Nella saletta conferenze dell’hotel San Domenico di Matera è stato presentato il libro di poesia “Il vento non si può fermare, brezze e sorrisi poetici”, realizzato dai Franca Loguercio Camardo e dal suo adorabile nipote, Francesco Camardo. Al tavolo la presidente dell’associazione culturale “Matera Poesia 1995” Maria Antonella D’Agostino, la relatrice–scrittrice Margherita Lopergolo, Mimì Orlandi, attore di Talia Teatro e il giornalista e poeta Carlo Abbatino.
Margherita Lopergolo: “La Loguercio è una donna che si definisce poeta di fede, che crede nel valore della poesia in maniera universale. Chi fa il poeta oggi conduce la sua opera, la sua battaglia e la poetessa Loguercio è straordinaria in questo contesto. La sua è ua poetica di puro amore per la vita e la sua personalità è ricca e poliedrica. La bellezza della vita è nel divenire del tempo e leggendo sue poesie si da ristoro alla nostra anima, si riflette sulla vita. La nostra Franca è coraggiosa”.
L’autrice precisa: “Scrivo di notte perché mi ispira moltissimo, quando mi fronte ad uno specchio per dire che sono piena di ansia, insonnia: sono nata insonne e la follia è quella libertà di pensiero con cui si spera in un mondo senza ipocrisie. La mia vita è fatta di cose semplici”.
“Franca Loguercio Camardo– sottolinea Abbatino – oltre a dedicarsi alla poesia è anche scrittrice ed ha pubblicato per circa un decennio novelle sui settimanali “Amica”, “Confidenze”, “Annabella”. Ora sta scrivendo romanzi che saranno pubblicati da una casa editrice francese. La professoressa, già docente della scuola media “N. Festa”, porta a compimento un’altra raccolta di poesie dopo “Le voci del silenzio. In questa opera mostra a se stessa quella grande voglia di essere sempre nel profumo della propria esistenza e raccoglie fiori dal suo impeto giovanile interiore presente nel suo animo per farne versi radicati nel pieno dei sentimenti. Sentimenti che si aggradano con congetture spontanee, vere ma che portano a porre domande e nel momento in cui alla mente si pongono domande queste sono anche testimonianza di volontà improntata sulla curiosità che è sinonimo di vita. L’autrice diviene osservatrice acuta e riflessiva, per cui la sua mente produce e dà splendidi “doni” tanto da sottolinearli con “brindisi”. Franca Loguercio non è mai sola nel suo pensare poetico ma tiene sempre caro l’Io freudiano che è sinonimo di esistenza partecipata con gli altri. Ogni sua poesia di questa raccolta diviene “Una rincorsa” per cercare l’Io perduto, dolente, ironico, nudo, graffiante, brillante e soprattutto meravigliosamente mio!”. La poetessa ha voglia di vivere, di cantare stornelli d’amore, di scrivere versi poetici con la mente lontana colma di fantasie, allungare la mano per fermare il vento ma il vento non si “Può fermare”. Le parole sono tratte dai vesi dalla poetessa come elementi della comunicazione variegata nella loro essenza e possono essere “Sussurrate al miele” perché dolci, ma anche quelle graffiate dall’ira, arroganti, vaganti, possono esserle e le parole sono cultura quando aprono il cuore sono appropriate, gentili ma anche premeditate, non pensate. Possono interrogare il destino e l’anima invisibile, incantare sogni e realtà, svelare segreti, passioni , stati d’animo, adulare. Nel susseguirsi di poesia e della raccolta la poetessa pone uno sguardo sulla città di Matera “che, oltre l’orizzonte l’incanto della memoria racconta un paesaggio che ricorda padri grondanti di sudore, nell’atto di scrivere la nostra storia, la storia dell’Umanità”.
L’autrice ha letto anche alcune sue sillogi sottolineand l’amore con cui il nipote Francesco si approccia alla poesia.
Mimì Orlandi ha completato il suo intervento con declamazioni che hanno sottolineato la qualità poetica dell’autrice e la serata si è chiusa in “plein aire poetique”, in piena aria poetica.
La fotogallery della presentazione del libro “Il vento non si può fermare”.