E’ stata inaugurata nel pomeriggio a Potenza la mostra intitolata “L’ora trepida delle armi. La Basilicata e la Grande Guerra nei documenti d’archivio”, frutto della collaborazione fra il Consiglio regionale della Basilicata e l’Archivio di Stato di Potenza. Obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire, a cento anni dall’ingresso dell’Italia in guerra, evento che ha segnato in modo profondo e indelebile l’inizio del ‘900 e che ha determinato radicali mutamenti politici e sociali, a tenere accesa la memoria storica e rendere omaggio a tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per l’ideale di Patria.
La mostra e il relativo catalogo, curati dall’Archivio di Stato del capoluogo, restituiscono l’immagine di una Basilicata inedita, profondamente segnata dal conflitto e dalle sue conseguenze.
Moltissimi i documenti che contengono notizie inedite o curiose. Tra questi, si segnalano: il manifesto del concerto di propaganda tenuto a Potenza nel 1917 dalla famosa pianista e cantante Geni Sadero; esposti anonimi in cui si denunziano membri del mondo cattolico per il loro contegno poco favorevole alla guerra oppure il mancato arruolamento dei figli di alcuni esponenti della borghesia; il manifestino che pubblicizza la proiezione a Potenza del famoso film danese “Pro Patria”; il facsimile della moneta patriottica di Daniele Manin stampato per promuovere il quinto prestito nazionale; una tabella di decodifica di messaggi telegrafici ai danni dell’Italia da parte di agenti del servizio di spionaggio straniero; manifesti contenenti misure di sicurezza contro eventuali bombardamenti aerei da parte di aeronavi o aeroplani nemici su Potenza e tutto il territorio provinciale con l’indicazione dei locali di rifugio e le misure a difesa del patrimonio artistico; una pubblicazione della Commissione provinciale per il confezionamento degli indumenti militari con lana governativa in cui sono riportate le foto dei modelli da seguire per la realizzazione di guanti, polsini, ginocchiere, sciarpe, etc.; lettere in cui si esalta il contributo di donne lucane in lavori tradizionalmente riservati agli uomini; esempi di schede contenenti notizie di militari lucani al fronte redatte dalla Sottosezione di Potenza dell’Ufficio per le notizie alle famiglie dei militari di terra e di mare; alcune lettere indirizzate dal generale lucano Giuseppe Pennella alla moglie e alle figlie; una lettera della madre di Francesco Baracca a una donna di Tramutola; notizie sui numerosi profughi e prigionieri arrivati in provincia; un esemplare dei volantini che furono lanciati dagli aerei, all’indomani della vittoria, sulle truppe italiane e sulle città liberate; delibere di alcuni Consigli comunali lucani per celebrare la vittoria.
Alla sequenza dei documenti si affiancano alcune “inquadrature” dal fronte di guerra realizzate utilizzando cimeli, fotografie e scritti provenienti dalla Collezione della famiglia Salinardi di Ruoti. L’interesse di tale esposizione è dato non solo dagli oggetti presenti ma anche dal racconto delle circostanze, talvolta curiose, che li legano all’esperienza militare del colonnello Ernesto Salinardi: come la spoletta penetrata nel marzo del 1917 sulla sede del Comando del 93° Reggimento Fanteria e che come unico danno provocò… la rottura di un fiasco di vino! Di notevole rilievo è inoltre la presenza dell’inedito diario di guerra del capitano medico di Ruoti Giovanni Buccico.
Nel percorso espositivo, infine, sono state inserite due postazioni multimediali. Nella prima sono visionabili vari materiali audiovisivi: innanzitutto due interessanti documentari realizzati da Rocco Brancati sulle alcune figure di spicco di lucani come il generale Giuseppe Pennella e il tenente aviatore Mario De Bernardi di Venosa. Nella stessa postazione è visionabile altresì il film “Pro patria” del regista danese August Blom. In un’altra postazione è possibile consultare la versione digitale sfogliabile del catalogo della mostra ma, soprattutto, è possibile effettuare ricerche attraverso i dati contenuti nell’Albo d’oro dei caduti lucani che sono stati opportunamente informatizzati.
tra su “L’ora trepida delle armi” gli interventi di Lacorazza, Valluzzi, Bellomo, D’Acunto, Verrastro, D’Andrea e Bubbico
La mostra sulla Basilicata e la Grande Guerra nei documenti d’archivio “è uno sguardo sul nostro passato, sugli eventi che hanno segnato la nostra storia ed hanno contribuito a formare l’identità della Basilicata. Ed è anche un tributo alle oltre settemila persone che in quel conflitto persero la vita. Nel loro ricordo, che è molto forte in tutti i Comuni della Basilicata come è testimoniato dalla presenza di monumenti dedicati ai caduti che abbiamo raccolto in un pannello fotografico installato per questa occasione davanti alla sede del Consiglio regionale, vogliamo ribadire che la memoria ci aiuta a fare luce, che senza la memoria non c’è futuro, che occorre studiare gli eventi della nostra storia per affrontare le sfide dell’oggi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza nel corso della cerimonia di inaugurazione della mostra intitolata “L’ora trepida delle armi. La Basilicata e la Grande Guerra nei documenti d’archivio”, che si è svolta in serata a Potenza su iniziativa del Consiglio regionale della Basilicata e dell’Archivio di Stato di Potenza.
Nel corso dell’incontro, alla presenza delle autorità civili e militari e del consigliere regionale Giannino Romaniello, sono intervenuti il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, il capo di gabinetto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Giampaolo D’Andrea, il presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi, i prefetti di Potenza e Matera, Antonio D’Acunto e Antonella Bellomo e la direttrice dell’Archivio di Stato del capoluogo, Valeria Verrastro. Quest’ultima ha spiegato che la manifestazione “non nasce con un intento celebrativo. Alla base dell’iniziativa vi è innanzitutto il desiderio di rendere il giusto tributo alla memoria degli oltre settemila soldati lucani caduti, la maggior parte dei quali, usando l’espressione usata dal capitano medico di Ruoti Giovanni Buccico, a distanza di cento anni sono rimasti ‘poveri, umili, sconosciuti eroi’. Un progetto di recupero della memoria storica che ci ha permesso di portare alla luce una immagine per molti versi inaspettata e inedita di una provincia che solo per la distanza geografica può ritenersi lontana dal fronte di guerra ma che, in realtà, dal conflitto e dalle sue conseguenze fu profondamente segnata”.
Una iniziativa che, come ha detto il prefetto di Matera Antonella Bellomo, “completa la giornata importante dedicata all’unità nazionale ed alle forze armate, serve per riscoprire le radici della nostra comune storia e lancia un messaggio di pace e di riflessione alle nuove generazioni, evidenziando il ruolo di chi ci ha preceduto nel percorso verso la democrazia”. Analoghe le considerazioni del prefetto di Potenza Antonio D’Acunto, per il quale la mostra promossa dal Consiglio regionale “consente di fare una ulteriore riflessione, dopo quella di stamattina davanti al monumento ai caduti, sull’importanza di questa giornata particolare. Contiene un altissimo valore simbolico di una memoria condivisa, certamente passata ma che deve essere d’esempio per il futuro dei giovani”.
Per il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi la mostra serve “per non dimenticare, per ricordare il valore e il sacrificio di tanti uomini, di tanti umili che sono partiti a morire senza neanche sapere per cosa. Un valore assoluto a difesa della libertà, della democrazia, della convivenza civile tra i popoli. Anche il contributo di una piccola terra come è la Basilicata, non può essere dimenticato. Questa di oggi non è una celebrazione ma è importante per non dimenticare”.
Il capo di gabinetto del ministero dei beni e delle attività culturali Giampaolo D’Andrea ha espresso “compiacimento per una mostra importante che permette di ricostruire le vicende della prima guerra mondiale saldando ‘la grande storia’ con ‘la piccola storia’, cioè attraverso un percorso di lettura che parte dal basso e ci consente di collegare i grandi eventi della guerra con quanto accaduto nella nostra Regione”.
Per il viceministro all’Interno Filippo Bubbico “l’iniziativa del Consiglio regionale e dell’Archivio di stato è molto importante perché da il senso di una comunità regionale che si riconosce nella propria storia. Quando analizziamo e ricordiamo i sacrifici e le sofferenze delle diverse comunità ci rendiamo conto di quanto sono intrecciati con i destini del Paese, di quanto l’Italia sia unita e di quanto condivida un comune destino, un patrimonio che va messo a valore coltivando queste relazioni profonde”.