Domenica 22 giugno un nutrito corteo di fedeli, sfilando lungo le vie del Borgo Venusio di Matera ha salutato il Santo, patrono e concittadino, Giovanni Scalcione, più noto come San Giovanni da Matera.
Dopo giorni di preparazione ai festeggiamenti e il susseguirsi di liturgie in onore del Santo materano i festeggiamenti hanno visto partecipi il Vescovo di Matera, i padri Cappuccini di Picciano, S.E. Mons. Antonio Tortorelli, prelati e alcune Confraternite, nonché il parroco di Venusio, Don David, che si considera soddisfatto per il risultato religioso conseguito nel momento più alto del suo primo appuntamento con i fedeli del Borgo giunti numerosi al richiamo del Santo.
In possesso della ufficiale titolarità della Chiesa del Borgo intitolata all’Abbate di Pulsano, Don David, giunto da qualche mese nelle vesti di successore ai prelati, don Domenico Spinazzola, don Giuseppe Tarasco e don Pierino Dimichino hanno dato lustro ed onorato il Santo materano in collaborazione con i laici e le Associazioni religiose.
Dopo aver intrapreso interventi di ristrutturazione, pitturazioni, ubicato la Statua del Santo in nuova postazione e dato nuovo look alla struttura ecclesiastica intitolata all’Abbate di Pulsano, il neo Parroco ha onorato i festeggiamenti del Santo utilizzando i semplici strumenti disponibili: la partecipazione dei fedeli e la divulgazione della figura storica del Santo concittadino che, attraverso i relatori, hanno messo in risalto le peculiarità del fedele servo di Dio, così come commentato brillantemente da S.E. mons. Antonio Tortorelli nella sua qualità di storico.
La domanda di rito è però ricorrente: chi è stato e chi è oggi San Giovanni da Matera per i fedeli materani?
L’Associazione “Amici pro San Giovanni da Matera” di cui Emanuele D’Adamo è Presidente, sin dall’anno 2001, dopo aver promosso nell’ultimo decennio la figura del Santo in ambito cittadino e in Ginosa, ha svolto una proficua indagine tra i fedeli, avente in oggetto la spiritualità, ieri e oggi, del Santo da parte degli stessi fedeli.
Alcuni noti studiosi, artisti, professionisti e giornalisti della città di Matera (in questa sede in forma anonima) intervistati sulla spiritualità, ieri e oggi, del Santo hanno rilasciato alla Associazione “Amici pro San Giovanni da Matera” in forma riservata le seguenti significative riflessioni di fede di cui alcune si anticipano e si citano in forma sintetica:
“Orgogliosi di avere un santo concittadino..; Si può essere amico di un Santo; San Giovanni da Matera: guida e speranza del popolo; Un Santo epocalmente lontano ma attualissimo da imitare ed amare; San Giovanni da Matera lustro e gemma dei Sassi; Santo del nostro sangue; II grande Santo di Matera vuole molto bene a tutti noi materani; San Giovanni da Matera: punto fermo del mio cammino di fede”.
Prendendo atto che molti materani ignorano la esistenza del Santo concittadino, l’Associazione presieduta da Emanuele D’Adamo ha da sempre messo in campo azioni divulgative finalizzate alle giovani generazioni; ciò partendo dalle esperienze vissute dagli anziani che ben ricordano la fede materana verso San Giovanni da Matera.
Nel cogliere l’occasione, attraverso i mass media, di raccontare la Vita di San Giovanni da Matera ai lettori, così come già riportato nei precedenti lavori divulgativi promossi dalla Associazione ( con convegni tematici, realizzazione del libro “ La Gemma dei Sassi”, il Santino divulgativo, attività giornalistica) si dimostra come l’Associazione agisce prevalentemente in forma culturalmente per la conoscenza del Santo concittadino già noto per essere stato Abate fondatore della Congregazione Benedettina di Pulsano (FG) conosciuta in Italia e all’estero.
Nato nella città dei Sassi nell’anno 1070 dalla nobile famiglia “ De Scalzonibus” ( attuale nome materano è Scalcione), Giovanni da fanciullo si forma culturalmente e spiritualmente presso l’ex monastero benedettino di San Eustachio ove oggi sorge la Cattedrale. Attratto dalla vita religiosa in gran segreto , ancora giovinetto, fugge su un asinello verso Taranto ove si fa pastore di greggi e servo presso una Comunità di monaci; in estrema penitenza , con digiuni e preghiere viaggia eremita per Calabria e Sicilia; cibandosi di erbe e fichi selvatici dorme penitente in una vasca di acqua gelida per vincere il sonno e poter lungamente pregare. Ritorna a Matera; si rifugia nei pressi di Ginosa allora terra di Matera; sfugge malinconicamente alla ricerca dei genitori; mantiene promessa di non parola per due anni; dopo affannosa ricerca del Padre celeste riceve finalmente l’intimo colloquio con il Divino. Instancabile missionario ed evangelizzatore viaggia in lungo ed in largo per le terre di Lucania e di Puglia; soffre senza freno persecuzioni ed angustie in nome di Dio; subisce il supplizio delle carceri e delle catene per mano di dominatori corrotti e tiranni; sopporta instancabile il dolore; vive il conforto e la visione di San Pietro, dell’Angelo consolatore e della Madonna; Gesu’ gli appare invece alla presenza del suo amico benedettino San Guglielmo da Vercelli fondatore del Santuario di Montevergine ( AV). Inviato dalla Vergine al Santuario di San Michele e a Pulsano ( FG) svolge intensa azione apostolica ove ripara il monastero dedicato alla Madonna e fonda la nota Congregazione Benedettina dei Pulsanesi biancovestiti. Per dono di Dio manifesta, per dieci anni, virtu’ miracolose e potenza taumaturgica su malati e storpi; concede grazie a quanti lo hanno cercato e conosciuto; comanda sulla morte; vince su satana; sana gli indemoniati; decide sulla pioggia liberando i contadini dalla siccità. Il 20 giugno 1139 muore in Foggia manifestando ancora miracoli alle genti del Gargano ed a quanti lo hanno invocato; le sue ossa sacre, nel 1830, furono successivamente traslate in Matera per volontà popolare e poste, tutt’oggi, in un’urna d’argento presso l’altare minore della Cattedrale. Nel 1955, nel Borgo Venusio (MT) luogo contadino di famiglia in occasione della riforma fondiaria in Matera e’ eretta la Chiesa tutt’oggi dedicata al Santo materano ove la comunità gli riserva grande culto religioso; nello stesso anno la Città di Matera dedica al Santo una principale strada nel nuovo quartiere di Serra venerdì. Il 20 giugno si ricorda la sua memoria e la pluri secolare devozione della popolazione di Matera e di Pulsano ( FG) per le grazie ricevute.
Il 27 aprile 1997, nell’attuale Piazza della Visitazione ( ex Piazza Matteotti) il Papa Giovanni Paolo II° celebra la Santa Messa alla Comunità materano avendo sotto l’altare l’Urna del Santo concittadino, considerato tra i dieci santi maggiori che la chiesa cattolica ricorda ed onora nella storia.
Il Presidente dell’Associazione, dott. Emanuele D’Adamo, riferisce che, operando la promozione del Santo, in sintonia con il mondo culturale e religioso, tra le iniziative che si intendono raggiungere vi è la realizzazione, nel Borgo Venusio, di un Santuario che trasformi l’attuale semplice Chiesa in un struttura sontuosa che sia vero punto di riferimento ove allocare permanentemente anche l’Urna del Santo; un forte richiamo per la comunità religiosa che possa divenire meta di pellegrini in un itinerario religioso a livello anche nazionale.
La proposta che vede promotore anche S.E. Mons. Antonio Tortorelli, è stata resa pubblica e ufficiale in un confronto cittadino alla presenza del Sindaco e delle altre autorità civili e religiose in occasione dei festeggiamento del Santo.