Oltre 1.100 visitatori hanno scelto questa mattina i tesori aperti a Matera per le giornate Fai d’Autunno 2022. “I profumi del Sasso Caveoso. erbe, aromi, panorami dall’alto di una torretta” ubicata in vico I Casalnuovo 31, “Il palazzo ritrovato. il restauro della facciata di palazzo Lanfranchi che ospita il Museo Nazionale di Matera e le opere di Gino Guerricchio esposte nelle sale del Museo Medievale d’Arte e Moderna all’interno dello stesso Palazzo Lanfranchi”, “La doppia chiesa per san Biagio” in via San Biagio, “La collina del tramontano. il castello del conte e il parco”, “Lo spazio dell’Angelo” di NIcola Filazzola, La magia di Talia, una casa-teatro nei Sassi di Matera” allestita dall’attore e regista materano Antonio Montemurro, le antiche sale del Palazzo De Miccolis-Zagarella-Motta in via Ridola e “Il futuro nell’antico: la casa delle tecnologie emergenti” in via San Rocco a Matera.
A fare da ciceroni gli studenti delle scuole superiori di Matera. In particolare raccontano la storia del Palazzo De Miccolis-Zagarella-Motta gli studenti dell’Alberghiero mentre al Castello Tramontano sono protagonisti gli studenti del Liceo Scientifico Dante Alighieri di Matera che sorprendono i visitatori con una sinfonia medievale all’ingresso eseguita da quattro studenti del Liceo e una danza medievale all’interno del maniero realizzato ma non completato da Giancarlo Tramontano, ucciso dai materani alle spalle della Cattedrale, in quella che fu definita dopo quell’episodio via Riscatto.
Questa l’offerta culturale a disposizione sabato 15 e domenica 16 ottobre per chi ha scelto la città dei Sassi in questo fine settimana grazie all’undicesima edizione delle Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno, d’autunno, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, con la partecipazione di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture diffusi e attivi in tutta Italia.
A Matera i siti per le Giornate Fai d’Autunno sono aperti grazie all’impegno della Delegazione Fai di Matera guidata dal capo delegazione Breatrice Volpe mentre i 51 siti in Basilicata sono stati promossi con il coordinamento della Presidente Regionale Rosalba Demetrio.
Michele Capolupo
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La fotogallery delle giornate Fai d’Autunno a Matera (foto www.SassiLive.it)
DI SEGUITO LE CURIOSITA’ SULLE GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2022 CON LE MODALITA’ PER PARTECIPARE E LE INFORMAZIONI SUI 51 SITI APERTI IN BASILICATA
I Delegati e Volontari della Fondazione,come ogni anno,metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare agli italiani la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio”, e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.
Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni: meraviglie da scoprire, nascoste in luoghi poco conosciuti e solitamente inaccessibili, che raccontano storia e natura dell’Italia, spaziando dall’archeologia all’architettura, dall’arte all’artigianato, dalla tradizione alla memoria, dall’antico al moderno, dalla città alla campagna. Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili -ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti – da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli, da siti archeologici a moderni centri di ricerca, dai borghi immersi nella natura a parchi, giardini e orti in città, dai villaggi operai ai laboratori artigianali e alle industrie del made in Italy: tutto questo, e molto altro, è il patrimonio culturale dell’Italia che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, didivertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.
Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro,che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI(l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione all’evento sono consultabili sul sitowww.giornatefai.it). Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box sotto per dettagli).
Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono nell’ambito della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”che il FAI organizza nel mese di ottobre e si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Sarà possibile inoltre sostenere la Fondazione con l’iscrizione annuale, online o in piazza in occasione dell’evento, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutte le aperture e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Con le Giornate FAI d’Autunno 2022 si avvia la collaborazione tra FAI e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito di un Accordo recentemente firmato, volto a sviluppare e diffondere buone pratiche e a sensibilizzare i Comuni Italiani sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.
Tra le aperture e gli itinerari più interessanti proposti in BASILICATA:
MATERA
Casa delle Tecnologie Emergenti
Dal giugno 2021 la Casa delle Tecnologie Emergenti si trova in un edificio dalla lunga storia, che negli anni è stato sede dell’ospedale civile, della biblioteca “T.Stigliani”, del Liceo Artistico e poi dell’Università della Basilicata con i Dipartimenti umanistici e la Scuola di Specializzazione in Archeologia. La Casa delle Tecnologie Emergenti ospita vari laboratori con strumentazioni e programmi innovativi, creati da tecnici e ricercatori di istituzioni pubbliche e aziende private, in un inedito connubio tra passato e proiezione verso il futuro. Le sperimentazioni in atto sono finalizzate allo sviluppo, in una città così antica, di un villaggio digitale, trasferendo e trasportando nel Terzo Millennio le esperienze di condivisione sociale del vicinato, microstruttura urbana tipica di Matera. La visita consentirà di scoprire, oltre ai laboratori e agli strumenti qui custoditi, il funzionamento del Gemello Digitale, ancora sconosciuto ai più, risultato dell’utilizzo della tecnologia per la mappatura dei luoghi e dei vissuti della città.
Palazzo De Miccolis-Zagarella-Motta
Eccezionalmente aperto solo per l’edizione 2022 delle Giornate FAI d’Autunno, Palazzo De Miccolis si trova in via Ridola, nel centro storico di Matera. Nato alla fine del Seicento come casa palaziata,l’edificio fu ampliato nel 1811 e nel 1860, quando se ne completò la costruzione di ispirazione neogotica. Abitato fino all’inizio degli anni Settanta dalla famiglia Zagarella e utilizzato poi come sede del Circolo Unione, successivamente è stato acquistato dalla famiglia Motta, che lo ha restaurato. In via straordinaria si potrà accedere agli spazi abitati fino allo scorso anno dal dottor Pietro Motta, proprietario dell’immobile. Durante il percorso di visita sarà narrata la storia del luogo e delle fasi del recente restauro, presentando foto che documentano i cambiamenti intervenuti dalle origini a oggi. Sarà possibile ammirare l’arredamento e gli oggetti di decoro del palazzo.
Ginetto, il Maestro di via Ridola in Palazzo Lanfranchi
Sede del Liceo “E. Duni” fino al 1967, dal 2003 ospita il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Di fondazione secentesca, Palazzo Lanfranchi fu dapprima Seminario, poi Regio Liceo e Liceo-Ginnasio Statale, mantenendo nei secoli la funzione di sede per la formazione sia del clero che della classe dirigente locale. Nel 1867 il seminario venne chiuso e, privata l’autorità ecclesiastica del ruolo da sempre conferitole nell’educazione, formazione e istruzione, divenne Liceo-Ginnasio, dedicato all’insigne giurista materano Emanuele Duni. Il Liceo tra il 1882 e il 1884 si avvalse del prestigioso insegnamento di Giovanni Pascoli. Asimmetrica e proprio per questo ancora più interessante, la facciata di palazzo Lanfranchi è divisa in due parti da un cornicione: sul primo livello, le statue della Madonna e di cinque santi, cui un recentissimo restauro ha restituito la qualità artistica; sulla destra l’accesso principale, e a sinistra la Chiesa del Carmine, inglobata dall’edificio del Seminario. Sorprendenti, sul fianco destro dell’edificio, le iscrizioni poste sugli architravi, brevissime frasi tratte dalle Sacre Scritture che il viandante poteva leggere arrivando o partendo da Matera. È stato l’accurato restauro conservativo a individuare queste iscrizioni, alcune delle quali in ottime condizioni. Durante la visita in occasione delle Giornate FAI si scoprirannole opere del maestro Luigi Guerricchio, l’artista più significativo del Novecento in città. In esposizione permanente nel Museo tele che raccontano la vita del popolo, il lavoro degli artigiani, scorci del paesaggio urbano. La vivida tavolozza di “Ginetto” regala particolare espressività ai protagonisti dei suoi quadri, alcuni dei quali appena donati dai suoi eredi. La visita sarà resa unica dagli interventi musicali dal vivo con musiche eseguite dagli studenti del liceo musicale Stigliani.
PISTICCI (MT)
Chiesa dell’Immacolata Concezione
Sulla cresta di una collina argillosa alta 365 metri sul livello del mare, Pisticci appare immersa in un paesaggio dai versanti irregolari e caratterizzati da profonde scanalature”, i calanchi”. L’abitato urbano si è dislocato, nel corso dei secoli, sulle tre vette del monte Finese: Serra Cipolla, serra Monte Corno e Serra San Francesco. All’estremità del rione Dirupo,la Chiesa dell’Immacolata Concezione, del XVI secolo, volge il suo sguardo al paese proteggendolo. Divenuta sede della Confraternitanel 1688 all’indomani di una terribile frana, si caratterizza per il luminoso intonaco esterno a calce bianca, gli essenziali volumi geometrici, le coperture a doppio spiovente, che si incastonano perfettamente nel contesto abitativo rionale caratterizzato dalle tipiche abitazioni note come “casedde” e “lammie”. La pianta della chiesa è caratterizzata da un’aula centrale rettangolare con abside semicircolare, intersecata da un corpo trasversale che divide l’interno in tre ambienti. Quello centrale contiene l’altare, in stile Barocco. La facciata è contraddistinta da un piccolo portale sormontato da un rosone centrale, aggiunto successivamente, e da due oculi; è coronata da una cornice curva polilobata che si collega armoniosamente con l’interno caratterizzato dal soffitto ligneo del Settecento, dipinto a tempera, che assume una particolare importanza per la sua originale forma a carena di nave. Sul prezioso soffitto ligneo, al centro, domina l’immagine dell’Immacolata raffigurata con un insolito abito rosa e nel secondo registro è raffigurato San Michele mentre solleva la spada per uccidere il demonio. Il tutto è contornato da decorazioni floreali e figure di Santi. La chiesa è aperta solo in occasioni particolari come attività liturgiche e culturali, come questa edizione delle Giornate FAI d’Autunno.
BERNALDA (MT)
Castello
Situato su una posizione che domina tutta la valle del fiume Basento, il Castello di Bernalda presenta ancora oggi le tracce della sua evoluzione storico-architettonica: a partire dalla torre normanna su cui si è innestato il primo impianto fortilizio quadrangolare, poi ampliato e rimodulato dal feudatario Bernardino de Bernaudo. Pur conservando le tracce del passaggio dall’epoca angioina a quella aragonese, l’ultima integrazione, che fa da quinta alla piazza antistante, testimonia il passaggio dei duchi spagnoli “Navarrete” che diedero al maniero un aspetto di palazzo ducale a partire dal XVIII secolo. Il restauro, ad opera del Comune di Bernalda, ha evidenziato una traccia muraria retrostante e più antica di quella frontale, con architravi lapidei che indicano originarie aperture facendo emergere le più le sue più remote influenze magno-greche.
POTENZA
Palazzo Loffredo
Sopravvissuto ai numerosi terremoti che nel corso dei secoli hanno ripetutamente colpito il capoluogo lucano, Palazzo Loffredo è uno degli edifici più antichi e importanti del centro storico. Dal 2005 ospita le sale del Museo Archeologico Nazionale della Basilicata che accolgono tutti i reperti provenienti dai più importanti insediamenti della Basilicata antica.Palazzo Loffredo prende il nome dalla nobile famiglia in possesso della Contea dal 1604 al 1806 e la sua costruzione risale agli inizi del XV secolo sul luogo dove era in precedenza insediato il vecchio monastero della Congregazione dei Celestini. Ancora oggi il palazzo conserva la struttura monasteriale del chiostro centrale. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, il visitatore sarà accompagnato lungo le stanze e i corridoi del palazzo, che per l’occasione si spoglierà del suo ruolo museale, alla scoperta di spazi mai visitati prima e alcune pagine significative della storia dell’intera città.
PIETRAPERTOSA (PZ)
Pietrapertosa e l’arte contemporanea
Pietrapertosa si trova in provincia di Potenza a quasi 1100 metri di altezza, adagiato sopra una rupe; classificato come uno dei “Borghi più belli d’Italia” è inserito nel cuore del Parco delle Dolomiti Lucane. In occasione delle Giornate FAI si potrà fare un percorso alla scoperta dei suoi monumenti, guidati dal filo conduttore dell’arte contemporanea. Partendo dal Municipio si potrà leggere l’opera di Emily Jacir “Pietrapertosa”. Una scultura di forma circolare, realizzata con la pietra delle cave di Gorgoglione, che vuole testimoniare l’integrazione e l’accoglienza tra culture che si è realizzata nei secoli e si attua ancora oggi.Si proseguirà la passeggiata verso le opere lignee di Yusuf Hayate in via S. Angelo, la “Donna” e il “Buotauro”, mentre nel chiostro di San Francesco si potrà ammirare la “Donna Migrante”, altra scultura lignea.Infine “Horus”, installazione scultorea eolica ideata da Mauro Magni in collaborazione con Takeawaygallerynel 2021, in acciaio corten e oro zecchino, un’opera ambientale dai molteplici significati e dal valore spirituale, in dialogo con la vastità e la bellezza atavica del paesaggio lucano.
MOLITERNO (PZ)
Antico Mulino lucano
L’antico mulino di Moliterno sorge in un contesto naturalistico di grande suggestione, alle pendici della vetta più alta dell’Appennino Lucano, il Massiccio del Sirino, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, in prossimità di un torrente che ne consentiva il funzionamento.Si trova a circa 15 chilometri dal centro abitato di Moliterno, in Località Rimintiello, un borgo rurale che nel passato costituiva l’anima laboriosa e il punto di riferimento per i contadini che vi si recavano per macinare il grano o il mais fino alla seconda metà del 1900. Tutt’ora in buono stato di conservazione,l’edificio conserva tutti gli elementi degli antichi mulini lucani che sfruttavano il movimento dell’acqua verticale creando un salto artificiale, anche esso ben visibile e funzionante. Si possono ancora osservare l’antica macina, la ruota e tutti i meccanismi che ne regolavano il buon funzionamento. Di proprietà privata e normalmente chiuso al pubblico, il Mulino aprirà le sue porte alle visite in compagnia dei volontari FAI, mentre il proprietario racconterà aneddoti di vita vissuta e le sue esperienze dibambino che aiutava il nonno nelle attività di macinazione del grano e poi del mais.
ATELLA (PZ)
Museo dell’arte arundiana
Il piccolo borgo sull’Appennino lucano di Sant’Ilario, configurato come un castrum, rivela la sua singolarità nella stratificazione storica dell’ordine dei Templari, schiacciati da Federico II, che confiscò i loro beni e li distrusse nel timore che la permanenza dell’ordine impegnato nella produzione della farina costituisse nocumentum ai suoi privilegi reali. Ne rimangono pallide vestigia, come si evince dalla croce ricrociata in ferro battuto, simbolo dell’ordine. Significativi un’antica carta topografica e resti di due castelli fortificati con mulini ad acqua per la produzione della farina a opera dei templari. Il paese, refugium dei briganti, venne raso al suolo durante le drammatiche vicende post risorgimentali. Maestoso sulla vetta del borgo giganteggia un albero secolare centenario, battezzato con il termine di Ilarione.Di particolare fascino il Museo di Arte arundiana, geniale capolavoro di Franco Zaccagnino, che plasma la canna conferendole sembianze quasi umane, creando un meraviglioso caleidoscopio di opere d’arte originali. Le visite al borgo e al museo in occasione delle Giornate FAI saranno curate proprio dal Maestro Zaccagnino.
L’ELENCO COMPLETO DELLE 51 APERTURE IN BASILICATA – DELEGAZIONE FAI MATERA
I PROFUMI DEL CAVEOSO. ERBE, AROMI, PANORAMI DALL’ALTO DI UNA TORRETTA
IL PALAZZO RITROVATO. IL RESTAURO DELLA FACCIATA DI PALAZZO LANFRANCHI-MUSEO NAZIONALE DI MATERA
DOPPIA CHIESA PER SAN BIAGIO
LA COLLINA DEL TRAMONTANO. IL CASTELLO DEL CONTE E IL PARCO
LO SPAZIO DELL’ANGELO
LA MAGIA DI TALIA. UNA CASA-TEATRO NEI SASSI DI MATERA
…NELLE ANTICHE SALE. PALAZZO DE MICCOLIS-ZAGARELLA-MOTTA
IL FUTURO NELL’ANTICO: LA CASA DELLE TECNOLOGIE EMERGENTI
GRUPPO FAI DI FERRANDINA – Delegazione di Matera
Capo Gruppo Vincenzo D’Aloia
CURIOSITÀ E STUPORE, tra arte, storia e religiosità,è lo stimolo che guida il Gruppo FAI di Ferrandina, con i Volontari FAI di Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra, della Delegazione FAI di Matera, guidata con passione dal Capo Delegazione FAI Beatrice Volpe, con il coordinamento regionale della Presidente FAI della Basilicata Prof.ssa Rosalba Demetrio.
In occasione dell’undicesima edizione delle Giornate FAI d’Autunno 2022, il Gruppo FAI di Ferrandina, ci conduce sull’inebriante sentiero della conoscenza, tra le pieghe di una storia spesso soffocata sotto pavimenti e spesse croste di calce, per quel fraintendimento di chi assetato di modernità, ha spesso confuso il vecchio con l’antico, svendendo secoli di storia.
– Rivisitazione e nuova prospettiva di recupero della “Chiesa diruta” a Grottole.
– La rara bellezza dei nuovi affreschi del XVIII sec. dell’antico ingresso del Convento di S. Antonio a Pomarico, grazie ai restauri pagati dalla donatrice californiana Gloria Asselta.
– La grandiosa opera pittorica del polittico realizzato da Giovan Battista detto Cima da Conegliano, collocato nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Miglionico.
– A Ferrandina, un viaggio virtuale nell’VIII sec. a. Cristo con il Mafe VR Experience, una sorta di macchina del tempo, che catapulta il visitatore in un centro fortificato di età lucana, scoperto grazie ad interventi di archeologia preventiva.
Tutto questo nel MAFE Civico Museo Archeologico di Ferrandina, progetto nato dalla collaborazione tra Amministrazione Comunale, Università degli Studi della Basilicata e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
Allestimento museale innovativo, dove touch-screen, video proiezioni, postazioni in realtà virtuale, affiancano teche contenenti reperti archeologici e corredi funerari di cultura peuceta, portati alla luce con il progetto FARCH – Ferrandina Archeologica durante gli scavi condotti in località S. Antonio Abate nel 2019 e 2020, coordinati dalla Prof.ssa Maria Chiara Monaco, oltre ai resti di un frantoio oleario a leva del IV sec. a. Cristo, un unicum che suggella ancora una volta la cultura dell’olio e dell’ulivo con la comunità di Ferrandina.
DELEGAZIONE FAI DI POTENZA
Capo Delegazione Angela Malaspina
Castello di Laurenzana
La Delegazione FAI di Potenza propone 8 aperture, di cui
– 3 riguardano castelli o palazzi, quali luoghi di interesse storico e architettonico,
– 2 sono dedicate ad antichi borghi,
– 2 visite comprendono contesti ambientali e luoghi naturali
– 1 visita è, invece, dedicata ad una mostra di arte.
Tra i beni storici si segnala Palazzo Loffredo di Potenza, un Palazzo attraverso il quale è passata la storia della città. L’imponente edificio si spoglierà per quel giorno del suo noto ruolo quale contenitore del Museo Archeologico Nazionale e rivivrà, attraverso la narrazione degli apprendisti Ciceroni del Liceo Classico, alcune pagine importanti del suo passato, compresi i diversi usi cui nel tempo è stato adibito.
I castelli di Brindisi e di Laurenzana, con le loro posizioni arroccate e dominanti, esprimono l’organizzazione storica delle piccole comunità locali che trovavano nella dimora del feudatario protezione e sostentamento.
Negli antichi borghi di Marsicovetere e San Martino d’Agri, piccoli centri della Val d’Agri rimasti immutati nel tempo, i visitatori saranno accompagnati lungo le stradine intricate, tra chiese, palazzi e antiche botteghe. Sarà possibile visitare la Torre dell’Orologio a San Martino d’Agri.
Le visite in ambiti naturalistici riguardano un Antico Mulino lucano, a Moliterno, e il Sentiero di Mariele Ventre a Sasso di Castalda. Quest’ultimo è una antica via che congiungeva Sasso di Castalda a Marsiconuovo, storicamente molto frequentata, recentemente ripristinata e dedicata alla memoria della fondatrice del coro dell’Antoniano di Bologna, originaria di questi luoghi. Sono entrambi nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino lucano-Val d’Agri- Lagonegrese.
E, infine, a Castronuovo S.Andrea un percorso di arte all’interno del MIG-Museo Internazionale della Grafica, dove sono state allestite 2 mostre: la prima è dedicata alla SCUOLA DI PARIGI E LA LIBERTÀ DELL’ARTE, con una esposizione di oltre 60 artisti, tra cui Matisse e Picasso, mentre la seconda, “Cangiante”, è un insieme di opere su carta eseguite con materie prime vegetali dall’artista Giuseppe Capitano.
GRUPPO FAI DEL LAGONEGRESE-POLLINO
Capo Gruppo Salvatore Falabella
La Chiesa di San Nicola sorge nella parte alta di Rivello, precisamente sulla collina denominata Motta dove si insediò il primo nucleo dei Longobardi. Essa è dedicata al patrono di Rivello San Nicola di Bari. La pianta architettonica della chiesa è di stile romanico a forma di croce latina ed è a tre navate. La Cripta sottostante è di datazione più antica della chiesa stessa. E’ composta da tre navate, divise da 34 colonne rustiche di pietra locale fatte realizzare, come documenta la data di iscrizione, nel 1752 dal nobile rivellese Michelangelo Megale, le cui spoglie sono custodite in un loculo adiacente a uno dei pilastri della chiesa. La cripta venne dichiarata Monumento Nazionale dal re Ferdinando II di Borbone.
La Chiesa di Santa Barbara, databile all’XI-XII secolo, fu una delle parrocchie di Rivello di rito greco e il 28 agosto 1372 fu associata alla parrocchia di San Nicola da Monsignor Nicolao, Vescovo di Policastro.
Nell’abside sono affrescati “L’Ascensione e gli Apostoli” attribuibili a Giovanni Palumbo; in particolare la figura di San Giovanni sembrerebbe affrescata da Antonello Palumbo a cui è attribuibile anche il Cristo in gloria presente nella cappella dell’Annunziata.
A Rivello suggestivo paesino della Valle del Noce, è ubicato il più importante complesso monumentale religioso dedicato a Sant’Antonio da Padova, comprendente la Chiesa, il Convento, il Piano e il Giardino.
Il complesso monumentale nato a seguito dei movimenti basiliani dell’XI e XII secolo, poi abitato dai benedettini e dedicato a Santa Rosalia , nella sua struttura definitiva si sviluppa nel XVI secolo , nel periodo francescano che la struttura subì una sostanziale modifica.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, detta anche di Sant’Antonio, è annessa al Convento dei Padri Minori Osservanti, che dopo vari passaggi e cambiamenti d’uso è diventato la sede del Comune di Castelluccio Inferiore. La chiesa è sorta originariamente come cappella del Convento, che fu fondato nel 1573, per volontà dell’eletto dell’ “universitas” (l’allora Comune) – Annibale Arcieri, e di tutto il popolo, e fu posto sotto l’Ordine dei Minimi, di San Francesco di Paola.
DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
Capo Delegazione Franca Digiorgio
Rotondella
Per le GFP2022 la Delegazione Jonica ha inteso delineare una proposta che rimarcasse il tema dei “Borghi”, quest’anno il FAI, per l’XI edizione del Censimento “I luoghi del Cuore” ha scelto “I Borghi e i loro luoghi”, per offrire un contributo alla valorizzazione di quella parte dell’Italia interna – letteralmente “il cuore dell’Italia”, dedicandovi una classifica speciale. Tutti i siti prescelti hanno come caratteristica comune la predominante incidenza del contesto nella determinazione della loro identità e coscienza di luoghi, definendosi così la loro connotazione storico-culturale ed architettonica.
Sono 6 i Comuni coinvolti, 13 le aperture proposte, alcune sono trekking urbani in alcuni dei borghi più suggestivi del Metapontino, prevedendo ulteriori tappe interne ai percorsi guidati, per cui tra storie e leggende saranno presentati circa 30 siti.
APERTURE:
LA CHIESA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA O DEL CONVENTO ABERNALDA
LA CHIESA DI SAN BERNARDINO DA SIENA BERNALDA
IL CASTELLO DI BERNALDA BERNALDA
TREKKING URBANO: il Centro Storico tra storia e leggendeBERNALDA
IL TEMPIO DI HERA, GIÀ “CATTEDRA” DI PITAGORA, IN MEGALE ELLAS BERNALDA
PARCO ARCHEOLOGICO DELL’AREA URBANA DI METAPONTO BERNALDA
ILRIONE TERRAVECCHIA E DIRUPO PISTICCI
LA CHIESA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE PISTICCI
I LUOGHI DI HERACLEA POLICORO
IL PALAZZO BARONALE POLICORO
LE TERME ROMANE DI CIGLIO DEI VAGNI NOVA SIRI
IL BORGO DI ROTONDELLA ROTONDELLA
VALSINNI: IL BORGO DI ISABELLA MORRA VALSINNI
DELEGAZIONE FAI DI TRICARICO E DELLA LUCANIA INTERNA
Capo Delegazione Sabrina Lauria
Pietrapertosa
La Delegazione di Tricarico e della Lucania interna per le Giornate FAI di Autunno 2022 propone una ampia scelta di aperture, aventi come filo conduttore il Borgo e le sue peculiarità, storiche artistiche, naturalistiche, di tradizione.
Su questa traccia ideale, ogni Borgo promuove una proposta di visita originale, in un contesto paesaggistico sempre diverso che va dai calanchi, ai boschi di Gallipoli Cognato, dalle Dolomiti Lucane al fiume Basento:
ACCETTURA. Al centro della visita il quartiere Scarrone, dove è stato realizzato un murale che racconta dell’antica tradizione del “Maggio”, ma non solo! Si parlerà di arte entrando in due antiche chiese, la Cappella dell’Annunziata con la particolarissima statua della Madonna a modo di matrioska e la Chiesa di S. Antonio. Curiosissimo il vicolo più stretto d’Italia. Un borgo immerso nei boschi del Parco Regionale di Gallipoli Cognato
CAMPOMAGGIORE. Una passeggiata storico naturalistica lungo il fiume Basento, per ascoltare antiche leggende, ammirare il volo del nibbio e la ricchissima vegetazione ,accompagnati dallo scorrere dell’acqua ci troviamo ai piedi di Campomaggiore vecchio sotto l’antica struttura medievale del Ponte della vecchia.
GORGOGLIONE. Itinerario slow walking narrativo tra le rovine in pietra dell’antico centro storico di Gorgoglione. Le storie dei confinati politici esiliati nel Comune di Gorgoglione attraverso un incredibile itinerario tra il patrimonio naturalistico composto da rovine di case in pietra di “via piedi la terra”, grotte naturalistiche come quella dei “briganti” fino ad arrivare all’antica strada che conduceva i pellegrini alla chiesetta della Madonna del Pergamo.
PIETRAPERTOSA Un’originale visita attraverso le installazioni di arte contemporanea che faranno da filo conduttore per la rilettura del borgo e del contesto paesaggistico nel cuore delle Dolomiti lucane. Manufatti in pietra, in legno e in metallo, punto di arrivo HORUS, opera contemporanea che intende sottolineare la “felice possibilità di intesa tra arte contemporanea e territorio, tra arte e abitanti.” (Mauro Magni).
SAN CHIRICO NUOVO. Un artista locale scomparso tragicamente nel 1963 permette di raccontare attraverso le immagini la storia di questo luogo, un itinerario tra i vicoli del centro storico accompagnati da immagini e poesia.
STIGLIANO. Una particolarissima mostra “UN AMOREVOLE ESERCIZIO” di Nicola Santamorena (1925-2018): uno scultore per vocazione, curata da Dino Ferruzzi, in collaborazione con Salvatore Santamorena, figlio dell’artista stiglianese di opere lignee, offre lo spunto per sottolineare la peculiarità del luogo la storia e le attività artigianali che da sempre lo hanno caratterizzato.
TOLVE. In collaborazione con l’Archeoclub di Tolve, sarà possibile visitare il centro storico con partenza dal complesso conventuale della Santissima Annunziata, la cui Chiesa custodisce pregevoli tele del pittore lucano Pietro Antonio Ferro. Si arriverà alla chiesa di San Nicola, sede del santuario diocesano di San Rocco e meta di pellegrinaggio, anche dalle regioni limitrofe. Racconti di fede e antiche legende (la danza degli spettri) per i vicoli del centro storico.
TRICARICO. Un itinerario storico artistico tra i due monumenti simbolo del centro storico:
il Castello, la Torre normanna, con la sua imponente struttura, punto di osservazione che spazia dalle Dolomiti Lucane alla Puglia, il Convento delle Clarisse e l’antica Chiesa di Santa Chiara, con la cappella completamente affrescata da Pietro Antonio Ferro nel 1611;
Il Palazzo del Principe oggi Palazzo Ducale, un interessantissimo edificio, residenza dei Sanseverino, Sede espositiva della Direzione regionale Musei della Basilicata, conserva i reperti dei siti archeologici del territorio, un “piccolo gioiello” che rischia la chiusura.
Un itinerario storico naturalistico, lungo il sentiero che dal “Cupone” arriva alla Chiesa della Trinità. Lo sguardo spazia verso la Puglia mentre si percorre il tratturo che porta ai ruderi, godendo del panorama del centro storico di Tricarico e della collina di Serra del Cedro. Il sito è legato alla presenza dei Cavalieri di Malta e della Commenda di Grassano.
DELEGAZIONE VULTURE MELFESE ALTO BRADANO
Capo Delegazione Paola D’Antonio
Monticchio
Per le Giornate d’Autunno del 15 e 16 ottobre 2022, la Delegazione Vulture Melfese Alto Bradano ha deciso di proporre 4 aperture localizzate in diversi comuni, e che possano essere rappresentative della storia culturale e paesaggistica dell’importante territorio, luoghi di storie legate al grande Imperatore Federico II di Svevia, ma anche luoghi di movimenti storici e grandi politici del secolo scorso, quei politici e movimenti che avevano già individuato nel Meridione d’Italia il riscatto d’Europa.
Eccole di seguito brevemente descritte.
Museo diocesano, Melfi.
Il Palazzo vescovile sede del Museo Diocesano del XVIII secolo e la Cattedrale dell’XI secolo, costituiscono un unico complesso più volte rimaneggiato. Gli interventi più significativi sono stati effettuati dopo il terremoto del 1694. Il Museo è stato formalmente istituito nel 1978 ma rimase inattivo a causa del terremoto del 1980, nel 2000 si avvia il progetto di allestimento del Museo e la sistemazione dell’annesso giardino cinquecentesco. Nel luglio 2011 il Museo viene finalmente inaugurato.
Sant’Ilario, Atella.
Sant’Ilario, piccolo borgo sull’Appennino lucano, è conosciuto da pochi e solo da chi ama scoprire le bellezze nascoste della Basilicata. La sua origine si perde nella notte dei tempi ed il nome rimanda al Vescovo Sant’Ilario da Poitiers, il santo francese vescovo della Chiesa, vissuto nel ‘300 d.C., che sostò alcuni giorni nel luogo durante il suo viaggio in Terra Santa.
Il borgo ha la configurazione di un castrum e rivela una sua singolarità nella stratificazione storica dell’Ordine dei Templari, schiacciati da Federico II, che confiscò i loro beni e li distrusse nel timore che la permanenza dell’ordine impegnato nella produzione della farina costituisse nocumentum ai suoi privilegi reali.
Il Museo Naturalistico del Vulture, Monticchio.
La bianca struttura dell’Abbazia di San Michele si erge addossata ad un’alta pendice di rocce vulcaniche, immersa in una rigogliosa vegetazione, in una suggestiva coreografia. L’Abbazia si specchia nelle acque del Lago Piccolo, uno dei due laghi, formatisi dopo l’ultima eruzione di 125 mila anni fa, nella caldera di un vulcano spento, in un habitat in cui convivono l’acero cappadocicum, specie orientale importata dai monaci, la farfalla alpina parnassiusmnemosyne, l’alburnusvulturius, alborella autoctona e la Bramea, una falena notturna, scoperta nel 1963 da un entomologo altoatesino Fred Hartig. Lontana parente delle farfalle asiatiche, è un fossile vivente arrivato fino a noi dalla preistoria, sopravvissuto grazie all’ambiente unico sul Vulture. Il Museo di Storia Naturale del Vulture, ospitato nell’Abbazia di San Michele, della quale occupa i primi due livelli e parte del terzo, racconta la storia geologica e naturalistica del pianeta e del vulcano, ponendo in luce le varie tappe dall’Homo Erectus fino ai giorni nostri e riserva una sezione alla Bramea, farfalla protetta come la riserva di Grotticelle istituita nel 1971.
Palazzo Giustino Fortunato, Rionero in Vulture.
La dimora storica della famiglia Fortunato, oggi di proprietà dell’Amministrazione Comunale, è l’humus culturale della città di Rionero in Vulture. Dall’epigrafe posta nell’androne dallo stesso Fortunato si evince che capostipite della famiglia Fortunato fu Carmelio, venuto da Giffoni e la casa fu poi ampliata dal figlio Pasquale, abbellita dal nipote Anselmo. Lo storico Palazzo ospitò, nel corso degli anni, nelle sue ampie e comode sale, tanti illustri uomini di cultura, politici e artisti. Il re Giuseppe Bonaparte vi sostò il mattino dell’11 aprile 1807, cavalcando da Venosa a Valva (in provincia di Salerno); il re Ferdinando II di Borbone albergò la sera del 5 ottobre 1846, viaggiando da Potenza a Melfi. Furono ospiti il Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, il Ministro Emanuele Gianturco, Benedetto Croce, Gaetano Salvemini, lo storico tedesco Teodoro Mommsen, Padre Giovanni Semeria, Don Giovanni Minozzi, etc. e nel 2009 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
CASA NOHA – Bene del FAI
Recinto Cavone, 9 – Matera
I SASSI INVISIBILI
A due passi dal Duomo, sulla Civita di Matera, Casa Noha si propone al visitatore come “porta d’ingresso” alla città, ripercorrendone la storia grazie a un innovativo progetto di comunicazione.Con la sua struttura in tufo, i soffitti a volta, i delicati intagli e le cornici, l’edificio rappresenta un esempio di architettura privata dei Sassi, costruita dalla famiglia nobile De Noha alla fine del 1400.
Per volontà degli eredi, innamorati della loro terra e desiderosi di condividerne la storia e la bellezza con tutta la collettività, la Casa è stata donata al FAI nel 2004. In sintonia con questa giusta aspirazione, la Fondazione ha realizzato un accurato restauro conservativo e ha progettato un inedito e avvincente viaggio multimediale che narra il territorio da diverse prospettive: dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema.
Un inedito e coinvolgente video – “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera” – ideato da Giovanni Carrada con il coordinamento scientifico di Rosalba Demetrioe proiettato sulle pareti delle stanze, che offre al visitatore una ricostruzione completa della storia della città dalle origini a oggi.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
In occasione delle Giornate Fai d’Autunno sarà aperta al pubblico la corte del Palazzo Noha, una caratteristica raramente riscontrabile nei palazzi di città, che conferisce all’edificio una severità medievale. La corte è solitamente chiusa perché appartenete alla famiglia De Angelis.
Dopo la visione del filmato “I Sassi Invisibili” il pubblico avrà la possibilità di accedere alla corte dove sarà possibile gustare ed acquistare i prodotti dei Beni naturalistici del FAI, le marmellate di agrumi del Giardino della Kolymbethra (Sicilia), il Miele di castagno del Castello di Masino (Piemonte), Olio della Baia di Ieranto (Campania) e il sale delle Saline Conti-Vecchi aromatizzato con le essenze della Sardegna.
Si ringrazia per la disponibilità la fam. De Angelis.
Orari di apertura
Sabato e Domenica dalle 10 alle 19 – Visite ogni 40 min. ultima alle ore 18.05.
Prenotazione consigliata
INGRESSO A CONTRIBUTO MINIMO SUGGERITO 3€
La visita sarà a cura degliApprendisti Ciceroni del IIS E. Duni – C. Levi, Liceo Artistico classi 4A, 4B, 4C, 5C.
La fotogallery della presentazione delle Giornate Fai autunno in Basilicata e la sigla degli accordi tra Museo Nazionale di Matera e Fai Basilicata
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IMPORTANTE: Verificare sul sito eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse
Le Giornate FAI d’Autunno 2022 sono rese possibiligrazieal fondamentalecontributo di importanti aziende illuminate:
Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento.
Si ringrazia per il rinnovato sostegno all’iniziativa Edison, azienda da sempre impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, che accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. Per questa occasione l’azienda energetica aprirà la propria centrale idroelettrica in Val Caffaro.
Grazie inoltre a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa e presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili.
L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissione europea,dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Culturae di Regione Basilicata. Si ringrazia per il sostegno di Fondazione CARICAL.
Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI.Dal 10 al 16 ottobre, come ormai da oltre 10 anni, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio.
Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2022, anche attraverso la collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG e la raccolta fondi promossa sulle reti del servizio pubblico.
Grazie di cuore alla Rete dei volontari del FAI: 130 Delegazioni, 110 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 7 Gruppi FAI Ponte tra culture, attivi in tutta Italia. Ad affiancare i volontari ci saranno gli studenti che partecipano al progetto “Apprendisti Ciceroni”, che hanno l’opportunità di seguire un percorso formativo, con il supporto dei loro docenti, che li preparerà a vivere un’esperienza di cittadinanza attiva coinvolgente e memorabile.
Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che durante le Giornate FAI d’Autunnoconcedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo e la Croce Rossa Italiana per la partnership ormai consolidata negli anni.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.