Gal Start 2020: Montescaglioso, gioiello d’Italia. Di seguito la scheda di promozione territoriale dedicata a Montescaglioso e la fotogallery.
Montescaglioso è un comune lucano in provincia di Matera. Dal 2012 ha conquistato la denominazione di “Gioiello d’Italia” e ricade nell’area archeologica storica e naturale del Parco delle Chiese rupestri del Materano, dal 1993 Patrimonio dell’Umanità insieme ai Sassi di Matera. Definita anche come “Città dei Monasteri”, grazie alla presenza dell’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo, il più considerevole dei quattro complessi monastici presenti. Singolari gli eventi organizzati durante tutto l’anno e soprattutto il dinamismo e la vivacità di una cittadinanza capace di valorizzare le proprie risorse storiche e culturali, guardando al futuro con consapevolezza.
Il comune di Montescaglioso conta una popolazione pari a 10.098 abitanti ed è posto ad un’altitudine di 366 metri.
Il toponimo deriva da Mons Scabiosus per la struttura geologica del terreno su cui sorge attualmente il paese. A seguito dei continui ritrovamenti archeologici, in più parti del centro abitato e in quelle periferiche, risalenti al VII-III secolo a. C. si è spinti a pensare che il territorio di Montescaglioso fu sede di antichi villaggi, alcuni dell’età del Ferro e fu centro artigianale della Magna Grecia.
I numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Montescaglioso attestano che la città fu un centro indigeno prelucano e poi lucano.
Divenuta roccaforte bizantina, dopo il mille fu conquistata dai Normanni, sotto i quali conobbe il suo massimo splendore, e accolse un’importante comunità benedettina. Numerosi furono i feudatari che presero possesso della città di Montescaglioso. Nel 1124 terminò la dinastia dei Maccabeo e iniziò quella degli Altavilla fino al 1160.
Nel 1222 Montescaglioso fu possedimento regio di Federico II di Svevia e nel 1251 passò nelle mani del figlio Manfredi.
Nel 1753 giunse a Montescaglioso il re Carlo III di Borbone.
Montescaglioso ha dato i natali al poeta del Seicento Antonio Antodari, e agli scultori Altobello e Aurelio Persio. Tra le sculture più importanti di Altobello vanno segnalate: il portale rinascimentale dell’abbazia di San Michele a Montescaglioso, il presepe in pietra della Cattedrale di Matera, il crocifisso e la Vergine con san Giovanni nella chiesa di san Nicola a Lagonegro.
L’ABBAZIA DI SAN MICHELE ARCANGELO
E’ il più importante monumento di Montescaglioso ed uno dei più significativi della Basilicata. Sorge sull’area dell’acropoli della città italica e greca i cui resti, strutture urbane e necropoli con una datazione compresa tra i secoli VII a. C. e l’occupazione romana, sono stati rintracciati nei chiostri e negli ex giardini del monastero.
L’origine della comunità, come per altri monasteri medievali presenti in Basilicata, è da collegare alla penetrazione del monachesimo benedettino veicolato nella regione fin dal termine del secolo VIII d. C. dai grandi monasteri longobardi dell’area campano-beneventana.
Non si conosce l’anno in cui fu costruita l’abbazia, ma sicuramente esisteva già nel 107. Ma nel 1400 si registrò la fase di declino dell’abbazia poiché le continue guerre non consentivano ai monaci di prendere iniziative.
La chiesa dell’abbazia fu ricostruita nel XVI secolo sostituendo le navate laterali con quattro cappelle per lato e la decorazione a stucchi risale al XVIII secolo.
Il monastero conobbe, dunque, un secondo periodo di fioritura sino al 1784 quando i monaci in contrasto con il feudatario si trasferirono a Lecce.
Di particolare interesse è anche la chiesa madre dedicata ai santi Pietro e Paolo. Nulla resta dell’originaria costruzione seicentesca poiché la chiesa venne rimaneggiata nel XIX secolo il stile tardo barocco.
Interessante è l’area archeologica in Via Porta Schiamone, in cui sono visibili i resti di una fortificazione greca del IV secolo a. C., e in Difesa san Biagio dove ci sono necropoli con tombe a sarcofago.
Giro turistico a Montescaglioso (Il parco delle chiese rupestri)
“La Basilicata esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi”
Chi ha visto il film Basilicata Coast to Coast ricorderà questa celebre frase che racchiude un po’ l’essenza di questa regione.
E’ una terra sottovalutata e poco turistica. E forse questa è la sua gran fortuna: un viaggio in Basilicata vi permetterà di vedere luoghi ancora incontaminati, paesini assonnati e silenziosi, spiagge incantevoli.
ll modo migliore per visitare la Basilicata è in automobile, il consiglio che vi diamo è quello di godervi il viaggio con lentezza, per assaporare il misticismo di questa terra lontana dal circuito del turismo.
Matera merita sicuramente una sosta, anche perché in questa città sospesa nel tempo, passeggiando lungo i sassi dopo pochi chilometri si arriva a Montescaglioso dove tra le tante cose da vedere vi sono le particolarità del Parco della Murgia Materana che si spinge fin qui venendo da Matera, in continuità con lo stesso paesaggio e dove si alternano ambienti e scenari differenti. Quello più importante è il sistema fluviale della Gravina di Matera che per oltre 20 chilometri percorre il centro del canyon fino a congiungersi con il fiume Bradano, proprio nel territorio di Montescaglioso. I versanti laterali di questo canyon sono pendii molto ripidi la cui altezza massima sul livello del mare è quella della Contrada Tempa Rossa, una rupe maestosa che si può vedere fin dalla Costa Jonica del Metapontino. Gli scenari tipici che questi ambienti producono nel Parco della Murgia Materana sono valloni, valloncelli, gravinelle, con a monte una serie di terrazzamenti e pianori dove si trovano molteplici specie di grande interesse botanico e faunistico.
Ad impreziosire il paesaggio culturale del Parco vi sono un gran numero di chiese rupestri che costituiscono il vero gioiello del parco e rappresentano una delle caratteristiche più importanti, perché sono oltre un centinaio e si trovano in tutto il territorio. Le chiese rupestri si presentano in modo differente, a volte nascoste dalla fitta vegetazione e scavate lungo gli argini scoscesi delle gravine in luoghi impervi e di difficile accesso, impreziosite da spettacolari affreschi che testimoniano la devozione che si è protratta fino ai giorni nostri. Le chiese in parte scavate ed in parte costruite si presentano a navata unica, come quella conosciuta col nome di Madonna della Croce, a due navate come la chiesa del Cappuccino Vecchio o a tre navate come Madonna come delle tre porte.
Alcune chiese rupestri sono collegate alla presenza di monaci benedettini come ad esempio la Grotta dei Santi, chiamata oggi col nome di Cripta del Peccato Originale, sicuramente tra le più antiche della regione, sulle cui pareti è affrescato un ciclo pittorico risalente al IX secolo.
Di estremo interesse scientifico e naturalistico sono la flora e la fauna del Parco della Murgia Materana con specie rare o rarissime; infatti percorrendo i sentieri è possibile incontrare diversi mammiferi tra i quali: istrici, faine, volpi, donnole, tassi, gatti selvatici e cinghiali; più raro è il Colubro Leopardino che prende il nome dalla caratteristica colorazione nella parte superiore, con macchie a pelle di leopardo rosso-gialle o rosso-sangue. Spettacolare è la presenza della Cicogna nera e della Ghiandaia marina, mentre tra i rapaci spiccano il Capovaccaio, la Poiana, il Nibbio reale e il Falco Grillaio, un piccolo falco divenuto simbolo del Parco, che arriva in primavera dalle savane africane, si riproduce ed in autunno si dirige per svernare a Sud-Ovest del deserto del Sahara. Ma il Parco custodisce anche un numero considerevole di specie vegetali tipiche della foresta mediterranea come la roverella, il fragno, il carrubo, il leccio, ed alcune specie arbustive come il ginepro, il lentisco, la ginestra, il cisto, il pungitopo, il timo spinoso, la ferula e l’asfodelo. Numerosissime sono le varietà dei fiori come la vedovella dei prati, la campanula pugliese, ma si segnala soprattutto e L’ofris Matheolana, una piccola e rara orchidea endemica solo in quest’area.
EXPERIENCE PEOPLE AND CULTURE LE OFFERTE SLOW TRIP
In questa incantevole cittadina è ancora viva l’antica tradizione della cucina casereccia che si può trovare presso le numerose struttore agrituristiche locali che si avvalgono del supporto di agricoltori, pastori ed altri operatori del settore food per offrire i prodotti di una volta proprio come facevano i loro antenati, facendo vivere agli ospiti le stesse esperienze di un turismo emozionale.
AGRITURISMO OASI RUPESTRE – LABORATORI
Immersi nella natura e a due passi dal parco della murgia Materana, in una masseria fortificata, è possibile riscoprire gli antichi valori, le tradizioni e i gusti dimenticati. Vari i percorsi laboratoriali offerti, dalla produzione alla trasformazione del latte, della pasta e delle erbe spontanee commestibili.
ü Prenotazione: tutto l’anno e in base alla stagionalità delle produzioni.
ü Durata: 3 ore.
ü Reservations: all year round depending on seasona/ production
Duration: 3 hours. www.oasirupestre.it
lnfo e prenotazioni I For info and reservations
Agriturismo Oasi Rupestre – Montescaglioso (MT)
www.oasirupestre.it +39 3662485421
ALCHIMIA IN UN MONASTERO: L’ABBAZIA DI S. MICHELE ARCANGELO DI MONTESCAGLIOSO
La scoperta del più imponente complesso monastico benedettino della Basilicata: architettura, vita quotidiana, attività e la biblioteca con il ciclo affrescato ermetico-alchemico. Un’esperienza tra chiostri rinascimentali, dove è possibile scoprire gli ambienti che per secoli hanno ospitato i monaci tra saperi e conoscenze.
Prenotazione: tutto l’anno.
ü Durata: 2 ore.
ü Reservations: all year round
ü Ouration: 2 hours.
lnfo e prenotazioniI For lnfo and reservations/
CooperAttiva Soc. Coop.a.r.l. – Montescaglioso (MT)