Premesso che il sito internet che ha sancito l’affiancamento di “Basilicata” a “Matera 2019” è attivo da 2011 all’indirizzo www.Matera-Basilicata 2019 ma il popolo di facebook se ne accorge solo cinque anni dopo in occasione del bando pubblicato dalla Fondazione come accade per tutte le altre capitali europee della cultura, vale la pena ricordare che lo stesso bando oltre al logo istituzionale Matera-Basilicata 2019 prevede anche il lancio di un altro logo, “Matera open future” che sarà utilizzato per finalità commerciali. In ogni caso il popolo ha provato in mattinata ad esprimere il suo punto di vista, sull’onda emotiva di alcune iniziative nate sui social. E così può capitare che il sogno diventato realtà di Matera 2019 riaccenda la passione per la materanità con due manifestazioni spontanee in piazza Vittorio Veneto. La prima è quella di Paolo Irene, che ha proposto una raccolta firme per sensibilizzare la Regione sui temi che riguardano Matera 2019. In buona sostanza alla Fondazione si chiede trasparenza e quindi la raccolta firme non è un capriccio legato al bando per il nuovo logo di Matera 2019, come si legge nel manifesto che riportiamo integralmente di seguito. Un appello al quale hanno risposto diverse centinaia di cittadini che dalle 11,30 hanno affollato i banchetti allestiti presso il ponticello che consente l’accesso ai rioni Sassi. Sono 1800 le firme raccolte in piazza Vittorio Veneto.
Nando Irene ha sottolineato lo spirito di un’iniziativa che non poteva essere assolutamente politicizzata. “Questa iniziativa ha il solo e unico intento di difendere il simbolo che ha contraddistinto il percorso che ha condotto la città di Matera alla irripetibile designazione come Capitale Europea della Cultura 2019. Chiunque voglia partecipare all’evento promosso lo fa esclusivamente come cittadino culturale senza alcuna distinzione o colore politico. Inoltre è necessario ribadire che la manifestazione non è stata creata per prendere le distanze dalla Regione Basilicata ne tantomeno dalla città di Potenza, ma solo ed esclusivamente per ribadire il ruolo primario della città di Matera nelle scelte e nella gestione della Fondazione Matera 2019″.
Intorno a mezzogiorno lo studente universitario Marco L’Episcopia ha coinvolto i cittadini per formare attraverso un flash mob il logo di Matera 2019. L’area non è stata delimitata ma il logo si è riuscito comunque ad individuare grazie agli scatti effettuati dal Palazzo dell’Annunziata. “Questo flash-mob – spiegano gli organizzatori – deve scuotere gli animi di chi vuole deturpare questo processo e deve stupire chi invece lo asseconda. Non aspettiamo per guardare uno spettacolo, rendiamoci partecipi, attori, prima di una performance artistica e poi di un processo attuato da una intera popolazione che merita di viverlo e merita di decidere del proprio destino.
E la politica? Dopo l’odg presentato dai consiglieri di maggioranza con il quale si invita il sindaco ad attivare tutte le iniziative politiche per annullare il bando sul nuovo logo di Matera 2019 i gruppi consiliari del centrosinistra al Comune di Matera hanno convocato per lunedì 22 febbraio, alle ore 10.30 nella sala Arrigoni, al quinto piano del Municipio, una conferenza stampa sui temi riguardanti la Fondazione Matera-Basilicata 2109 e il logo.
Michele Capolupo
Riportiamo di seguito il testo del volantino diffuso in mattinata ai cittadini che hanno deciso di sottoscrivere l’appello degli organizzatori per difendere il logo attuale di Matera 2019.
CITTADINI PER LA TRASPARENZA.
Open future è stato ed è il nostro slogan.
Divenire Capitale Europea della Cultura è stata una esperienza di partecipazione collettiva e diffusa.
Il logo di Matera Capitale 2019 è diventato la nostra seconda bandiera.
Questo logo appartiene alla città tutta e non può essere cambiato CONTRO la città.
TRASPARENZA E CONDIVISIONE
Apriamo le porte della Fondazione!
La Fondazione deve essere un luogo OPEN, casa di tutti i cittadini, deve essere un luogo dove sperimentare la cultura partecipata, senza padroni e vassalli, di ogni genere e di ogni grado.
RIVEDERE GLI ORGANI DECISIONALI
Sperimentare, nella Fondazione, una nuova forma decisionale, partecipata e diffusa, dove gli organi della struttura devono essere funzionali e al servizio di tale partecipazione collettiva.
SOSTENIBILITÀ DEL PERCORSO
Matera vuole essere Capitale Pulita, Sostenibile, Aperta, del Futuro.
NO a sponsorizzazioni di aziende petrolifere e aziende che inquinano bruciando rifiuti, comunque mascherati.
MATERA2019 oltre la Basilicata
Matera, vessillo di una intera regione, vuole adottare Aleppo, sua sorella patrimonio dell’umanità, oggi martoriata dalla guerra.
Matera-Basilicata non ha senso.
Matera è Capitale per la sua storia, di libertà, di pace, di accoglienza.
Matera2019 Capitale Europea della Cultura adotta Aleppo.
OPEN, significa aperto; aperto è senza muri…aperto a tutti.
E’ trasparente, un luogo in cui tutti ci possono vedere dentro, Il futuro che vogliamo è OPEN. Siamo d’accordo con voi.
Non vogliamo che questo progetto si insabbi nelle dune della burocrazia o si impigli nei cavilli dei regolamenti, anche su questo siamo d’accordo con voi.
Riteniamo che per utilizzare strumenti nuovi, al passo con i tempi veloci in cui viviamo sia necessario snellire le procedure. La fondazione potrebbe essere un buono strumento per farlo, anche su questo siamo d’accordo con voi.
Proprio per questi motivi per far si che dietro le call, le chiamate dirette e gli affidamenti ad personam non vi sia l’ombra del malaffare, della corruzione e del clientelismo vogliamo il massimo della trasparenza, vogliamo che l’open future cominci domani, per tutti.
Chiediamo che le riunioni della fondazioni siamo aperte e pubbliche.
Chiediamo di conoscere le motivazioni i curriculum di tutti quelli a cui vengono affidati ruoli e mansioni e auspichiamo che siano curriculum adeguati alla partita che ci stiamo giocando.
Il tempo dei dilettanti, degli amici degli amici è finito.
Il logo è un falso problema
Molti hanno tentato di spostare l’attenzione sulla questione del cambio di logo,
per noi non è un problema di per sé, casomai è un problema di logoi: di razionalità.
E’ vero che era in programma l’utilizzo di un nuovo logo in caso di vittoria, con caratteristiche e modalità di utilizzo diverso rispetto al primo, soprattutto in termini commerciali. E’ altresì vero che molte delle città candidate dopo aver vinto hanno fatto lo stesso, anche se non tutte.
Detto questo vorremmo che riflettessimo tutti su due aspetti:
il primo riguarda il percorso che ha generato il logo di Matera 2019.
I bambini hanno lavorato nelle scuole alla sua declinazione, le bandiere sono state esposte in ogni dove, arzilli vecchietti se lo sono appuntato come una medaglia sui baveri dei loro paltò, persino alcuni marciapiedi testimoniano quel logo, insomma è stato un vero percorso partecipato e popolare. Ci sembra un tradimento verso queste persone abbandonare quel logo.
Il secondo aspetto è puramente tecnico e commerciale e riguarda anche il suo valore economico.
I più anglofoni parlano di rebranding. Ma noi abbiamo bisogno come scelta strategica di fare un rebranding? Quante tra le città che lo hanno fatto, hanno fatto passare un anno e mezzo dalla proclamazione per modificare il logo? Quanti dei loro fondi e delle loro energie queste città le hanno spese per far affermare il loro marchio di candidatura?
Nessuno lo sa ma tutti invocano paragoni.
Dopo tutto il lavoro fatto adesso lo si vuol buttare via, ma siete pazzi?
Modifichiamolo parzialmente, cambiamogli colore ma non abbandoniamolo.
Matera –Basilicata
Ci rendiamo conto che visto da lontano, dalle montagne lucane, dalle ombrose valli appeniniche o dalle vicine pianure metapontine potrebbe sembrare un atteggiamento di tipo egoistico se non addirittura campanilistico quello di non vedere di buon occhio l’accostamento del nome della nostra regione a quello di Matera capitale.
Ma non è così. Noi siamo ben felici che Matera 2019 sia un’opportunità per tutta la regione, una nuova spinta, uno di quei famosi treni che passano una volta sola.
Ma abbiamo un fondato sospetto.
Di treni come questi ne abbiamo già visti passare altri e il loro tanto atteso transito nulla ha lasciato alla comunità in passato, sono stati smontati pezzo per pezzo, fino a ridurli ad inutili rottami.
Noi questo non lo permetteremo più.
Matera è e sarà una vetrina per chi ha visioni strategiche e carne da mettere al fuoco, non il luogo dove elemosinare briciole per alleviare la fame delle clientele di politici privi di visione e sempre più in affanno con i loro clientes.
Portate le vostre idee, le vostre proposte e la vostra energia ma lasciate a casa le rivendicazioni e le zavorre, che noi vogliamo volare.
Matera-oltre la Basilicata.
Matera adotta Aleppo.
Essere patrimonio dell’umanità e non solo capitale della cultura per noi vuol dire, pathia con la città di Aleppo, di condividere allo stesso modo le sofferenze del suo popolo e di farsi carico della storia e del futuro di quella/nostra regione.
La fondazione
Tralasciando la moltiplicazione delle poltrone che ha prodotto il nuovo assetto della fondazione, che comunque stride pesantemente con la visione di una fondazione snella ed efficiente, quello su cui vorremmo porre l’accento è la governace della stessa.
Se è vero come è vero che per ragioni di incompatibilità, regolate a livello nazionale da norme contro la corruzione, il sindaco di Matera si sia dovuto dimettere dalla carica di presidente della fondazione, dev’esserlo anche per gli altri .
Almeno due delle componenti indicati dalla compagine sono evidentemente di nomina diretta del Presidente della Regione Basilicata.
Se due più due fa quattro anche per il nostro Presidente deve valere lo stesso principio che è valso per il Sindaco della città di Matera. Le figure indicate non ci sembrano all’altezza delle aspettative e le persone che si sono rivelate storicamente inefficaci.
Questo lo riteniamo inaccettabile, un film che abbiamo già visto che parla di inefficienza, incompetenza e servilismo al potere.
Quello che chiediamo è che si riparta e si ridiscuta lo studio commissionato dalla fondazione stessa proprio riguardo la sua governance stilato da due tra i maggiori esperti del settore, Lucio Argano e Robert Palmer, per riqualificare o istituire una nuova compagine ai vertici della fondazione.
Chiediamo inoltre che tra i main-sponsor non compaiano compagnie petrolifere e inceneritori di immondizia in qualunque modo mascherati, cosa incompatibile con i principi di sostenibilità contenuti nel dossier di candidatura.
Caro governatore l’aria è cambiata, cavalchi l’onda o verrà risucchiato dalla risacca.
MATERA 2019, CASTELLUCCIO (FORZA ITALIA): ISTITUZIONI E POLITICA NON POSSONO IGNORARE DIFFUSA VOLONTA’ MATERANI (E NON SOLO)
“Le istituzioni e la politica non possono ignorare la diffusa volontà dei materani (e non solo), testimoniata con proteste, petizioni, iniziative sui social, e per questo rinnovo l’appello che ho rivolto nei giorni scorsi: è necessario scongiurare il ricorso ad un nuovo logo Matera 2019 che, sostituendo quello attuale, è destinato a produrre un danno d’ immagine-marketing-comunicazione, innanzitutto, e nell’attività delle imprese che sono impegnate nei servizi di ospitalità, accoglienza e in altri ambiti”. Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Castelluccio, che aggiunge: “non si sottovaluti inoltre il parere altrettanto diffuso tra cittadini e rappresentanze sociali di netta contrarietà all’idea anch’essa come quella del concorso per il nuovo logo, che è venuta fuori dal direttore plenipotenziario e a doppio lavoro Verri, di abbinare a Matera 2019 anche il nome Basilicata. Nessuno vuole alimentare spinte municipalistiche e contrapposizioni territoriali. Il progetto di estendere sull’intero territorio regionale lucano, prima di tutto, materano e metapontino, in particolare, gli effetti di Matera 2019 è ampiamente condiviso e da sostenere senza però snaturare l’identificazione del ‘brand Matera’. Sempre per ispirarsi a Mantova e alla Regione Lombardia non mi pare che il logo di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 contenga la dicitura della Regione bensì i loghi della Città e dell’Unesco”.
“Il dirigente della società della Regione Puglia di promozione turistica – sostiene Castelluccio – finge di non essere consapevole che il logo attuale è il segno più evidente di un brand già affermato nel corso dell’ultimo anno specie dopo l’Expo di Milano. Ed al di là di valutazioni economiche a prevalere – aggiunge – è l’attaccamento dei materani per il logo con il quale è stata vinta l’agguerrita concorrenza per la nomina a Capitale Europea 2019 della cultura, un attaccamento non certo formale che si basa invece sull’orgoglio di appartenenza a questa città con il suo bagaglio di tradizioni, identità, storia che è proiettata nel futuro. Infine, quanto al toto-nomine dei nuovi manager della Fondazione – dice il consigliere di Forza Italia – non staremo certo a guardare nel senso che vigileremo perchè le nomine avvengano nel pieno rispetto delle caratteristiche della professionalità e della trasparenza e siano realmente (non solo a parole) sottratte alla politica e in particolare al Presidente della Regione. Un sospetto alimentato dai nomi che circolano da giorni sui giornali”.
La fotogallery delle iniziative in piazza Vittorio Veneto per raccolta firme e flash mob (foto www.SassiLive.it)
Le manifestazioni di questa mattina per Matera 2019 possono trovare una sintesi nella locandina ispirata ad un film di Franco Rosi, cittadino onorario di Matera, dedicata proprio al governatore lucano Marcello Pittella, che firma in questa occasione la regia.
La campagna elettorale è finita il 13 giugno 2015……..Guerrieri che siete trincerati nella foresta, senza collegamento a internet e ai social, uscite a guardare con i vostri occhi c’è un nuovo sindaco e una nuova maggioranza votata democraticamente dai cittadini materani, lasciatela lavorare che verrà giudicata il 13 giugno 2020……Mettetevi l’anima in pace.