“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. È questo il significato del Giorno della Memoria: il dovere di non dimenticare descritto da Primo Levi.
La CRPO ha come obiettivo la realizzazione della parità e pari opportunità, da cui consegue il contrasto ad ogni forma di discriminazione. La celebrazione della Giornata della Memoria, la giornata in ricordo della Shoah e dei milioni di vittime di uno dei più grandi genocidi della storia, riveste un’importanza fondamentale, conoscere la storia, richiamare gli accadimenti consente di non dimenticare, per evitare il ripetersi delle stesse atrocità. La cultura è lo strumento fondamentale per opporsi ad ogni discriminazione religiosa, etnica o razziale.
In Italia la legge del 20 luglio 2000 istituisce il 27 gennaio “Giorno della Memoria” al fine di ricordare la Shoah, ma anche “le leggi razziali approvate sotto il fascismo, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, tutti gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. E tutti coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
La data del 27 gennaio è indicata come un monito “l’Olocausto, che provocò l’uccisione di un terzo del popolo ebraico e di innumerevoli membri di altre minoranze, sarà per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli causati dall’odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio”.
Vittime della persecuzione e dello sterminio nazista furono sia gli uomini che le donne di etnia ebraica. Tuttavia, le donne – sia ebree che non-ebree – furono spesso soggette ad una persecuzione eccezionalmente brutale da parte del regime. L’ideologia nazista prese di mira anche le donne Rom (zingare), quelle di nazionalità polacca e quelle che avevano difetti fisici o mentali e che vivevano negli istituti.
Come Commissione Regionale Pari Opportunità abbiamo inteso far realizzare, per celebrare questa Giornata della Memoria 2022, insieme con la Presidenza del Consiglio regionale, una pietra di inciampo, che sarà collocata all’ingresso del Palazzo del Consiglio tra un paio di settimane. La pietra di inciampo è un piccolo blocco quadrato di pietra ricoperto di ottone, ideata dall’artista Gunter Demnig e posta per la prima volta nel 1992 a Colonia, con il nome e i dati anagrafici delle persone deportate, non solo ebrei. Come una carta di identità, un simbolo per far ricordare chi non c’è più, far riflettere sulle atrocità commesse e vigilare affinché ciò che è accaduto non si ripeta mai più.