Domenica 2 settembre si è tenuto a Matera l’incontro pubblico “Free Walking Tour ci mette la faccia #Matera” presso il Parco Giovanni Paolo II, gentilmente concessoci dall’amministrazione comunale. L’incontro ha voluto segnare un momento di apertura e confronto con il territorio, e di condivisione rispetto al concept Free Walking Tour, il
funzionamento e le attività della rete Free Walking Tour Italia (www.freewalkingtouritalia.com). La partecipazione è stata modesta (onestamente speravamo in qualche presenza in più) e gli interventi del pubblico non si sono fatti attendere. Le tematiche affrontate sono state molteplici: dal concetto del Free – accessibilità, innovazione, condivisione, partecipazione – alle questioni più tecniche
legate agli aspetti fiscali e gestionali delle attività nello specifico (donazioni, aspetto associativo – ove presente, soggetti coinvolti). Il dibattito si è mantenuto all’interno di un clima di reciproco rispetto e comprensione, e tutti hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie opinioni. Speriamo pertanto di aver aiutato a diradare la nebbia di paura e incomprensione che circonda il Free Walking
Tour (nello specifico le attività di tutte le realtà che partecipano a questa rete, cosa fanno gli altri non ci concerne) e chiarito che la nostra attività è svolta nella più totale trasparenza e legalità, che coloro che svolgono l’attività sono professionisti e persone perfettamente titolate a farlo, che non vi è evasione o abusivismo di sorta. La rete è fatta di persone che credono in un approccio diverso alla
cultura, al patrimonio, al territorio, e lo rivendicano, collaborando per la diffusione di tale idea. Le stesse persone che ieri si sono fatte centinaia di chilometri per portare le proprie facce a Matera, e dimostrare come (a differenza di altri) non ci nascondiamo dietro ad una tastiera ma prediligiamo il confronto, il dialogo, libero e aperto, perché – appunto – non abbiamo niente da nascondere.
Abbiamo sempre cercato, e continueremo a farlo, di costruire ponti e relazioni con i territori e i soggetti che ivi operano, perché crediamo che la collaborazione, l’inclusione, la condivisione, siano
il futuro, anche nel mondo del turismo. Perché chiusura, paura del nuovo, dell’esterno, dello straniero, sono concetti che disconosciamo. Le opinioni rimangono e rimarranno discordanti, su questo e tante altre tematiche; lo sappiamo, ma non vogliamo né convincervi del contrario né tantomeno imporre la nostra visione. Questo fa parte della diversità, che trova espressione in ogni
ambito della nostra vita, anche nel turismo. Accettiamolo. Non c’è nulla di cui avere paura.
Set 04