siamo orgogliosi di avere un altro nostro corregionale tra gli alti ministri di Dio”.
Così il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha commentato la notizia della nuova missione del prelato lucano.
Ordinazione a Vescovo di Don Rocco Pennacchio, gli auguri del Consigliere regionale Achille Spada
Esprimo un forte sentimento di gioia e felicitazioni per l’ordinazione a Vescovo ricevuta da don Rocco Pennacchio. Prima di essere raggiunto dalla vocazione ha svolto una attività professionale intensa come bancario, giungendo a ricoprire anche la carica di Economo generale della Cei.
La sua profonda umanità lo ha sempre contraddistinto; da sacerdote abbiamo potuto apprezzarne la grande disponibilità, ricordandolo come un pastore sempre pronto ad aprire le braccia ai tanti membri della comunità. Oggi si troverà a guidare la diocesi di Fermo. Sono certo che le grandi competenze ed il sorriso che lo contraddistingue gli consentiranno di guidare nella migliore maniera possibile la comunità marchigiana.
Il materano Rocco Pennacchio nuovo Vescovo di Fermo, nota di Vincenzo Scalcione, Presidente Aiart Matera
In rappresentanza del sodalizio Aiart esprimo la mia gioia più viva e le più grandi felicitazioni per l’ordinazione ad arcivescovo di Fermo di Don Rocco Pennacchio. Si tratta del primo presule materano nominato dopo Monsignor Vito Roberti. Tutto ciò ci riempie di immensa gioia, poiché avviene, nella volontà del Santo Padre, riconoscendo doti di grande umanità di un presbitero che svolge il suo ministero nella nostra comunità
Don Rocco è stato ordinato sacerdote il 4 luglio del 1998, dopo una vita professionale intensa e proficua. Da oggi rivolgerà le sue cure di pastore alla comunità marchigiana, e, ne siamo sicuri, con la stessa gioia che ha saputo dedicare a noi tutti.
La fotogallery della celebrazione liturgica nella Cattedrale di Matera per Rocco Pennacchio (foto www.SassiLive.it)