Venerdì 21 ottobre 2016 alle 18 presso la sede della Fondazione Matera-Basilicata 2019 nel Complesso del Casale, all’interno degli antichi rioni Sassi sarà presentato il cantiere della sede dell’Open Design School e il concept della Cava del Sole: metodi, idee, prototipi, esperienze in festa.
Saranno presenti Aurelia Sole, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Raffaello De Ruggieri, Sindaco della città di Matera e Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata.
15 professionisti 7 settimane 2 concept design 10 open talk internazionali 8 partner locali. Questi i numeri dei lavori in corso per l’Open Design School che sarà presentato ufficialmente nella sede della Fondazione di Matera2019.
Dopo 7 settimane di attività cominciate lo scorso 1 settembre, si chiudono i lavori del primo workshop dell’Open Design School, la prima scuola di design in Europa fondata sui principi dell’open culture e uno dei progetti portanti del dossier di Matera 2019. I risultati del workshop saranno presentati alla cittadinanza venerdì 21 ottobre 2016 alle ore 18:00 a Matera presso il Complesso del Casale, nel Sasso Barisano. All’incontro interverranno la Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Aurelia Sole, il Sindaco della città di Matera, Raffaello De Ruggieri, il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.
Questo primo workshop dell’Open Design School, un progetto ideato da Joseph Grima, anch’egli presente venerdì, si prefiggeva come obiettivo l’ideazione di due diversi concept: quello della futura sede dell’Open Design School, nel Sasso Barisano, e quello relativo a un luogo per performances altamente innovativo all’interno della settecentesca Cava del Sole, dove saranno ospitate parte delle attività di Matera 2019. Il team multidisciplinare e multiculturale che ha lavorato al workshop, selezionato tramite una call internazionale cui hanno risposto ben 230 persone, è formato da 15 professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari quali architettura, ingegneria, arte interattiva e artigianato, e da diversi luoghi: 1/3 di loro è lucano, 1/3 arriva dal resto d’Italia, 1/3 dall’estero.
Partendo da un’attività di ricerca sul sistema delle cave materane, condotta attraverso uno studio di tipo storico e la somministrazione di interviste ai cittadini, il team del workshop ha lavorato sia alla realizzazione di prototipi che coniugano materiali locali con le nuove tecnologie, sia alla progettazione di un modello per la trasformazione della Cava del Sole, puntando a rendere questo spazio fruibile tutto l’anno, versatile, accessibile, sostenibile, produttivo nonché immersivo e interattivo per il visitatore. La progettualità legata alla sede dell’Open Design School è stata invece caratterizzata dall’autoproduzione dell’arredamento interno utilizzato nella sede “beta”, dalla definizione di un’identità grafica con l’ideazione di un logo, di una rivista e del materiale pubblicitario, attraverso un “progetto nel progetto” svolto insieme al grafico lucano Mauro Bubbico e agli allievi del Liceo artistico di Matera.
Nel corso della presentazione di venerdì i cittadini potranno vedere in anteprima le proposte elaborate dal gruppo di lavoro e allestite negli spazi della futura scuola che sarà operativa all’inizio del 2017. Si potranno sperimentare soluzioni innovative che verranno poi esposte in una mostra realizzata in collaborazione con l’ADI da inaugurare nei primi giorni di dicembre.
Durante il workshop sono stati realizzati anche 10 “Open Talk”, appuntamenti settimanali aperti al pubblico con esperti nazionali e internazionali, insieme a realtà emergenti del territorio, che hanno affrontato temi di vario genere,dal design all’arte, dalla scienza alla social innovation. Fra gli ospiti Joan Boelen (direttore artistico della Z33 House for Contemporary Art di Hasselt, e direttore del Master di Social Design della Design Academy di Eindhoven), Simone Sfriso (cofondatore di TAMassociati, parte del team curatoriale del Padiglione Italia alla XV Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia 2016), Guan Lee (architetto e docente presso la Bartlett School di Architettura e presso il Royal College of Art, fondatore e direttore di Grymsdyke Farm), Thomas Lommee (fondatore di Intrastructures, iniziatore del progetto OpenStructures, docente presso la ENSCI di Parigi), Salvatore Iaconesi e Oriana Persico(fondatori di Nefula), La Scuola Open Source (spazio dedicato all’innovazione, sociale e tecnologica, dove svolgere didattica e ricerca, incontro e collaborazione fra professionisti di diversi settori, centro di promozione del riuso, FabLab).
Il workshop ha inoltre consentito di attivare una rete di relazioni con 8 partner locali: Dicem -Università degli Studi della Basilicata, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa, Conservatorio Duni di Matera, Liceo Artistico e Classico di Matera, Calia Salotti, Colacicco Legno, OpenLab, Syskcrack, Progetto Arte, laboratorio di lavorazione del tufo.
Sul sito www.osdsmatera.it è possibile approfondire il progetto ODS e consultare il diario di bordo realizzato dal team del workshopsulle singole attività svolte.
OPEN DESIGN SCHOOL WORKSHOP
IL TEAM
Paolo Cascone (direttore scientifico), Napoli: architetto esperto AA con un dottorato in ingegneria ambientale. Lavora sulle l’intersezione fra ecologie urbane, auto-costruzione e produzione digitale.
Marco Laterza (coordinatore), Montescaglioso: architetto che si occupa di rigenerazione delle città storiche. Dopo molti anni di studio e lavoro in Spagna e in Francia, nel 2015 è tornato a Matera.
Diogo Rinaldi (coordinatore), Florianopolis (Brasile): designer brasiliano. Sviluppa ricerche sull’Open Design e sui progetti collaborativi. Sta conseguendo un master all’Accademia di Design di Eindhoven.
Antonio Acito (consultingarchitect), Matera: architetto con 36 anni di esperienza in riqualificazione degli spazi urbani, restauro, ristrutturazione di d’interni e allestimenti temporanei.
Luca Acito, Matera: videomaker, regista, ricercatore e performer al lavoro su progetti culturali relazionati al cinema e alle nuove tecnologie.
Cristina Amenta, Matera: architetto specializzato nello spazi minimi e di progettazione inclusive. Fa parte del gruppo di ricerca “Architecture of shame” ed è co-fondatrice di C-FARA e mesonro.
Camilla Brunelli, Verona: Product Service System Designer con un background in Filosofia ed esperienze professionali che spaziano tra diversi paesi e discipline.
Tommaso S. Cayro, Lecce: dopo uno stage presso lo studio ORproject di Londra, fonda nel 2013 archiSTART. Si è laureato in Ingegneria Edile – Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma. Nel 2014 crea a Lecce il gruppo di architettura AATD.
Alex Cepile, Santos (Brasile): artista multimediale ( musica, video e fotografia) e produttore culturale. È anche un membro dell’organizzazione non-profit brasiliana Quorum Institute.
Fedele Congedo, Galatina: architetto, designer e facilitatore di processi decisionali inclusivi. Utilizza più metodi per la partecipazione delle persone al cambiamento. Sviluppa laboratori con i cittadini e le pubbliche amministrazioni.
Francesco Convertini, Locorotondo: geometra dal 2007, sta studiando presso il Politecnico di Torino per diventare Ingegnere Edile. Nel 2015 ha collaborato con lo studio londinese Orproject.
Rosa Giacombello, Matera: dal 2004 ha fatto ricerca su importanti temi riguardanti la rappresentazione dell’architettura e del design. Nel 2009, ha finito il suo dottorato di ricerca in Ambiente e in Rappresentazione dell’Architettura.
Marilena Laddaga, Bari: laureata in architettura al Politecnico di Bari. Collabora con vari studi professionali, a Roma e a Berlino. Si occupa anche di fabbricazione digitale e di design di interni.
Mariella Monteleone, Matera: restauratrice di opere d’arte molto legata a Matera. Crea il “Progetto ERO … “: produzione di manufatti unici con materiali di scarto che assumono una nuova identità preservando i loro ricordi.
Aleksandra Nowwysz, Wroclaw (Polonia): si è laureata con lode nel 2011 al TU di Breslavia. Nel 2014, ha iniziato una ricerca sull’architettura nell’agricoltura urbana. Nel 2016 ha iniziato a studiare fotografia in Opava.
Costantino Rizzuti, Cosenza: compositore, sound artist e maker. E’ autore di composizioni acusmatiche e per live electronics, di installazioni sonore e audio-visuali e di azioni sonore dal vivo.
Tommaso Schiuma, Matera: artigiano e designer specializzato nella progettazione e produzione di mobili. Crea oggetti dal carattere essenziale e con un’anima artigianale che celebrano valori autentici.
Valeria Semenzato, Treviso:graphic designer, ha studiato presso il corso di laurea in Scienze e Tecniche della Comunicazione Grafica e Multimediale presso lo IUSVE di Mestre, Venezia. Dal 2012 collabora con Burn Magazine, rivista per fotografi emergenti.
GLI OPEN TALK
Arte e fotografia nello spazio urbano: Nico Colucci, Angelo Bianco (Fondazione South Heritage per l’arte contemporanea)
Incontro con Felice Limosani
In relation to the site: Giovanna Bianco, Pino Valente
Didattica e comunicazione Open Source: Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, La Scuola Open Source
Strutture metafisiche e comunicazione visiva: Edoardo Tresoldi, Mauro Bubbico
Come si organizza un evento per 5 mila persone?: Massimo Gramigni
Social design e mondi possibili: Marco Petroni, Diogo Rinaldi
Design as [open] process: Paolo Cascone
Processi partecipativi in design e architettura: Joan Boelen, Simone Sfriso
Open structrures and the deindustrial revolution: Guan Lee, Thomas Lommee