Riportiamo di seguito le riflessioni sulla Giornata della Memoria di Rosanna Travascia
Raccontare per educare alla cittadinanza, conoscere per non dimenticare”.
“Meditate che questo è stato”. Primo Levi.
Come ogni anno, anche in questo, caratterizzato dalla pandemia sono tante le iniziative per il giorno della Memoria, mercoledì 27 Gennaio. Mondo della scuola e istituzioni vivranno un momento di riflessione su una delle pagine più cupe della storia dell’Umanità: la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti che apre discussioni, purtroppo attuali sui temi dell’antisemitismo, dell’indifferenza, dell’odio, della violenza, delle discriminazioni. Molte le celebrazioni a distanza, perché il ricordo non si ferma nemmeno con il Covid. In modalità telematica anche la premiazione del Concorso rivolto agli studenti che ricordano la Shoah, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, stavolta, però, lontano dal Quirinale. Il Ministro dell’Istruzione, invitando gli istituti scolastici ad aderire alle celebrazioni , ricorda che la scuola “è l’ambiente in cui si formano la coscienza e la sfera valoriale di ogni individuo, attraverso il confronto con la ricchezza delle diversità culturali. La scuola ha gli strumenti per porsi a contrasto di questi fenomeni e per trasmettere l’importanza di opporsi ad ogni discriminazione sia essa religiosa, etnica o razziale”. E’ vitale far conoscere ai più giovani cosa è stato l’Olocausto. E’ doveroso richiamare alla memoria di tutti noi momenti bui della storia dell’umanità per rimarcare quanto sia importante la trasmissione della conoscenza. Preziose anche le parole della senatrice a vita Liliana Segre, testimone vivente, una donna straordinaria che, sopravvissuta alla Shoah, mai, ha smesso di lottare per la libertà. All’età di 90 anni, lo scorso Ottobre, nella sua ultima testimonianza pubblica, alla cittadella della pace di Rondine, ha ricordato gli orrori dell’Olocausto. La sua memoria storica, patrimonio di inestimabile valore civico e culturale, diventa futuro e fornisce un supporto tangibile, un elemento fondante delle nostre attività sociali, soprattutto quando ci rivolgiamo alle nuove generazioni: chi dimentica è più esposto ai pericoli dell’intolleranza, della violenza e del virus della barbarie.
In un periodo drammatico, come quello attuale, abbiamo particolarmente bisogno di rinsaldare il legame civile e morale fra tutti noi e generare azioni concrete per costruire un tempo che rimetta al centro l’umano e la relazione.
Rosanna Travascia