E’ morto questa mattina in Normandia all’età di 73 anni Gino Strada. Il fondatore della Ong Emergency aveva partecipato più volte ad incontri in Basilicata: l’ultimo incontro a Matera risale al 19 aprile 2011 quando presentò al teatro Duni “E, il mensile” di Emergency in compagnia di Maso Notarianni mentre a il 6 novembre 2018 aveva tenuto una lectio magistralis all’Unibas di Potenza.
La notizia della morte di Gino Strada è stata diffusa dal “Corriere della Sera”, che ha riferito che il medico, attivista e filantropo soffriva di cuore.
L’account ‘Twitter’ della trasmissione”Che Tempo Che Fa’ ha scritto: “Annunciamo con profonda tristezza la scomparsa di #GinoStrada, il fondatore di Emergency, che ci ha lasciato all’età di 73 anni. Non dimenticheremo mai il grande contributo delle sue iniziative umanitarie nel mondo”.
Proprio a “Che Tempo Che Fa”, a novembre Gino Strada aveva parlato del contribuito a lui richiesto nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid-19 in Calabria.
In quell’occasione aveva detto: “Sono stato contattato da esponenti della maggioranza e poi mi ha chiamato il presidente Giuseppe Conte. Si era ipotizzato anche un ruolo di sub commissario. Io di queste cose non ne capisco molto. La disponibilità, ho detto, c’è, ma funzionale a cambiare le cose, non a fare operazioni di facciata. Non ho poi più sentito nessuno, a parte Angelo Borrelli. Non ho bisogno di alcun incarico. Presto raggiungerò il team di Emergency in Calabria e lavoreremo come struttura sanitaria a Crotone”.
Sull’edizione odierna de ‘La Stampa’, Gino Strada aveva firmato un commento sulla situazione in Afghanistan, intitolato “Così ho visto morire Kabul“.
In un passaggio dell’articolo, Strada ha scritto: “Ho vissuto in Afghanistan complessivamente 7 anni: ho visto aumentare il numero dei feriti e la violenza, mentre il Paese veniva progressivamente divorato dall’insicurezza e dalla corruzione. Dicevamo 20 anni fa che questa guerra sarebbe stata un disastro per tutti. Oggi l’esito di quell’aggressione è sotto i nostri occhi: un fallimento da ogni punto di vista”.
Gino Strada, il ricordo della figlia Cecilia
Cecilia Strada, figlia di Gino, ha scritto su ‘Facebook’: “Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”.
Chi era Gino Strada
Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, Gino Strada, all’anagrafe Luigi Strada, è stato un medico, un attivista e un filantropo.
Assieme alla moglie Teresa Sarti, scomparsa nel 2009, nel 1994 ha fondato l’Ong italiana Emergency, associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo.
Con Emergency, Strada ha costruito ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi del mondo.
13 aprile 2013 è stato eletto tra i 10 possibili candidati alla Presidenza della Repubblica alle “quirinarie” del Movimento 5 Stelle. Arrivato secondo alle spalle di Milena Gabanelli, in seguito alla rinuncia della stessa è divenuto un possibile candidato. Poco dopo, tuttavia, ha deciso anch’egli di ritirarsi, in favore del terzo possibile candidato Stefano Rodotà.
Nel 2015, Gino Strada ha ricevuto il Right Livelihood Award, primo italiano di sempre se non si considera il premio del 2008 assegnato a Monika Hauser, che ha cittadinanza italiana ma è nata e cresciuta in Svizzera.
Il 3 febbraio 2017 a Seul, in Corea del Sud, ha ricevuto il SunHak Peace Prize, premio per la pace istituito nel 2015.
Due anni fa, al ‘Corriere della Sera’, aveva detto: “Non chiamatemi pacifista, nel mondo umanitario c’è molto dilettantismo”.
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