Lunedì 6 giugno prenderà il via la quinta campagna di scavo archeologico del progetto “FArch – Ferrandina Archeologica” dell’Università degli Studi della Basilicata (direzione scientifica prof.ssa Maria Chiara Monaco, direttore scavo prof. Fabio Donnici, vicedirettore dott. Antonio Pecci). La missione, della durata di quattro settimane, continuerà in località Sant’Antonio, nell’area dove nel luglio del 2019 le indagini archeologiche del gruppo hanno portato all’importante scoperta di una necropoli peuceta di età arcaica del VII sec. a.C. (i corredi di due sepolture della suddetta necropoli sono in esposizione al MAFE all’interno della mostra “Ferrandina: storia e archeologia di un territorio millenario. Dall’Età del Ferro ai giorni nostri”).
Lo scopo della ricerca sul campo, in concessione di scavo dal MiC (DG-ABAP|30/05/2022| Decreto 671), è quello di continuare l’esplorazione dell’area, estendendo l’indagine in alcuni settori individuati anche a seguito delle prospezioni geofisiche eseguite lo scorso anno. Gli scavi verranno effettuati nella particella del Comune e nel terreno della famiglia Cirigliano e Sinisi, che ha acconsentito liberamente e gratuitamente alla rinuncia del premio di rinvenimento (in base alla normativa vigente, è conditio sine qua non per lo scavo archeologico in terreno privato).
La missione archeologica è sostenuta dal Comune di Ferrandina (referenti del progetto Angelo Zizzamia e Pierluigi Di Biase), in coordinamento con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e vede la partecipazione di studenti e archeologi dell’ateneo lucano provenienti da più parti d’Italia e dall’Estero.
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