Martedì 8 marzo 2016, alle ore 18 a Castronuovo di Sant’Andrea, il MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier “Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, tra mimose e cultura, ha scelto di celebrare la giornata internazionale della donna attraverso il ricordo di Matilde Serao, la più forte prosatrice d’Italia, come amava definirla Carducci, e un incontro con la giornalista Rai Beatrice Volpe.
La serata si configura come un omaggio a una pioniera del giornalismo italiano, proprio in occasione dei 160 anni dalla sua nascita, e un confronto con ciò che significa utilizzare oggi, in una regione come la Basilicata, i mezzi radiotelevisivi.
Matilde Serao nasce il 7 marzo 1856 a Patrasso (in Grecia) e, oltre che autrice di 70 opere tra cui Il ventre di Napoli e La monaca e la «casa chiusa», è la prima donna italiana a fondare e dirigere un quotidiano, Il Mattino, diventando presenza cruciale del rinnovamento della pubblicistica italiana negli anni tra Ottocento e Novecento. Letteratura e giornalismo costituiscono un’unica chiave di lettura nella biografia della Serao; la sua letteratura rievoca aspetti, ambienti, figure della più gremita e misera vita napoletana, con abili intuizioni della psicologia collettiva e individuale, specie femminile: rappresentando passioni, tresche e ambizioni della società borghese o del mondo politico-giornalistico, con un distacco tuttavia oggettivo, a momenti da nota di cronaca. Tutto raccontato con il suo stile disadorno, ma allo stesso tempo rievocativo di suggestioni, di poetiche illuminazioni, che fanno di lei una giornalista e scrittrice di successo. Allo stesso tempo, come sostenitrice della libera informazione e di una rigorosa professionalità nel raccontare i fatti, Matilde Serao può essere considerata un’antesignana dell’emancipazione femminile, nell’ambito di un mondo prevalentemente maschile e maschilista, per la manifesta ambizione di donna e madre impegnata a cui ha dato vita.
Se è vero che libertà e diritti sono stati grandi conquiste delle donne, come ha dimostrato la Serao, di fatto oggi c’è ancora molto da lavorare sul piano culturale. Preoccupa sempre più il dilagante fenomeno della violenza sulle donne per arginare il quale, oltre a leggi e servizi di tutela adeguati, occorre un’inversione culturale che parta da un approccio educativo utile a porre il rispetto e l’uguaglianza di genere come elemento fondante. Questi temi saranno solo alcuni dei motivi che il MIG-Biblioteca ha pensato di affrontare attraverso una conversazione con una protagonista indiscussa del giornalismo regionale e nazionale: Beatrice Volpe. Come Matilde Serao e il suo «fitto e ardente desiderio di arrivare dappertutto e di tutto», l’informazione firmata da Beatrice Volpe (nata a Matera, in Rai dal 1980, dal 2015 Vicecaporedattore del TGR, per due mandati consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti), si sviluppa non solo con rigorosa professionalità nel raccontare i fatti, anche quelli dello sport, ma soprattutto per il tangibile intreccio di cronaca e letteratura, nel sostegno della libera informazione, capace di creare un’osmosi feconda tra cronaca e racconto. Non è casuale, allora, la sua laurea in lingue e letterature straniere con specializzazione in letteratura angloamericana a Ca’Foscari-Venezia e il periodo da borsista per l’Istituto di alta cultura del Portogallo all’Università di Lisbona. Una visione sempre europea, quindi, anche nel benemerito lavoro svolto in Lucania, senza mai dimenticare l’arte e gli artisti. Sono suoi, infatti, due documentari da considerare storici: quello su Melotti in occasione della memorabile mostra di Fausto Melotti a Matera (1987) e quello su Giacinto Cerone (2011), l’unico artista lucano ad aver avuto una retrospettiva nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. I due documentari furono presentati, in anteprima, proprio nelle serata culturali di Castronuovo Sant’Andrea.
La Festa della Donna al MIG si propone, dunque, occasione utile a sviluppare e sostenere quel cambiamento che mira al riconoscimento del valore e del grande contributo dato dalle donne alla cultura e allo sviluppo del nostro paese.