La democrazia se non è paritaria non è democrazia, è solo un regime di privilegiati e per molto tempo purtroppo la storia è stata regime di privilegiati. Queste le idee illuminanti che riecheggiano nella Sala Verde del Sacro Cuore, in un convegno, quello della Fidapa, sezione di Lavello, guidata dalla tenace presidente professoressa Giulia Di Stasi, tenutosi venerdì 14 marzo, e moderato dalla socia Laura Di Carlo. Un convegno che ripercorre le tappe in Italia, dalla nomina dell’organo legislativo elettivo addetto alla stesura della Costituzione, per la neonata Repubblica, fino ai tempi moderni. Fulcro dell’ orazione della socia onoraria, la professoressa Rosanna Cardone, cinque delle ventuno madri costituenti che hanno tracciato la strada della parità. Angela Gotelli, eletta alla Camera dei deputati per tre successive legislature, che difese le proprie idee e si creò spazi di azione in un momento storico in cui l’unico ruolo riconosciuto alle donne era quello di “madre della patria” e ” angelo del focolare”. Autrice della legge sul patronato scolastico e sostenitrice di iniziative e di provvedimenti in favore dell’infanzia e della gioventù studiosa. Maria Federici, “ voce” delle parlamentari e leader delle donne cattoliche, che riuscì a raggiungere risultati significativi a favore della parità di genere, della dignità delle donne e della loro autonomia, fondatrice del comitato italiano per la difesa della donna e l’ emancipazione femminile. Battutasi per la famiglia, per l’uguaglianza giuridiche morale di entrambi i coniugi, per la maternità, per la parità di retribuzione sul lavoro, la parità salariale, per l’accesso alle cariche pubbliche e agli uffici pubblici delle donne. Nilde Iotti , una delle figure più importanti della storia italiana. protagonista assoluta della Prima Repubblica, che ha ricoperto importanti incarichi istituzionali fin dagli albori costituenti della nostra democrazia, dedicando tutta la sua vita all’impegno civile. Prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati. Teresa Noce e la sua tutela della famiglia, della maternità in quanto funzione sociale, e l’ autorevole Lina Merlin, madre della Repubblica con la sua significativa esperienza politica, che fece aggiungere all’ articolo 3 nella proclamazione dei diritti dell’uomo l’ importantissima voce ” senza dis inzione di sesso”. Forte sostenitrice anche delle gestanti detenute affinché potessero partorire in condizioni idonee assistite negli ospedali. Per comprendere quanto se sia stato il loro percorso e quale patrimonio di conquiste ci abbiano lasciato, lo ricorda la dottoressa Angelica Carretta, che comincia ricordando l’ attuale Prima donna dello Stato e la sua nuova conquista nel riconoscimento del reato di ” femminicidio ” punibile con l’ ergastolo e prosegue facendo declamazione delle tante leggi conquistate dalle donne. L’ accesso alla magistratura, il divorzio, la parità tra i coniugi nel diritto di famiglia, la legge sull’aborto; il riconoscimento di reato della violenza sessuale contro la persona e non contro la moralità pubblica e il buoncostume. La piena parità giuridica tra figli nati dentro e fuori del matrimonio. Queste ed altre le conquiste ricordate dalla dottoressa che conclude riportando le parole del politico giurista Pietro Calamandrei: “La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”. Tutti attoniti a seguire il successivo intervento dell’ ospite, il professor Donato Verrastro, prorettore di storia contemporanea all’ Università della Basilicata. Un viaggio immersivo in queste categorie particolarmente significative della storia contemporanea, partendo dal 1945 con le leggi che riconoscono il diritto delle donne al voto, soffermandosi su un errore di fondo, perché le donne16:31
potevano eleggere ma non essere elette. Un errore che nasconde un pregiudizio, ed è sulle radici di questo pregiudizio e la storia di questo vincolo, dall’800 fino al 1946, che il professore fa piena luce. Incipit di un seguente acceso e conclusivo dibattito, la domanda della socia addetta alla comunicazione Gallo Anna Maria, su quanto oggi la comunicazione delle TV e dei Social Media difenda quell’ alto valore dato alle donne per il quale già dagli albori dell’ Illuminismo sì è ampiamente lottato.
Mar 18