Il mese di preghiera del Ramadan ha commemorato il digiuno già praticato in ambito biblico con Mosè che rimase quaranta giorni e quaranta notti sul Sinai, senza mangiare né bere, prima di ricevere il decalogo dal Signore (Es 34,28; Dt 9,9). Durante il Ramadan, uno dei cinque pilastri della fede musulmana, iniziato col primo spicchio della luna nuova, il fedele è invitato a cercare con i propri occhi il segno nel cielo. In Italia, secondo i dati dell’Ufficio centrale della Chiesa, vivono circa tre milioni e 500 mila islamici. La tradizione dice che è un mese sacro perché fu in un istante di una notte del Ramadan, la 27a, il giorno del Destino, che il Corano venne rivelato integralmente al profeta Maometto, ed è il mese quindi che appartiene a Dio. Anche in ambito cristiano il digiuno rientra in una pia pratica come forma di offerta penitenziale e di rispetto al Dio unico di Abramo capostipite delle tre grandi religioni monoteistiche universali, ebraica, cristiana e musulmana. Quest’anno Papa Francesco dalla Sede del Vaticano ha rivolto alle comunità musulmane gli auguri di buon festeggiamento indirizzando soprattutto ai giovani esortazioni di fratellanza e dialogo reciproco con le altre religioni. Matera vuole cogliere questo evento religioso come opportunità di promozione della conoscenza positiva dell’Islam. Occorre, dice il Dott. Giuseppe Clemente, Direttore del Centro Culturale Islamico, creare in città una struttura quale centro interculturale al servizio di tutti, con personale specializzato nel settore della mediazione culturale e del dialogo interreligioso. Anche perché Matera è gemellata col sito Unesco di Petra in Giordania che è paese musulmano. A tal proposito il presidente ha fatto più volte richiesta al Comune di Matera di una struttura idonea allo scopo sociale, da attrezzare con sistemi mediatici d’avanguardia e servizio satellitare per la conoscenza e diffusione della lingua italiana e delle lingue straniere delle varie provenienze islamiche nonché di uno spazio da desinare a sala di preghiera per i musulmani. Ci danno esempio oltre alle molte strutture già operanti sul territorio italiano, il Sultanato dell’Oman con un insegnamento in loco della lingua italiana, affidata ad una insegnante italiana, oltre a molte altre, scuole di italiano presenti in paesi arabi. Molto interesse ha suscitato infine la notizia, della scelta dell’imam Jamal Al Sufrati di intitolare la sua moschea di Madaba, alle porte ‘Amman (Capitale della Giordania) a Gesù Cristo,come riferisce l’Agenzia di Viaggi Turistici e Religiosi “Global Tour” Matera che sta organizzando un grande viaggio internazionale con tappe anche a Gerusalemme e a Madaba,alle porte di Amman(Capitale della Giordania).
È la prima volta nel mondo musulmano che una moschea viene dedicata a Gesù “Il Profeta di pace”, la moschea vuole portare un messaggio di “convivenza e tolleranza” così come spiega l’imam Jamal Al Sufrati, superando così l’antico “scontro di civiltà”.