Franco Vespe, salito alla ribalta nelle scorse settimane anche per lo “scontro” verbale con Isaia Giannetti, il leader del movimento Miracolo lucano, questa volta il politologo materano contesta un articolo di Materatown. Riportiamo di seguito la nota integrale di Franco Vespe e un “sassolino” dalla scarpa firmato da Michele Capolupo, direttore responsabile di SassiLive.
Così anche Materatown è entrato nel dibattito, anche se contaminato da lazzi personalistici, a volte offensivi, sulle modalità di essere protagonisti nel promuovere lo sviluppo della nostra città. Nel mio ultimo articolo a riguardo implicitamente e subdolamente lo tiravo in ballo attraverso la frase: “Della Mia Matera e del mio Sud permetto di parlarne male a chi ne è amante ferito non certo a chi disprezza senz’”anima”, annoverandolo fra le persone che fanno parte della I categoria. Lui puntualmente è caduto in trappola entrando a piedi uniti nella mischia con l’ultimo suo servizio stampato sul suo blog. Lo so che materatown negherà ad oltranza la veridicità del suo ritratto psicologico che sto accingendo a tratteggiare ma, essendoci ancora libertà di pensieri e parole vado avanti! Riguardo la II categoria mi sono imbattuto sempre in forestieri che non concedono nessuna positività “antropologica” agli “stanziali” di Matera, proiettando su di noi la nostalgia del loro paese. Il tedesco ci colpevolizza perché non siamo come i tedeschi, il bergamasco perché non siamo come i bergamaschi e l’americano perché non siamo come gli americani! E’ questo l’atteggiamento in stile “Carlo Levi” (scrittore e pittore mediocre che deve i suoi successi ad Aliano e non viceversa!) che stigmatizzo da sempre degli stranieri che hanno la presunzione di credersi più lucani dei lucani; ma che non perdono occasione per denigrare ad ogni piè sospinto, spietatamente i nostri comportamenti. Sono disposto a concedere loro le attenuanti della nostalgia e, soprattutto se, a valle di questa “pars destruens” hanno poi fatto gesti concreti per sollevare le nostre condizioni di vita. Così siano i benvenuti se hanno tentato di asciugare e consolare le nostre lacrime, se sono capaci di portare pane e lavoro ai tanti giovani e meno giovani disoccupati, se iniettano spirito d’impresa nelle nostre giovani braccia già stanche e pigre, se sono capaci di dar la scossa con la loro alta tensione etica alle nostre membra fiaccate da anni di familismo amorale. Se invece sanno solo essere verbosi, vanesi e millantatori di progettualità “marziane” o se, quel che è peggio, si prendono così maledettamente sul serio tanto da non saper padroneggiare la liberatoria arte dell’ironia, finiscono per diventare soggetti da consegnare ai servizi sociali piuttosto che alla politica (in verità il confine fra i due mondi è già di per se labile!). Di contro i materani fuorisede che esercitano il loro malcontento abusando fino all’esasperazione delle loro spiccate doti sarcastico-ironiche, tradendo implicitamente un amore straordinario per la propria gente che è stato forse nel passato crudelmente mortificato. Come spiegare altrimenti l’atteggiamento di Materatown! Vive agiatamente (?) e realizzato professionalmente, forse “single” e non più giovanissimo, in una non meglio identificata città del Nord. Potrebbe trattare Matera come metà turistica o buona per coltivare solo affetti familiari ed amicizie antiche…eppure fa sforzi sovrumani per non perdere la presa sulle vicende, perfino di carattere quotidiano, della nostra città. Sembra che la sua corrosiva ironia in verità nasconda il suo feroce tentativo di mantenere le distanze, di evitare il coinvolgimento emotivo per una realtà che pure ama profondamente, ma della quale non vuole più farsi ferire. E’ così forte questo suo istinto di autodifesa e questo sforzo di mantenere le distanze tanto da arrivare a nascondere la sua vera identità. Credo così che questa sua presenza misteriosa nel dibattito politico della nostra città non sia solo un vezzo per rafforzare le sue strategie comunicative ma dissimuli proprio questo sentimento ambivalente. L’esperienza accumulata da “fuori-sede”, che tutti dovrebbero fare, ci ha permesso e permette di approfondire e sviluppare nuove conoscenze, di conoscere nuove persone e diverse culture, nuove e sconosciute modalità di convivenza civile. L’amore per la nostra terra poi ci dovrebbe spingere a ri-portare queste ricchezze accumulate in terre straniere, a casa nostra. L’invito che voglio rivolgere a Materatown è quello di non nascondere e nasconderci più l’amore per la nostra terra e di ri-portarci la ricchezza delle sue esperienze. Fonda un Comitato di Liberazione Materano attraverso il quale ri-progettare un futuro per la nostra città. Continua però a spargere le perle del tuo serissimo, indignato, acuto senso dell’ironia contro la seriosità di tanti “veri” pagliacci che imperversano impuniti nella vita sociale e politica della nostra città. In quanto alla tua identità continua pure a mantenere la tua maschera di carnevale anche per la quaresima!
Francesco Vespe.
Pensate che Materatown è anche il blog che ha deciso di contestare SassiLive per l’iniziativa promossa durante i giorni in cui Matera è stata interessata da abbondanti nevicate con la quale si invitavano gli utenti a inviare foto della città dei Sassi imbiancata per realizzare una fotogallery dedicata agli angoli più suggestivi degli antichi rioni materani tutelati dall’Unesco. Materatown, chiunque tu sia, sappi che non hai fatto altro che farmi tanta pubblicità e non so davvero come ringraziarti. Si può condividere o meno il tuo punto di vista sulla scelta di pubblicare o meno foto con la neve dei Sassi ma usare Facebook per contrastare l’iniziativa di SassiLive mi è sembrata una scelta “infantile”. Io per esempio non mi sono permesso di contestare il tuo Strazio 2019. Caro Materatown, ricordati che sino a quando ti nasconderai dietro un nick name non sarai mai apprezzato davvero per il tuo lavoro comunque lodevole che proponi a distanza, visto che ti presenti come il sito dei materani fuori sede. SassiLive.it ci mette cuore, passione e faccia. E pensare che avevo pure apprezzato la cartolina con le caricature dei personaggi di Strazio 2019 inviata anche alla nostra redazione durante le feste natalizie. Ma anche a quanto pare sei caduto nella trappola in cui spesso cade il materano medio: nel tuo caso lanci il “Sasso” e nascondi…la faccia”. Ma cosa avrai da nascondere a tal punto di non rivelare a nessuno la tua identità? Mah…
Cordialmente, Michele Capolupo
Ma è possibile svelare l’identità di Materatown? Si sa tutto di tutti, ma non si riesce a capire chi è o chi sono.
Secondo me è un materano che non vive fuori come dice, ma è in mezzo a noi…
Carissimo Direttore Capolupo,
Lei non ha idea della felicità che ci ha regalato oggi ed il motivo è molto semplice: il fatto che la nostra campagna NO ALLE FOTO DEI SASSI CON LA NEVE, per sua stessa ammissione, ha portato a Sassilive tanta pubblicità ci ha tolto un peso. Per questo motivo, sapendo che adesso, grazie a materatown.net, lei ha ritrovato il sorriso noi non possiamo che rallegrarcene.
Un saluto dal profondo Nord
materatown.net
Salve Materatown.
Seguo da poco il vostro sito, non sempre condivido ciò che scrivete, ma apprezzo alcuni tratti d’ironia.
Avrei, però una domanda. In due recenti articoli, avete sollevato dubbi sul fatto che Matera sia una città d’arte, cito ad esempio l’intervento su Isaia Giannetti: <>.
Qual è la vostra visione dei Sassi?
La mia opinione è che “città d’arte” non sia solo quella che ospita opere di famosi artisti. Venezia, ad esempio, è nota per la sua peculiarità costruttiva, più che per le numerose opere d’arte che ospita. Lecce non può vantare i nomi da voi citati, eppure è una città d’arte. Pisa, dal mio punto di vista, inizia e finisce a Piazza dei Miracoli. Lungi dal voler paragonare Matera a Venezia, Firenze o Roma. Ma è ovvio che capitali di regni e repubbliche siano culturalmente più ricche delle città di provincia. Ciò, a mio modo di vedere, non sminuisce il valore e la bellezza di certi luoghi.
Saluti.
Caro Pasquale
sono d’accordo con te sulle città d’arte. Sicuramente Matera lo è per la unicità della struttura urbanistica. Non posso al contrario negare che sopravvalutiamo la potenziale portata economica di questo riconoscimento. Sento personalmente tante di quelle sciocchezze riguardo al fatto che dobbiamo vivere di turismo e….agricoltura. Da sola la gamba turistica non basta..così come l’agricoltura. Firenze, Venezia, Roma non campano solo di agricoltura. Firenze ha una struttura industriale Hi-Tech così come Roma che aggiunge la burocrazia ministeriale; mentre Venezia ha tutto il suo retroterra di piccole imprese. Probabilmente è questa sopravvalutazione che Materatown irride….Aiuta rafforzare l’offerta turistica ma non crediamo che essa sia la soluzione dei problemi economici di Matera
Su questo sono pienamente d’accordo. L’economia di ogni città o provincia non può poggiare su una sola base. Va bene potenziare turismo e agricoltura, ma non bisogna dimenticare industria e terziario in genere. Inoltre, l’esperienza del polo del salotto dovrebbe insegnarci a non puntare su un’unico settore industriale, ma differenziare.
Le affermazioni di Materatown mi sembrano voler sminuire il valore artistico dei Sassi e del centro storico in generale, sopratutto quando chiede dove siano a Matera opere di Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Brunelleschi, ecc. Per questo motivo ho chiesto delucidazioni.
RIDICOLI…
lasciate ogni speranza voi ch’entrate
Solo ora da ieri sera riesco a connettermi ad internet e preme fare delle precisazioni. Confermo che il mio articolo è tutt’altro che demolitore nei confronti di Materatown. Anzi scorgo in lui, al di là delle asprezze sarcastico-ironiche (do anche una giustificazione “psicologica”), una inestinguibile passione civile per la nostra città. L’invito che gli volevo rivolgere è quello di rendere costruttiva e positiva questa sua “inconfessata passione” mettendo al servizio della nostra comunità la sua esperienza da fuori-sede.
Riguardo a Michele Capolupo ha riportato in modo fedele il mio articolo come sempre fa in modo professionale e preciso. Quello che è dissonante è il suo commento nel quale ci inserisce un suo vissuto soggettivo che ha giustamente espresso (se il blog è un luogo di massima libertà è giusto che ognuno possa esprimere il suo pensiero) anche se esso,ribadisco, non è in linea con lo spirito del mio contributo
basta Vespe hai rotto in tutti i sensi e non hai nessun seguito da parte di nessuno parli davanti al tuo specchio basta con la tua filosofia; non gli date più spazio se no vi sparo 3 articoli al giorno e mi date la stessa visibiiltà di una zanzara estiva. censuratelooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo e poi arrivvano le api regine e so c.i. per tutti sopratutto per le vespe ah ah ah
oggi quello che dici (?) è il tuo stesso biglietto da visita e non merita commenti