Santa Messa nella chiesa di San Francesco d’Assisi e processione della Confraternita dei Pastori nei Sassi di Matera: sono i riti mattutini che aprono i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna edizione numero 628. Celebrazione eucaristica affidata al delegato arcivescovile Don Vincenzo Di Lecce e al termine della funzione religiosa il messaggio finale ai fedeli affidato all’Arcivescovo don Pino Caiazzo.
Per il terzo anno consecutivo la processione dei Pastori ha percorso gli antichi rioni e la città dei Sassi ha risposto con circa 15 mila presenze, tra i quali anche numerosi turisti pronti a lasciare le strutture ricettive per condividere con i materani il giorno più lungo, quello in onore della Madonna della Bruna, patrona della città di Matera, una città che si riappropria della sua storia e che con il titolo di capitale europea della cultura 2019 attraverso il rito della processione dei Pastori esalta il nostro patrimonio culturale, ricco di storia e tradizione.
Anche quest’anno sono stati tanti i ragazzi che hanno rispolverato antichi proverbi in dialetto materano per promuoverli con una t-shirt indossata lungo il percorso della processione dei Pastori. Il colpo d’occhio è eccezionale. Grande partecipazione, un pizzico di pazzia e tanta devozione che si concentra nei punti in cui viene piazzata la batteria dei fuochi pirotecnici dalla ditta Padovano: presso il Palazzo della Provincia, nei Sassi in piazza San Pietro Caveoso dove sfila il primo stendardo con la Madonna della Bruna e il Bambinello, a Porta Pistergola, più conosciuta come Porta Pistola, nei pressi dello Iurio in via Madonna delle Virtù e presso la Chiesa di Sant’Agostino, presso l’area ex Barilla in via Cererie, presso l’area ex mercato della frutta in via Marconi dove si srotola il secondo stendardo con l’icona bizantina della patrona di Matera e sulla villetta adiacente lo stadio XXI Settembre-Franco Salerno.
Ecco il percorso confermato anche quest’anno per la processione dei Pastori con il quadro di Maria Santissima della Bruna, accompagnata dal clero, dalle autorità civili e dalla bassa musica Città di Santeramo. Un asinello, un piccolo gregge di pecore e alcuni Pastori rinnovano la tradizione mentre un musicista allieta il percorso con la sua fisarmonica. Il percorso ha toccato via San Francesco, via Ridola, vico Case Nuove con sosta di preghiera alle restaurate edicole votive con la presenza di un altare allestito per l’occasione, via Duni, via Lucana con sosta di preghiera, via Ridola, via Casalnuovo fino all’innesto di via Buozzi per entrare nei Sassi di Matera e raggiungere piazza S. Pietro Caveoso dove era prevista un’altra sosta di preghiera. A seguire via Madonna delle Virtù (Porta Postergola), via S. Antonio Abate, via D’Addozio nei pressi della chiesa di Sant’Agostino con sosta di preghiera, via Pentasuglia, via Tasso, via Gattini con sosta breve presso l’abitazione dell’indimenticato Francesco Sacco, storico protagonista della processione dei Pastori, via Cererie nei pressi della Chiesa dell’Immacolata con sosta di preghiera, piazza Marconi, via Marconi, via Annunziatella presso la Madonnina con sosta di preghiera e via XX Settembre per concludere con la Santa Messa nella Chiesa di San Francesco da Paola.
Michele Capolupo
La fotogallery della festa della Bruna (foto FestadellaBruna.it Raffaele Contini e Franco Martina)
Il poeta Carlo Abbatino ha composto per l’occasione una dedicata alla festa della Madonna della Bruna. La riportiamo di seguito.
Madonna della Bruna
I pastori senza le greggi
si levan ben presto
e davanti al sagrato
in comitive s’adunano.
L’Icona vien presa
e la processione
al suon della banda
riempie le strade dei vari rioni
si sparano botti
fischiano le girandole
c’è tanto frastuono;
da finestre e balconi
s’affacciano i dormienti pigroni.
La sera s’attende
lo scender del carro
costruito da mani artigiane
avente un tema
ispirato a pagine Sacre.
Le luci colorate
illuminano il percorso.
i cavalli bardati
e i cavalieri in costume
scortano la Madonna
che sul carro sta
mentre il popolo fa ala
e impaziente si fa.
Dopo i Tre giri
sul piazzale della Chiesa Madre
la Vergine viene deposta;
ora il carro
può essere assaltato
in Piazza Vittorio.
Frusta i muli
L’esperto auriga
Mentre le mani del volgo
sono pronte a strappare
i pupi inanimati
gli angeli e i Santi.
D’improvviso tanti giovani
Col petto scoperto
E la fronte sudata
Rompono, strappano,
agitano i Santi
di cartapesta formati
e in mezzo alla folla
plaudente e gioiosa
si fan largo a strattoni
e portano a casa
anche frammenti del carro benedetto.
La festa si chiude
col botto della chiamata
e i fuochi dalla Murgia Timone
vengono sparati
nel cielo stellato
che illuminano a tratti
uno scorcio dei Sassi
in questa città
la più antica del mondo
dove la gente
ancora una volta ripete:
“siamo rimasti come il 2 di luglio”
E “ a meglio a meglio l’anno venturo”
“Sm rmostcom o dii di lighj”
“a moghj a moghj all’on c vein”