Un materano doc si trasferisce ad Acerra per motivi professionali e avvia il progetto ambizioso del Museo di Pulcinella. Il protagonista si chiama Eustachio Paolicelli. Di seguito una breve biografia e alcune curiosità sul progetto culturale nell’intervista a cura di Michele Capolupo.
Chi è Eustachio Paolicelli
Eustachio Paolicelli, nato a Matera nel 1940, ha conseguito la laurea in sociologia presso l’università “Federico II” di Napoli discutendo la tesi “Matera e la Basilicata nel 1799”. Dal 1960 ha svolto attività nel settore educativo e della formazione a Palermo, Roma, Chatillon, Trieste e Salerno. Direttore di Casa Rieducazione Minorenni a Santulussurgiu (OR) e a Sassari negli anni 1969-1970. Dal 1986 al 2002 è stato funzionario presso l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania. Per 9 anni ha ricoperto il ruolo di Magistrato onorario presso la sezione minorenni della Corte di Appello di Napoli. Interessato ai problemi dell’immigrazione e dei nomadi sul territorio di Acerra ha dato vita a diverse realtà sociali soprattutto della cooperazione. Nel 1975 fondò il periodico locale Il Quartire e nel 1985 l’associazione “Acerra Nostra” e il Museo di Pulcinella di cui è presidente.
Eustachio, quando ti sei trasferito ad Acerra?
Giunsi ad Acerra nel 1971 quale responsabile di una comunità per minori dell’area penale. Di Acerra, prima di quella data, non ne conoscevo neanche l’esistenza. Mi dissero che era la patria di Pulcinella ma, girandomi attorno, non ne vedevo alcun riferimento. Pensai di capire qualcosa di più su questa maschera. La carenza di servizi sociali e scolastici in particolare mi costrinsero a diventare un po’ il Masaniello di Acerra, organizzando cittadini nella lotta per la rete idrica nella zona dove abitavo e abito tutt’ora e l’acquisizione di un edificio da destinare ad aule per scuola elementare. Obiettivi raggiunti. Fondai allora il periodico Il Quartiere finalizzato al coinvolgimento della popolazione nella gestione della cosa pubblica e per l’istituzione dei Consigli Circoscrizionali, di uno dei quali fui eletto presidente. Organizzai le manifestazioni in occasione del Trentennale della Resistenza (1975) e per la prima volta fu ricostruita la dinamica dei fatti verificatisi nel 1943, durante i quali oltre 200 acerrani furono trucidati dai tedeschi che si ritiravano da Napoli dopo le storiche 4 giornate. Curai la pubblicazione di un volumetto dal titolo “1943 – Eccidio ad Acerra” e provvidi a far erigere un cippo che ricordasse quell’eccidio.
Da qui al coinvolgimento nella politica locale il passo fu breve, anche se personalmente non ho amato molto esserne coinvolto. Dopo alcuni anni di esperienza come segretario politico di un partito della sinistra, nel 1996 ebbi la candidatura a sindaco alla quale rinunciai. Costituimmo una lista civica con una donna da me proposta quale candidata a sindaco al mio posto e mi impegnai a assumere il ruolo di vice sindaco e assessore alle politiche culturali e sociali.
Come è nata l’idea di realizzare il Museo di Pulcinella?
Il Museo di Pulcinella nacque come naturale conseguenza della fondazione dell’associazione “Acerra Nostra”. La denominai così per collegarla all’associazioe nazionale “Italia Nostra” L’associazione si pone come finalità statutaria la salvaguardia dell’identità culturale della città che, soprattutto in quegli anni, correva il rischio di essere fagogitata dalla grande metropoli qual’è Napoli, da cui Acerra dista meno di 10 km. In questo quadro non poteva essere escluso il recupero della maschera di Pulcinella che era diventata la maschera napoletana tout cour.
Un grande lavoro di équipe svolto dai soci di Acerra Nostra portò alla raccolta di oggetti per il museo del folklore e della civiltà contadina. La sponsorizzazione da me chiesta alla Montefibre, azienda chimica operante sul territorio, ci consentì di fare scolpire una statua a Pulcinella, dopo ben 500 anni dalla sua nascita e il coinvolgimento nelle compagnie della Commedia dell’arte. La statua, proprietà dell’associazione è collocata nel cortile del castello baronale di Acerra ed è diventata il simbolo della città. Su due piani dello stesso castello, costruito dai longobardi nell’anno 826 d.C. sulle fondamenta dell’antico teatro romano, ora ha sede il Museo di Pulcinella, riconosciuto di interesse regionale dalla Giunta Regionale della Campania . E’ in corso la richiesta per il riconoscimento di museo nazionale essendo unico nel suo genere in Italia.
Il Museo ospita oltre mille opere di grandi artisti: da Lello Esposito, a Chiancone, Verio, Giuseppe Antonello Leone, Ugo Levita, il surrealista fiorentino Maurizio Vinanti e tanti altri e, non ultima, un Pulcinella opera di Arianna Greco, artista nata a Porto Cesareo e residente a Bari, famosa perchè dipinge con il vino. E’ possibile ammirare anche un disegno di Tiepolo.
Una sezione è dedicata ai burattini e alle marionette non sono italiani ma anche provenienti dalla Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia, Finlandia, Messico, Cina e altri Paesi.
Tutte le opere sono catalogate secondo le disposizione del Ministero dei Beni e Attività Culturali.
Entro l’anno contiamo di creare la Fondazione Museo di Pulcinella.
Il Museo è una realtà viva perchè le visite, su richiesta, vengono organizzate con spettacolo di attori (Pulcinella, Tartaglia e Colombina) che svolgono anche il ruolo di guida nella visita.
Da Matera sono venute in visita scolaresche della Nicola Festa e della Torraca, ma anche scolaresche di altri comuni della Basilicata e ultimamente anche i soci dell’UNITRE di Ferrandina.
Annualmente si contano oltre 20mila visitatori. La visita (senza gli attori) è gratuita.
Del museo hanno parlato reti televisive italiane ed estere (come Corea, Giappone, Francia, Germania e altre). In particolare piace ricordare il servizio messo in onda dal programma Geo e Geo della RAI.
Il museo ha alcune pecurialità che lo differenziano da tanti altri: ha una biblioteca specialistica inserita nel polo SBN di Napoli, riconosciuta dalla Regione Campania e dotata di oltre 3mila volumi catalogati. Sottolineo anche l’acquisizione di molte annualità della rivista LARES che fu diretta dal nostro concittadino Giovanni Battista Bronzini.
Non poteva mancare una videoteca ricca di quasi tutte le tradizioni popolari d’Italia.
L’associazione di volontariato Acerra Nostra è anche una piccola casa editrice che provvede alla pubblicazione di libri relativi alla storia locale. Ricordo “Acerra : storia della città e del suo popolo” curata dal sottoscritto. E’ in via di realizzazione una ricca emeroteca riguardante notizie sulla città di Acerra dal 1970 ad oggi.
Cosa rappresenta il Museo per Acerra?
Il Museo lo consideriamo non solo come veicolo per lo sviluppo culturale ma anche come strumento per lo sviluppo economico deella città. Non è vero che la cultura non dà lavoro.
Spesso con Pulcinella, La Vecchia di carnevale e ‘o Pazzariello di Acerra siamo invitati a manifestazioni e raduni di maschere in varie città d’Italia. Solo pochi giorni orsono (14 luglio) abbiamo partecipato al Carnevale Estivo di Crispiano, in provincia di Taranto, invitati da Brigantino, la maschera del luogo, che ha fatto seguito al raduno di Parma il 20 maggio scorso, a quello di Olzai (NU) ed altre manifestazioni.
Obiettivo primario del Museo è quello di promuovere la storia e cultura di Acerra che non è quella dell’inceneritore e far sì che la città diventi una vera comunità.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata al Museo di Acerra
Non sapevo dell’argomento della Tua Tesi di laurea.Ti regalo alcuni articoli(per la emeroteca?)di giornali di Napoli usciti durante le manifestazioni per il Bicentenario della Rivoluzione napoletana.In quella occasione il Maestro De Simone scrisse l’opera “Eleonora”.Ci fu un bel dibattito in merito,si parlò dell’Inno di Domenico Cimarosa dedicato alla Rivoluzione e mi ricordo di autorevoli interventi in merito tra cui quello di Maria Antonietta Macciocchi che polemizzò con la stessa Opera di De Simone.Perchè non ne parliamo qualche sera in Piazza Castello ed inauguriamo le sedute culturali all’aperto?
Caro Modestino,
è giunto il momento di discutere fuori dal palazzo e portare la cultura nelle piazze, nei cortili, insomma tra la gente. Inizieremo presto, insieme con te , con ‘o pazzariello che informa e qualche nota musicale che fa sempre bene allo spirito
I miei complimenti più sentiti alla grande Persona che è Eustachio Paolicelli! Ho avuto l’onore di conoscerlo e continuo ad apprezzare ll’amore che sprigiona nei confronti di Acerra, della maschera di Pulcinella e di tutta la Cultura che vi ruota attorno. Grazie a lui anch’io, seppur salentina, mi sto innamorando perdutamente di Pulcinella!
Arianna Greco