Le insegnanti delle classi quarte del plesso della scuola elementare Nitti nel quartiere di Serra Venerdì di Matera hanno deciso di condividere le lettere scritte dai bambini per raccontare le proprie emozioni rispetto alla delicata e drammatica situazione che si è venuta a creare con la guerra in Ucraina.
La guerra è scoppiata il 24 febbraio scorso. Molti pensavano che le operazioni militari si sarebbero concluse in poco tempo, ma così non è stato. La Russia non è ancora arrivata alla vittoria e gli scontri si sono inaspriti, con attacchi sempre più frequenti che hanno colpito anche la popolazione civile (numerose ormai le segnalazioni di case e palazzi colpiti dai missili).
Le immagini che i telegiornali restituisco dall’Ucraina in questi giorni colpiscono anche i bambini. Ed è quasi impossibile tenere lontani i bambini dall’informazione, dalle notizie dei terribili avvenimenti in Ucraina.
La regola che pone equilibrio è, dunque, creare un clima di sana curiosità, rispondere sempre alle domande del bambino, non confondere il suo livello di curiosità con il nostro. Noi in genere possediamo più informazioni, quindi le notizie che ci servono partono anche da una base di consapevolezza che il bambino non possiede. Parlando di guerra, occorre capire, anche in questo caso (bambino per bambino) cosa gli interessa. Ad esempio, magari vuole solo sapere se possono cadere le bombe qui da noi, se il papà andrà in guerra. Non è difficile rispondere. Informare un bambino, dunque, contribuisce a diminuire la sua angoscia e aumenta il livello di considerazione di sé. Non è necessario trovare procedure sofisticate, ma trattarlo come vorremmo essere trattati noi.
La scuola deve essere impegnata a costruire e a far crescere donne e uomini di giustizia e di pace, coltivare l’amicizia, la solidarietà, l’amore e la bellezza.Bisogna insegnare a ripudiare la violenza nei loro piccoli rapporti quotidiani, nelle parole, nei gesti e anche nei loro pensieri. Il futuro è di coloro che lo sanno sognare.
Se riusciamo ad essere sognatori e costruttori di pace e di giustizia, l’impegno non sarà vano.
Ed è per questo che le insegnanti volevano condividere con la comunità le attività, ma soprattutto dare un segnale positivo di ciò che i bambini di IV della scuola primaria “ Nitti” ma credo di qualsiasi altra scuola del mondo, pensano della guerra e delle possibili soluzioni.
Potremmo Concludere con una domanda: se comandassero i bambini, nel mondo ci sarebbe la guerra o la pace?