Costruire un futuro diverso e migliore a dimensione dell’uomo e della natura e costruirlo insieme, questo il messaggio che va oltre i confini di Irsina, borgo dove si è conclusa la prima edizione di “Futura: dialoghi sull’agricoltura possibile e sulla sua filiera, La rinascita dei borghi”.
Ad Irsina, uno dei borghi più belli d’Italia, si sono dati appuntamento gli amministratori del Comune e la società civile rappresentata da esponenti del mondo scientifico, del mondo della produzione agricola, della sua filiera e delle associazioni.
L’incontro, voluto dal sindaco di Irsina, Nicola Morea, e organizzato dalla “Laverdevia”, ha esplorato il concetto di modernità quale indice di adeguatezza allo spirito dei tempi. Quella modernità che oggi è espressa dai movimenti più all’avanguardia e lungimiranti che predicano il rispetto del suolo, delle acque e dell’aria, del nostro prossimo quale consumatore, agricoltore o visitatore e che di fatto si concretizza nel riconoscere la tradizione dei borghi quale unica forma di modernità in grado di tracciare la via che ci condurrà verso un futuro possibile.
Nicola Morea, parlando dell’appena concluso appuntamento, ha dichiarato: “Una iniziativa straordinaria che ha l’obiettivo di stimolare tanti giovani ad avvicinarsi ad un mondo antico ma tutto da scoprire e valorizzare. Per Irsina, già artefice di un percorso formidabile in tema di promozione e rinascita del borgo antico, un ulteriore punto di forza su cui poggiare la rinascita dell’intero territorio. Irsina sta diventando un laboratorio in cui sperimentare ricette utili per la rinascita dei borghi del nostro Mezzogiorno”.
Reinterpretare le antiche tecniche agricole e produttive, le organizzazioni sociali ed economiche, gli stili di vita che arrivano a noi dalle tradizioni secolari utilizzando gli strumenti che l’attuale conoscenza scientifica e tecnologica ci mette a disposizione, questa la ricetta per creare un futuro possibile per l’agricoltura e la sua filiera permettendo così la rinascita dei borghi.