La poetessa materana Antonella Pagano rivolge a se stessa gli auguri per l’anno che è appena cominciato. Di seguito la nota integrale.
Oggi è il primo giorno che il calendario vuole sia del nuovo anno…e penso al nuovo tempo dopo questo che ci ha ferito, ci ha ucciso, ha violentato i minuti, le ore, i giorni fino a distrarci dalla vita.
Oggi, in questo primo giorno che vogliamo sia il primo d’un tempo buono…in cui la morte sia la naturale conclusione di una vita e non la puntura avvelenata d’un virus, …
oggi m’accorgo che sulla mia mano sinistra si è disegnato un piccolo carro, una costellazione di piccole macchie della pelle simile al piccolo carro di stelle in cielo; un quadrangolo e una stella guida! Il tempo ha scritto sul dorso della mia mano! Dio che meraviglia! Poter vedere la calligrafia del Tempo, la sua mano scrivere sulla mia! Lui così invisibile, così impercettibile… mi si è mostrato, ha detto la sua esistenza e ha detto di me che gli cammino dentro, sopra, intrecciata a lui!
Osservo questo piccolo carro con la stessa meraviglia, lo stesso incantamento di quando scorgo quello celeste! Le stelle son qui sulla mia pelle. Le stelle mi dicono che appartengo a loro, alla loro sostanza, appartengo al cielo pur essendo su questo piccolo pianeta disperso nelle miriadi di luci che appartengono all’infinito tempo e all’infinito spazio, io gocciolina vivente nell’infinita pioggia che costella l’infinito tutto.
Il piccolo carro delle macchioline sul dorso della mia mano sinistra mi racconta di me e racconta di me al mondo; del tempo che pian piano ha fatto l’inchiostro per scriverle sulla mia pelle, per tracciarle preziose eloquenti e importanti. Ora viaggio con questo piccolo carro, la macchiolina guida va verso il polso a dirmi che ancora dovrò dedicare i miei giorni ai messaggi, alla poesia di tutti i territori di questo pianeta e del pianeta uomo; mi conduce verso il braccio che ancora dovrà operare in quelle belle azioni che fanno seguito alle belle parole; e va verso il cuore a sollecitarlo a far preziosa, ancora più preziosa la sua energia, a fare potenti i palpiti, a battere e irrorare ogni piccolo territorio d’ogni mia cellula perché forte sia la mia voce e calda la mia parola.
Il piccolo carro … parla con chiarezza e senza inganno!
So ancora meglio cosa dovrò fare per onorare la vita che m’è stata data. Auguri Antonella!