L’associazione culturale Energheia, prosegue la sua opera di digitalizzazione di testi antichi, non sempre disponibili per la lettura e lo studio, con lo scopo di promuovere la conoscenza della storia del territorio e della città alle nuove generazioni. Il nuovo testo va ad arricchire il notevole numero di testi presenti sul sito dell’associazione La biblioteca di Energheia. Scriletture, i libri elettronici realizzati e scaricabili gratuitamente nei diversi formati digitali.
In queste pagine manoscritte Eustachio Verricelli, dottore in medicina vissuto nel XVI secolo, descrive luoghi e fatti della città di Matera.: “Sta situata questa Città in un pogetto alquanto alto respetto alle altissime ripe dalle quale è circundata parte di durissimi sassi parte de valloni altissimi … è tanta la bontà di l’ayro che pochissimi feriti di testa vi moreno et di rado li corpi se infìrmano, lle gente viveno sani et alpiu vecchi che passano il sessagenario et vi sono assai che vanni alli novanta insino a cienti anno, reservando alcuni dissordinati.”
Il testo è stato redato dalle dottoresse Gianfranca Guida, Maria Giuseppina Canosa, Antonella Manupelli, con le traduzioni dei passi latini di Francesco De Lellis.
Eustachio Verricelli era nato in Matera da Giovanni e da Leonarda Ulmo. Dal padre, figlio di Eustachio e di Rosa dell’Aquila, medico ed erario del duca di Gravina del 1536 al 1551, era stato avviato agli studi di medicina che aveva perfezionato in Napoli conseguendo, nell’ottobre del 1581, il dottorato nell’arte medica. Ritiratosi nel suo paese ed avviato alle ricerche storiche da Donato Frisonio, raccolse notizie e documenti sulla propria famiglia di cui si serve per la Genealogia di Pantaleone Vercelli e per una Cronaca de la Città di Matera nel Regno di Napoli che completa nel 1595.
La Cronaca di Matera nel Regno di Napoli, riguarda notizie risalenti tra il 1595 e il 1596 nella città di Matera, allora appartenente al Regno di Napoli ed anche nel Principato di Taranto e nella Provincia di Terra di Otranto. La cronaca inizia con la descrizione geografica della città che si mescola con le caratteristiche dell’origine del nome, ma anche con la descrizione degli aspetti demografici, topografici e storici che hanno segnato notevolmente la sua evoluzione.
L’opera è costituita da tre parti:
• la prima (1595) dedicata alle patrie memorie;
• la seconda (1596), ricca di notizie storiche;
• la terza, dedicata alla storia della sua famiglia.
Non mancano sàpide notazioni antropologiche: “L’homini sono di iusta statura al più ingeniosi atti a prendere qualsivoglia sciencia et arte bellicosi, sanno al più natare nell’acque rispetto de un gorgo seu redutto di acqua pluviale detto il gorgo… Lle donne similmente di mediocre statura et mediocremente belle.”
La Cronica comprende anche una ricca genealogia della famiglia Verricelli, che parte da Pantaleone, arrivato a Matera da Vercelli tre secoli prima.
In sintesi, una testimonianza sulla Matera della fine del ‘500 che merita di essere letta anche da quanti sono curiosi e appassionati della storia del proprio territorio.
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