Sulla formazione delle classi della prima infanzia per l’anno scolastico 2013-2014 dell’istituto comprensivo Giovanni Pascoli di Matera riceviamo e pubblichiamo lo scambio di corrispondenza tra il dirigente scolastico della Pascoli e l’associazione Cittadinanza Attiva che riguarda criteri e modalità che hanno portato alle scelte per la formazione delle classi nella scuola in questione.
Al Dirigente Scolastico
Istituto comprensivo “G. Pascoli”
via Lazazzera – Matera
Oggetto: Formazione classi prima infanzia a.s. 2013/2014.
Gent.mo Preside,
con riferimento all’oggetto, dopo i vari incontri avuti nei giorni scorsi, conseguentemente alla presentazione con data precedente al sorteggio dei nominativi degli insegnanti per le classi dell’infanzia e dopo aver analizzato quanto accaduto, io e mia moglie ci siamo posti alcune domande:
Come mai il giorno dell’Open Day, ascoltando il suo intervento nel quale chiaramente spiegava le modalità di compilazione della domanda di iscrizione sottolineando il fatto di non scrivere alcuna indicazione “inutile” dettata dall’espressione dell’emotività genitoriale legata alla vicinanza di nonni, parenti, amici, compagni di asilo ecc., se non quella/e che potevano aiutare la sua segreteria per gestire al meglio l’organizzazione della didattica in base al POF rappresentatoci, sia per la mera iscrizione, sia per la formazione delle classi, ci siamo sentiti rispondere nei giorni scorsi che “era meglio indicare una preferenza”?
Come mai degli otto bambini dell’asilo nido “Il Palloncino Blu” che hanno presentato domanda di iscrizione c/o la sua scuola solo nostra figlia è capitata “per caso” nella seconda classe?
Quali sono stati il criterio, le modalità e le scelte utilizzate per la formazione delle classi del caso di specie?
Pur non condividendo il suo discorso in occasione del sorteggio delle insegnanti circa la risposta emotiva negativa che un bambino di tre anni potrebbe non maturare, ci piace pensare che si sia trattato di una svista, visto il rapporto “casuale” di uno a sette del gruppo sopracitato e sarà la bravura e la responsabilità emotiva degli educatori e di tutti i soggetti che si occuperanno di nostra figlia a guidarli per calmierare e risolvere un potenziale problema che sembrerebbe quasi paradossalmente toccare la sponda della discriminazione.
Per un mero principio di equità e giustizia, ci aspettiamo da parte sua una cortese quanto celere risposta alle domande che questa analisi ci ha portato spontaneamente a formulare, prima di proseguire la trattazione dell’argomento nelle opportune sedi.
Cordiali saluti
Matera, lì 08/09/2013
Prot. n.5308/C27
Matera, 02 Ottobre 2013
Ai Genitori dell’alunna Anna De Marco
Oggetto: riscontro Vs. nota prot. in entrata n. 4476 del 05/09/2013 avente per oggetto “Formazione classi prime Infanzia a.s. 2013-2014.
Egregi Signori De Marco,
mi scuso innanzitutto per il ritardo con cui rispondo alle vostre sollecitazioni scritte, orali e telefoniche, ma quest’inizio di anno scolastico è stato particolarmente impegnativo per il sottoscritto, date le aumentate responsabilità attribuitemi dell’Ufficio scolastico regionale.
Vengo a rispondere alle vostre puntuali richieste.
– In tutti gli open day, in totale almeno 8 tra tutti i plessi del comprensivo e per tutti gli ordini di scuola, ho sempre ribadito che non era possibile, per il rispetto che la nostra scuola ha della dignità e della professionalità di tutti i docenti, “scegliere” un docente o un gruppo di docenti. Ho sempre aggiunto che, spesso, le richieste dei genitori possono rendere il lavoro della segreteria più, complicato, date le tante e, qualche volta, contraddittorie richieste. D’altro canto ho anche aggiunto che se c’era una richiesta che poteva essere accontentata, era quella relativa a due – tre compagni/e dei bambini, rimarcando che, anche in quel caso, fosse necessario essere realisti e non indicare una caterva di amichetti. Alla fine di questo passaggio ho anche, sempre, affermato che, essendo la consapevolezza dei legami amicali inversamente proporzionale all’età, non era pensabile fare diventare una tragedia la mancata frequenza di un bambino con un altro.
– Le operazioni di costituzione delle classi prime dell’Infanzia sono state eseguite dal sottoscritto e dalla Vicepreside prof.ssa Fabrizio, con la collaborazione della prof.ssa Sileo. Volutamente, per non creare imbarazzi in nessuno, la commissione non ha previsto l’intervento delle docenti della Scuola dell’Infanzia. Alternando maschietti e femminucce, il criterio seguito è stato assolutamente casuale; laddove nella domanda d’iscrizione compariva l’indicazione di un amichetto/a si è tenuto conto della volontà delle famiglie. Su nessuna domanda d’iscrizione compariva l’indicazione del nido eventualmente frequentato dai piccoli alunni. Solo il caso ha contribuito a quel risultato. Se l’idea che vi siete fatti è un’altra, mi dispiace deludervi, ma non c’è stato nessun intento di escludere alcun bambino.
– I criteri di formazione delle classi sono quelli proposti dal Collegio dei docenti e approvati dal Consiglio d’Istituto che prevedevano la possibilità, una volta formate le classi, in presenza di motivazioni oggettive, di permettere il passaggio da un gruppo all’altro senza far venire meno il rapporto numerico tra gli stessi gruppi e tra i generi.
Alle vostre richieste, come ricorderete, abbiamo sempre risposto in questo modo.
Sul sorteggio pubblico prima delle sezioni e poi dei docenti, non aggiungo nulla perché il Signor De Marco era presente e, credo, non abbia nulla da eccepire.
– Quando parlate di discriminazione, ritengo che accusiate ingiustamente una Istituzione che
ha sempre accolto tutti i bambini senza fare distinzione alcuna, mettendo sempre tutte le famiglie in grado di scegliere liberamente all’interno di regole definite e precise.
Rimane al sottoscritto l’amaro in bocca perché, ancora il giorno del sorteggio, nel parcheggio della scuola sono stato fermato da un mamma, che, quasi in lacrime, mi chiedeva di accettare l’iscrizione del proprio bambino per gravi motivi di organizzazione familiare, a cui io opponevo un cortese rifiuto perché i posti, purtroppo, erano esauriti. Invece il giorno successivo, Voi, dopo aver tenuto occupato quel posto dal mese di marzo, sottraendolo ad altre famiglie, avete deciso, seppur legittimamente, di lasciare la nostra scuola, perché il sorteggio non vi era piaciuto.
A scanso di equivoci e per dirla tutta con la franchezza che mi contraddistingue, vi comunico che, ad oggi, si è reso libero un posto nella classe dove avevate intenzione di iscrivere la vostra bambina, a cui va il mio pensiero affettuoso, che accoglieremmo volentieri tra noi se quel posto rimane ancora libero.
Certe volte è questione di pazienza.
Il dirigente scolastico Michele Ventrelli
Matera, 24 ottobre 2013
Rif. Vs. nota Prot. N. 5308/C27 del 2.10.2013
Cortese attenzione
dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Giovanni Pascoli di Matera
Michele Ventrelli
ufficio sistema scolastico regionale
Dott.ssa Palamone Assunta Annalisa
Potenza
Assessore Dipartimento Formazione
Falotico Roberto
Regione Basilicata – Potenza
Ufficio scolastico regionale Basilicata
Ufficio III – Ambito territoriale Prov. MT
Presidente Provincia di Matera
Ass. Pubblica Istruzione ad interim Franco Stella
Dirigente pubblica istruzione Provincia di Matera Francesco Menzella
Asssessore comunale Simonetta Guarini
Segretaria regionale Cittadinanza Attiva Mariantonietta Tarsia – Policoro
Oggetto: riscontro Vs. nota indicata in epigrafe
Egr. Dirigente, desidero risponderle nella duplice veste:
– di genitore che ha subito un “disservizio pubblico” ;
– come Dirigente di Cittadinanzattiva.
Premesso che Cittadinanzattiva è un Movimento di impegno civico fondato nel 1978, formato da individui, gruppi e reti accomunati dalla volontà di affermare e praticare un ruolo attivo del cittadino nel governo della società.
Dal punto di vista giuridico è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus); è anche riconosciuta come organizzazione di consumatori iscritta nel registro delle Associazioni dei consumatori ed utenti ai sensi dell’art.5 della legge n. 291/1998 con decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del 15/03/2000 e con Decreto del Ministero delle Attività produttive del 09/11/2004, ed è rappresentata nel Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) istituito presso il Ministero delle Attività produttive, inclusa con Decreto del Ministero dell’Istruzione del 18/07/2005 nell’elenco dei soggetti accreditati per la formazione del personale della scuola, iscritta nell’anagrafe unica delle Onlus e nel registro Nazionale di Promozione Sociale.
La sua mission si basa:
• soprattutto sull’art.118 u.c. della Costituzione italiana : “Stato, regioni, province, città metropolitane e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”;
• sulla sintesi di due elementi strettamente collegati fra loro:
a) Il primo elemento è la promozione della partecipazione civica;
b) Il secondo elemento è l’impegno per la tutela dei diritti.
Questo Movimento opera da sempre attraverso reti che collegano cittadini singoli o organizzati per un fine comune, tra le reti operanti a livello nazionale e regionale vi è La SCA – Scuola di cittadinanza attiva che è una rete di persone impegnate nella formazione alla cittadinanza, sia con riferimento al sistema dell’istruzione, sia in chiave di formazione continua. (Decreto del Ministero dell’Istruzione del 18/07/2005).
Per quanto premesso mi è doveroso trasmettere tutta la documentazione della vicenda alle Istituzioni in indirizzo e per precisare quanto segue, in riferimento alla sua nota che si riscontra (ALL. A), certamente pervenuta con quasi 30 gg. di ritardo dalla richiesta (ALL. B), appena il tempo massimo consentito dalla legge e il cui argomento, invece, imponeva una maggiore solerzia, infatti si notano le doverose scuse.
Ogni dirigente della P. A. ha responsabilità a volte inferiori allo stipendio che percepisce e la sua funzione non può limitarsi a risposte, anche se garbate, senza nessuna utilità per risolvere i problemi affidatigli, pagato come tutti coloro che si negano, per esempio, al telefono o per cui i cittadini si vedono negati servizi e diritti.
1. La sua risposta con tutte le giustificazioni addotte appare lacunosa e a tratti contraddittoria: al primo punto della mia nota (ALL. B) ho espressamente chiesto come mai è stato risposto dalla segreteria che “era meglio indicare una preferenza”.
Certamente sarebbe stato meglio usare alcuni criteri oggettivi come la provenienza degli alunni, per esempio.
Personalmente mi sono attenuto alle regole e non ho fatto nulla per agevolare o essere favorito nel rispetto della mia dignità di uomo e professionista impegnato nella moralizzazione del degrado sociale che purtroppo stiamo vivendo (vedi appelli di Papa Francesco).
Nessun cittadino penso che si diverta a “rendere il lavoro della segreteria più, complicato, date le tante e, qualche volta, contraddittorie richieste”, come lei scrive, ma che Cittadinanzattiva ritiene comunque legittime perché portatrici di interessi anche giuridici. E, qualora così non fosse, anche un “NO” motivato è comunque una risposta.
Il diritto allo studio non può essere solo mero lavoro di segreteria che non tenga conto di esigenze personali, collettive o di giustizia, i dipendenti sono sempre pagati con i soldi dei contribuenti per rendere un servizio efficiente nel rispetto dei diritti dei cittadini.
Sempre al punto primo della sua nota lei risponde:
“D’altro canto ho anche aggiunto che se c’era una richiesta che poteva essere accontentata, era quella relativa a due – tre compagni/e dei bambini, rimarcando che, anche in quel caso, fosse necessario essere realisti e non indicare una caterva di amichetti”.
Si fa notare la palese contraddizione tra il rispetto delle regole uguali per tutti e “qualche richiesta a due – tre compagni/e dei bambini” poteva pure essere presa in considerazione ….”, sta di fatto che le due richieste, quella del sottoscritto ampiamente motivata e quella di una mamma in lacrime (sua nota) non sono state prese in considerazione.
Se poi si deve pensare alla solita “raccomandazione” per essere presi in considerazione, quella tipologia non solo non ci appartiene ma la combattiamo.
2. Nel caso de quo non vi era né la richiesta di una “caterva di amichetti”, né un’agevolazione per “pochi intimi”, ma il diritto di sapere perché c’è stata una palese discriminazione di una sola alunna su otto provenienti dallo stesso ambiente.
Una scuola efficiente non può non tenere conto di alcuni criteri fondamentali che si basano sulla giustizia sociale, per cui la “casualità” da lei sbandierata lasciamola agli ingenui o agli sprovveduti, come pure la mancanza della partecipazione civica nella Commissione è un elemento di gravità e di violazione di ogni forma di tutela e difesa dei diritti degli alunni, delle famiglie e della democrazia applicata.
3. Lei risponde: “I criteri di formazione delle classi sono quelli proposti dal Collegio dei docenti e approvati dal Consiglio d’Istituto che prevedevano la possibilità, una volta formate le classi, in presenza di motivazioni oggettive, di permettere il passaggio da un gruppo all’altro senza far venire meno il rapporto numerico tra gli stessi gruppi e tra i generi.
Questo criterio doveva essere applicato e funzionante fin dal primo giorno di scuola proprio per non ledere il diritto alla frequenza di nessun alunno ad iniziare l’anno scolastico in un modo piuttosto che in un altro, anche in virtù delle domande di iscrizione pervenute non certo il giorno prima.
Lei conclude la sua nota scrivendo:
“Rimane al sottoscritto l’amaro in bocca perché, ancora il giorno del sorteggio, nel parcheggio della scuola sono stato fermato da un mamma, che, quasi in lacrime, mi chiedeva di accettare l’iscrizione del proprio bambino per gravi motivi di organizzazione familiare, a cui io opponevo un cortese rifiuto perché i posti, purtroppo, erano esauriti …. “
La solita burocrazia non solo lascia l’amaro in bocca ai cittadini onesti e rispettosi del senso dello Stato a causa di disfunzioni e negligenze, ma indigna tutti.
“Vergonga!” avrebbe detto Papa Francesco.
Lei aveva il dovere morale e civile di risolvere, ad horas, il problema di quella madre che la supplicava non certo per diletto, di risolvere il suo problema, come aveva il dovere di risolvere quello del caso in questione senza, ora, voler ribaltare la frittata.
Un servitore dello Stato che è sordo alla logica della solidarietà, quindi dei bisogni della gente, (che come dice Papa Francesco la parola solidarietà fa paura), non è un buon “servitore” e le garantisco fin d’ora che Cittadinanzattiva si impegnerà, con campagne di sensibilizzazione anche a mezzo stampa e mass media perché tutto questo non accada ad altri e mai più.
Sul sito della sua scuola, al seguente link: http://www.scuolapascolimatera.it/component/content/article/211-un-anno-da-dirigente-scampoli-di-vita-quotidiana.html
si può leggere una serie di considerazioni che lei fa nel bilancio di un anno scolastico: Un anno da dirigente. Scampoli di vita quotidiana – lunedì 10 giugno 2013 – 16:57
“Non è stato – e non è tutto semplice, certo: un istituto comprensivo è pieno di problemi, ci sono centinaia di questioni da dirimere, “rogne” amministrative, richieste delle famiglie, intoppi burocratici, perfino difficoltà economiche …..”
Caro dirigente, le richieste delle famiglie non possono essere messe nel calderone delle “rogne”, le famiglie e i cittadini sono portatori di interessi giuridici e sono risorse per il bene comune nell’interesse generale; uno di essi è il diritto allo studio, chi non è in grado di farsene carico è pregato di andare a fare altro.
Non è possibile che i cittadini vivano una situazione di costante incertezza circa i propri diritti, né può essere prassi di un paese civile, ancorché sottoposto a restrizioni economiche, non assicurare i diritti dovuti e nessuno deve essere lasciato solo, né escluso dall’esercizio del diritto alla partecipazione civica e all’esercizio della democrazia.
Mi dispiace doverle dire che nella scuola che lei dirige io questa democrazia non l’ho vista, avrei gradito semplicemente un po’ più di onestà mentale nella sua risposta.
Lo scrivente ha i mezzi culturali per risolvere i propri problemi e, in questo caso, lo ha fatto egregiamente, per questo sono anche un Dirigente di Cittadinanzattiva che si mette gratuitamente al servizio degli altri, soprattutto per dare voce a chi voce non ha, al fine di tutelare e difendere i diritti sanciti dalla legge.
Noi di Cittadinanzattiva rivendichiamo solo diritti e non privilegi e invito tutte le Istituzioni in indirizzo, non solo, a prendere atto di quanto accaduto, ma a prendere soprattutto coscienza perché non accada ad altri. Un’eventuale prossima volta indurrà Cittadinanzattiva ad intraprendere azioni di tutela dei diritti violati ad personam, ossia nei confronti di nome e cognome di chi deve controllare e non lo fa.
L’occasione è utile per porgere cordiali saluti e per rinnovare la disponibilità di Cittadinanzattiva nel ruolo istituzionale che rappresenta in Italia e su questo territorio regionale.
La presente nota è condivisa dalla rete di Giustizia per i Diritti ter.le e prov.le nelle persone degli Avv.ti Isabella D’Alessandro, Aldo Nocca, Anna Longo, Grazia Giannone, Serena Giannone e dott.ssa Silvia Martelli, che adotteranno i provvedimenti legali di competenza.
In attesa di cortese sollecito riscontro, porgiamo distinti saluti.
Luigi Luca De Marco (Coordinatore Territoriale Cittadinanzattiva – MT)
Avv. Isabella D’Alessandro – Avv. Aldo Nocca – Avv. Anna Longo – Avv. Grazia Giannone – Avv. Serena Giannone – Dott.ssa Silvia Martelli
La corazzata Potëmkin ?????????????
Caro Pio, non sono avvezzo a raccogliere provocazioni come quelle che ti contraddistinguono…
Spero solo che tu abbia letto fino in fondo, non fino alla fine, ma nel profondo dei contenuti espressi per coglierne l’importanza…
Ci vogliono 6 avvocati per continuare a non capire che se la preferenza dell’amichetta/o non è stata espressa, la segreteria non poteva sapere le sue volontà più recondite.
Spero che lo spiegone su quello che è l’associazione e di quello di cui ha a cuore, non sia uno dei tanti modi di farsi pubblicità in questo clima di campagna elettorale.
E mi meraviglio dei 6 avvocati, che hanno permesso che il signor De Marco mandasse in giro un comunicato stampa in cui figuravano i nomi di ben 7 bambini, immagino senza autorizzazione delle famiglie. Mi chiedo se questi avvocati conoscano le leggi sulla tutela della privacy per i minori
Scorretto che De Marco usi la sua carica ufficiale per parlare di problemi personali: ma scrive come genitore o come Cittadinanzattiva?
Ventrelli fa il galletto perchè quest’anno ha ottenuto una montagna di iscrizioni.
Non si rende conto però che ciò è dovuto alla totale scomparsa del circolo Bramante.
Si godesse questi momenti di gloria, perchè quando tornerà alla ribalta Bramante (spero presto), la Pascoli tornerà ai vecchi ed esigui numeri di sempre.
Il dirigente Ventrelli è persona a modo e non è tipo da fare il galletto, egr sig Matteo.Via Bramante si riferisce alla scuola primaria, ma il riscontro la Pascoli lo ha registrato anche negli altri ordini di scuola. Non si può infangare il lavoro di team con un caso personale. E poi a dirla tutta la Pascoli ha mandato a casa richieste di tempo pieno e tempo prolungato non per personali negligenze ma per scelte sicuramente contestabili dell’organo regionale.
Sono certo che il Dirigente ha fatto tutto quanto era nelle possibilità per risolvere la questione di cui sopra. Peccato, davvero peccato che il genitore ha usato la sua carica di dirigente per una sua personale questione. Della serie solidarietà per gli altri. Ma prima di tutto le questioni personali. Diversamente poteva lasciare da parte la sua carica o rendere pubblica una questione che ha molto, molto di personale.
Per i vari Mimi, Rosarietta, effe… e tutti quelli che non hanno colto il significato della denuncia:
Tutti gli anni accadono queste questioni! A volte denunciate e altre no!
Smettiamola di commentare guardando solo il “vestito” del problema e non quello che c’è sotto.
Leggo “propaganda elettorale”, “denuncia personale” – commenti iniqui e rivolti solo a screditare l’attività di un movimento a-partitico che si batte per la difesa de i diritti dei cittadini. Ma questo forse non vi appartiene perché abituati a subire passivamente tutto quello che vi circonda, o a risolvere i problemi personali in altro modo, tacitamente o con l’omertà che contraddistingue l’individualismo che sta uccidendo la nostra società.
Iniziamo a fare i CITTADINI ATTIVI a coinvolgere tutti affinché gli altri non subiscano gli stessi o analoghi episodi.
Parliamo di rete, di network, lo stesso blog sul quale scriviamo ci da la possibilità di comunicare in senso aperto. Tutto questo va benissimo, ma lo dovremmo fare soprattutto a livello istituzionale per far giungere la nostra voce ai nostri amministratori.
Libertà di parola per tutti, ma che abbia un senso ed un significato costrutivo!
Caro Sig, De Marco,
è davvero vile da parte sua menzionare le parole di Papa Francesco per innalzare i toni su quello che è un caso del tutto personale, che non vede alcuna discriminazione visto che il Dott. Ventrelli non aveva elementi per farlo in quanto non sapeva quali fossero i bambini provenienti da uno stesso asilo, non poteva immaginare (visto che non lo ha palesato per iscritto) che proprio lei teneva alla continuità amicale (ammesso che questo sia un criterio oggettivo per costituire le classi). Quando lei ha manifestato al Dirigente la sua preferenza, questi non gliel’ha negata a prescindere (discriminandola), le ha detto di trovare qualcuno con cui fare lo scambio. Se per sua sfortuna non è riuscito a trovare nessuno, non può farne una questione di Diritto dei minori e di diritto allo studio. Spero che la sua associazione prenda a cuore i reali problemi che i minori si trovano a dover superare, spero che gli associati abbiano davvero a cuore i mille problemi da affrontare e che non inciampino in quisquilie e pinzillacchere.
Per il sig De Marco
la sua visione rimare parziale e pretende che tutti leggano di cose e questioni che forse non ci sono. Appunto andiamo oltre il vestito cosa che invece mi pare rimanga il suo limite.
Non ci sono riserve, sono stati effettuati i sorteggi aperti e palesi. E’ chiaro che dipende dai criteri che vengono individuati all’origine. Ma questa mi pare un’altra storia.
Personalmente rispondo al suo scritto e non perchè “dirigente” di una associazione che personalmente apprezzo e rispetto. Se stiamo rispondendo liberamente è perche forse non siamo disposti ne a subire passivamente (come dice) nè a dare voce all’arroganza e al diritto di parlare perchè forse, personalmente feriti. Evitando di fare riferimento all’omertà e all’individualismo che torna ancora prepotente dalle sue repliche.
al sig. De Marco
navigando, casualmente, mi sono imbattuta nella lettera del sig. De Marco e dei relativi commenti che (questi ultimi) oserei chiamarli spropositi o sproloqui.
A una lettera di denuncia garbata e civile dove un uomo ha il coraggio di segnalare le solite disfunzioni volute o in buona fede da parte di qualsiasi istituzione pubblica, partendo innanzitutto dall’esperienza personale, invece di trovare solidarietà viene criticato.
Strano, molto strano! Di solito i cittadini sono molto critici rispetto all’operato delle istituzioni, proprio per il degrado morale e culturale in cui hanno fatto precipitare l’Italia. E tutti questi signori sudditi di una cultura inferiore, ecco che gridano all’arroganza ed al personalismo.
NON AVETE CAPITO UN TUBO!
Uno dei tanti motti di Cittadinanzattiva è proprio “perché non accada ad altri” e, voi, suoi concittadini invece di esprimere apprezzamento e chiedervi: “se fosse successo a me?”, vi arrogate il diritto di sproloquiare.
La critica è un diritto soprattutto quando è costruttiva, quando si vuole cambiare il mondo per migliorarlo spendendosi con gratuità nelle tante forme di volontariato che sono l’espressione più alta della società, la stampella su cui si sta appoggiando l’Italia, soprattutto in un momento così difficile della nostra storia umana e sociale.
Io l’arroganza l’ho colta nel comportamento dell’Istituzione che, come tutta la P.A. è tenuta a risolvere i problemi dei cittadini e non il contrario.
Io l’arroganza l’ho colta nei commenti, quelli sì di parte!
E’ giusto che qualcuno la pensi in modo diverso dalla gente onesta che paga le tasse con le quali paghiamo la P.A. (inefficiente a tutti i livelli): infatti la pensano diversamente gli evasori fiscali, i furbetti di quartiere, i qualunquisti pronti ad appoggiarsi al “compare di turno” per risolvere egoisticamente i fatti propri, le cose di casa nostra o di cosa nostra.
Qualcuno ti ha scritto che fai politica, volutamente in modo dispregiativo, perché è il concetto dei mediocri che intendono così la politica partitica corrente (pessimo esempio).
Se fosse stato più intelligente avrebbe saputo che ogni cittadino in ogni momento fa politica quando incide col suo comportamento a migliorare le cose che non vanno bene.
Quanti cittadini attivi ci sono nella tua città, a parte quelli che ti hanno attaccato?
Qualcuno dovrebbe ritornare sui banchi di scuola per sapere che i toni non si “innalzano” e per sapere che “ne” negativo si scrive “nè”, ma questa è la scuola e menomale che ancora ce l’abbiamo.
Il ruolo dei genitori serve a migliorarla assumendo responsabilità e poteri per essere padroni della Repubblica e non ospiti come ancora succede nel nostro Paese e i commenti su questa questione la dicono lunga!
Tutti avete dato piena fiducia al pubblico funzionario pagato con i soldi dei cittadini onesti e non c’è stato il solito nessuno a dare il beneficio del dubbio ad un padre di famiglia.
Complimenti! Come saranno i cittadini di domani se quelli di oggi fanno gli “struzzi”? Perché meravigliarsi tanto per una lettera così lineare e condivisa da un’Associazione come Cittadinanzattiva?
Signor De Marco non si scomodi a rispondere ai “sudditi”, occupi il suo tempo ad aiutare gli altri.
Madre Teresa di Calcutta in una sua poesia intitolata “dai il meglio dite”, dice che qualunque cosa dirai o farai, gli altri non la capiranno, tu continua a dare il meglio dite.
Aggiungo una sola cosa: “Non ti curar di loro ma guarda e passa …. ah Dante!
con stima. Sig.ra Maria
Sono completamente d’accordo e mi associo con quanto scritto dalla signora Maria! Ne occorrerebbero tante di donne, speciali, come lei…..
Mi associo al commento della sig.ra Maria e, a tal proposito, pubblico la poesia di Madre Teresa di Calcutta:
“L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da’ al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE”
Madre Teresa di Calcutta
Ai signori rosarietta effe mimì e cocò…
informatevi, leggete, aprite la mente, crescete, evolvete.
Povera Italia!!!!
greeribbon,
forse è proprio lei che pensa di conoscere la verità e si lancia in giudizi direi affrettati e sommari.
La questione la conosco BENISSIMO e forse è per questo che mi permetto di intervenire e continuo ad asserire una versione diversa dalla sua e da tanti ch sollevano a paladini di storie quantomeno inesatte.
Confronto dialettico con rispetto delle parti, gentile signora Maria e sig Sandro, ma soprattutto disponibilità all’ascolto e serenità nei giudizi visto che NESSUNO ha – dall’esterno- la reale chiara e completa situazione dei fatti realmente avvenuti. Ne ha inteso con quale spirito sia stata effettuata una qualsiasi scelta (popolare o meno) da parte dell’organo scolastico. Forse spesso ci si fa prendere emotivamente da chi – alzando i toni- grida per difendere i suoi presunti diritti, quando poi forse (almeno in questo caso) tutti questi diritti non aveva a pretendere.
Desidero dare il mio contributo da dirigente di Cittadinanzattiva Puglia a questi assurdi botta e risposta dei vari chichi e cocò che sono veramente ridicoli allorquando si discute di problemi così seri e di interesse generale.
Cittadinanzattiva- Tribunale per i Diritti del Malato non ha bisogno di presentazioni, solo i disinformati possono usare internet per conoscerne il ruolo e le finalità.
Mi permetto di invitare il sig. Effe, il quale conosce BENISSIMO la questione, il che vuol dire essere di parte, a imparare a leggere, analizzare, confrontare e avere la capacità di conoscere le Leggi in vigore, così come è solito fare ogni volontario di Cittadinanzattiva.
Sulla base di quanto ho letto soprattutto nella risposta dell’istituzione scolastica, mi permetto di dire che ha ragione la sig.ra Maria.
Si legga bene anche la poesia di Madre Teresa di Calcutta e spero che non metta in discussione anche quella.
dopo il papa, i santi….arrivano i rinforzi dalla Puglia.
Caro Sig. De Marco, vedendo il simbolo di cittadinanzattiva,mi sono imbattuto sulla discussione on-line riguardante il diritto allo studio. Ho letto con attenzione tutti i commenti, pro e contro la sua iniziativa. Quello che mi sento di condividere, fortemente, è la determinazione della difesa dei diritti. Sono genitore di una persona disabile, e come tale ho dovuto lottare, combattere delle vere battaglie per avere il riconoscimento del diritto allo studio così come previsto dalle leggi vigenti, a partire dalla Costituzione. Ho visto del facile sarcasmo, accuse di individualismo, di posizione privileggiata con dietro la ” protezione” di Cittadinanzattiva. Molti non sanno che Cittadinanzattiva non persegue obiettivi partitici, ma il bene e benessere della società, la difesa dei beni comuni, la difesa dei diritti delle persone, e parte dal caso singolo per affrontare il tema in generale. Io ho condiviso e ho scelto di fare quello che Lei sta facendo, collaborando con cittadinanzattiva, in difesa di diritti giuridicamente riconosciuti e sanciti dalle Leggi dello stato. Vada avanti così, è un bene comune, altri se ne gioveranno, e anche se non ne saranno consapevoli, faccia il bene comune. Cordialità.
BRAVO!!!! De MARCO CONTINUA COSI!’. Mi associo a quel genitore ,padre del fanciullo disabile che come lui tanti altri genitori si sono rivolti a noi( ass.ne per il diritto allo studio) per segnalarci disfunzioni nel percorso scolastico dei propri figli. Molte persone con facilità scrivono senza approfondire scrivendo giudizi con superficialità.