Riportiamo di seguito il testo della lettera aperta inviata dal presidente dell’associazione Cavalieri di Maria Santissima della Bruna di Matera, Antonio Paolicelli al Prefetto di Matera, Sante Copponi e al Questore di Matera, Eliseo Nicolì in qualità di responsabili dell’ordine pubblico e della sicurezza per chiedere di rivedere la decisione con cui si impedisce ai Cavalieri di accompagnare il Carro trionfale in piazza Vittorio Veneto per la distruzione del manufatto in cartapesta, nel rispetto della tradizione della festa della Bruna. Di seguito la nota integrale.
Preg.ma Eccellenza, Preg.mo Signor Questore,
sono molto rammaricato sia come presidente dei cavalieri di Maria SS. della Bruna, sia come cittadino materano, della incresciosa situazione di incomprensione che siè venuta a creare riguardola partecipazione dei cavalieri preposti alla scorta del carro trionfale in Piazza Duomo (per i tre giri) e nel percorso da Piazza Duomo verso Piazza V. Veneto (dove avviene lo “strazzo”).
Mentre in passato il drappello di cavalieri di scorta al carro era molto numeroso, nel corso del tempo si è modificata la tradizione, riducendo il gruppo di cavalieri ad una piccola rappresentanza dell’intero corpo.
Questa netta riduzione si era resa necessaria durante i lavori di restauro della Cattedrale, che avevano reso impraticabile la piazza ad essa antistante, Piazza Duomo, luogo tradizionalmente deputato ai tre giri del carro trionfale.
Proprio per ovviare a queste problematiche logistiche,si era stabilito chei tre giri del carro trionfale si facessero in Piazza San Francesco e che il numero di cavalieri fosse ridotto a sedici.
Tale risoluzione era stata concepita con l’accordo di tutte le componenti della festa ed anche con la collaborazione dei questori e degli altri funzionari della questura nel corso delle riunioni e degli incontri di lavoro per la pubblica sicurezza durante la festa, seguendo il principio di prudenza ‘auriga virtutum’ (cocchiere delle virtù) e di massima accortezza in ogni dettaglio, oltre che il massimo rispetto e la massima aderenza alle norme vigenti.
In seguito, nonostante con il termine dei lavori di restauro del Duomo si sia ripristinata la consuetudine di effettuare in Piazza Duomo i tre giri del carro, il numero dei cavalieri a scorta del carro è rimasto immutato: sedici cavalieri (compresi il generale, due vice generali, il trombettiere e il porta vessillo, ovvero la bandiera con il dipinto della Madonna della Bruna).
Questo, però, è il numero minimo e indispensabile per una rappresentanza che sia significativa
durante lo svolgimento della festa.
Altrimenti andrebbe persa e deprivata della sua stessa essenza la secolare tradizione della presenza storica dei cavalieri, che ha avuto inizio nell’anno 1500, quando il conte Tramontano mise a disposizione per il trasporto della statua della Madonna della Bruna la sua carrozza più bella e più sfarzosa protetta da un drappello di suoi armigeri vestiti in pompa magna come scorta d’onore.
L’impostazione della festa esistente è stata messa in pratica per anni e segue il seguente schema:
– intorno al carro gli “angeli del carro”;
– i poliziotti dietro al carro e dietro agliangeli del carro;
– i collaboratori volontari dell’associazione formano un”cordone” dietro ai poliziotti e fanno anche da scudo davanti ai cavalli;
– dopo diquesti, a qualche metro di distanza, ci sono i cavalli serrati uno a fianco all’altro in fila per tre, quattro o cinque a seconda della larghezza della carreggiata della strada;
– dietro ai cavalli, a qualche metro di distanza, ci sono due “catene”, una dietro l’altra,di collaboratori, che si tengono ben stretti per mano davanti alla folla e non fanno passare nessuno.
Questa procedura, studiata emessa a punto per tanti anni dai responsabili della sicurezza, ha funzionato molto bene in tutte le edizioni della festa e oramai rappresenta uno “schema collaudato”, tanto da aver avuto successo anche nell’anno 2019, con la totale assenza di incidenti, nonostante la sua nomina della città di Matera a capitale della cultura europea e la conseguente affluenza ingente di turisti da tutto il mondo.
Se da dietro al Carro si togliessero i sedici Cavalieri, si creerebbe senza alcun dubbio una situazione di vero pericolo sia per gli angeli del carro, sia per l’auriga e i conduttori dei muli sia anche e specialmente per i poliziotti che rimarrebbero completamente scoperti e verrebbero schiacciati contro il carro, travolti e sopraffatti dalla folla.
Inoltre, quest’anno ci saranno moltissimi stuart in più lungo tutto il percorso che renderanno ancora più sicure e agevoli sia la sfilata dei cavalieri che l’intera processione.
Tengo, infine, a precisare che fra i collaboratori e volontari ci sono due poliziotti, in servizio presso la questura di Matera, ragazzi diplomati e laureati, padri di famiglia, due dottoresse veterinarie e due dottori veterinari, un maniscalco, un infermiere, molti operai eccetera. Insomma, tante persone perbene, che partecipano alla festa in quanto appassionati e devoti. Non scalmanati o incoscienti senza scrupoli con la voglia di attaccar briga o creare trambusti.
Con questa mia lettera aperta sono a chiedere alle SS. LL. ILL.ME un atto di comprensione della nostra storia, delle nostre tradizioni popolari, della nostra bellissima festa della Madonna della Bruna, che seppur si svolga in modo un po’ concitato agli occhi dei non materani, non si discosta dalle tante altre feste tradizionali che hanno luogo in altre città e zone d’Italia.
Chiedo un atto di apertura e empatia verso una festa che affascina ed è oggetto di ammirazione e che rappresenta un fiore all’occhiello per la città dei Sassi capitale europea della cultura e per la Basilicata tutta.
Le SS. LL. ILL.ME non ritengano, pertanto, già chiusa e archiviata la questione della presenza dei sedici cavalieri di scorta al carro, perché in questo modosi mutilerebbe in modo irreversibile la antichissima tradizione della festa e si mortificherebbero tutti i cavalieri, deludendo di conseguenza anche la curiosità e l’entusiasmo dei loro tanti ammiratori sparsi in tutto il mondo e di tutto il popolo materano.
Sicuro che questa mia richiesta verrà presa in considerazione dalle SS. LL. ILL.me, ringrazio anticipatamente e invio i miei più
Deferenti ossequi.