Poesie, testimonianze, musica e video. E poi l’immagine di una “clessidra paradossale”, dove i granelli di sabbia, invece di scendere verso il basso, “salgono verso l’alto, sono pezzi di memoria che si manifestano prepotentemente alla nostra coscienza affinché ciò che è stato non possa più essere”. A conclusione di un percorso didattico sulla Shoah che li ha visti impegnati per alcuni mesi, gli studenti di otto istituti superiori della Basilicata hanno rappresentato così gli eventi storici che hanno segnato l’Italia durante la seconda guerra mondiale, a partire dalla persecuzione del popolo ebraico. Ed alla manifestazione conclusiva del progetto promosso dal Consiglio regionale, che si è svolta oggi a Matera, hanno raccontato le proprie impressioni su ciò che hanno studiato in questi mesi.
“Il giorno della memoria è il giorno della consapevolezza di una storia, di ciò che è accaduto e che non è consentito dimenticare – ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti Mimmo Sammartino aprendo i lavori – anche perché, come la libertà, come la democrazia, anche l’umanità non si può considerare acquisita una volta per tutte. Non sono scontate, vanno difese, coltivate. Vanno riaffermate ogni giorno. La memoria non è un terreno neutro, ma un campo di battaglia, il ricordo contiene un giudizio su ciò che è accaduto, su ciò che l’umanità intera o singole comunità hanno vissuto. La memoria ci chiede di affermare, qui ed ora, da che parte stiamo”.
“Il giorno della memoria non è una celebrazione rituale che si ferma al 27 gennaio – gli ha fatto eco Irene Baratta, della Fondazione Museo della Shoah di Roma -. È una tappa di un percorso di riflessioni, che sono rivolte alle vostre persone, ai diritti di cittadinanza, alla libertà di pensiero. Il giorno della memoria ha un valore pedagogico immenso, perché anche oggi c’è uno scontro di valori che voi dovete difendere. Difendete la cultura, difendete queste libertà, fatelo con il dialogo, con la memoria, non basta vedere un film. E alla memoria deve accompagnarsi la conoscenza puntuale della storia, non basta commuoversi, bisogna coltivare la memoria”.
Dopo i loro interventi, le testimonianze degli studenti degli istituti che hanno partecipato al progetto: il Liceo Artistico – Musicale, il Liceo scientifico Galilei e l’Iis Nitti di Potenza l’Istituto “Gasparrini” di Melfi, settore il Liceo scientifico Dante Alighieri di Matera, l’Iis Fortunato di Marconia e l’Iis Levi di Grassano.
Nelle prossime settimane una delegazione di studenti parteciperà ad un viaggio della memoria nei luoghi emblematici dell’Olocausto, Auschwitz e Birkenau. Il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, ha ricordato le precedenti esperienze di questo tipo, “nelle quali i ragazzi partiti dalla Basilicata hanno dato l’idea di una generazione che costruisce speranza ed utilizza una grande arma, quella della cultura e della conoscenza, l’unica arma che ci consente di rompere la schiavitù dell’indifferenza”. Lacorazza ha invitato i ragazzi ad essere “ambasciatori di pace e di giustizia, militanti contro ogni indifferenza, perché nella nostra quotidianità ci sono tante forme di violenza, e non dobbiamo voltarci dall’altra parte”. Ha poi lanciato una campagna, promossa dal Consiglio regionale attraverso una cartolina che si può sottoscrivere on line (collegandosi al sito http://www.macrigroup.it/matera/) “perché la città di Matera venga insignita della medaglia d’oro per i fatti del 21 settembre, per onorare la memoria scritta con il sangue da quelle persone che settant’anni fa hanno lottato per la democrazia e la libertà”.
Alla manifestazione hanno partecipato diverse autorità civili, militari e religiose. Presenti il consigliere regionale Paolo Castelluccio e il vicesindaco di Matera Giovanni Schiuma, che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale. Un messaggio alla manifestazione è stato inviato anche dal sottosegretario di Stato alla Salute Vito De Filippo.
GIORNATA DELLA MEMORIA: “CHIEDIAMOCI CHI SONO I NUOVI EBREI?”
“La giornata di oggi, nel riproporre il tema drammatico dello sterminio degli ebrei, non può tradursi in formale momento collettivo”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri interviene in occasione del Giorno della Memoria.
“Le scelte terrificanti di attacco a uomini e donne di religione, razza e cultura diverse non possono essere ancorate alla criminale condotta espressa dal nazismo contro gli ebrei.
Ci dobbiamo chiedere – prosegue il sindaco – con forza chi sono oggi i nuovi ebrei e quella umanità indifesa travolta da integralismi e da terrorismi inacettabili.
Questa giornata, quindi, deve sì testimoniare l’umana solidarietà per i milioni di ebrei inceneriti dal furore rabbioso del credo nazista, ma deve anche divenire – conclude il sindaco – militanza istituzionale e civica per condannare e contenere i nuovi nazismi che ripropongono il tema irrazione dell’aggressione integralista verso comunità colpevoli di essere diverse per fede e per cultura”.