Inaugurata nel pomeriggio a Matera la Hall of Fame della Cultura Sportiva, il riconoscimento istituito dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, per premiare quanti si sono impegnati per la difesa e la divulgazione dei valori sportivi.
L’iniziativa rientra in Sport Tales, il programma che declina la pratica e la narrazione dello sport dentro la grande rappresentazione della Capitale Europea della Cultura. L’ingresso è libero fino a riempimento di tutti i posti disponibili.
La data scelta del 22 febbraio non è casuale: oggi ricorre il decennale della scomparsa di Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport. A ritirare il premio in suo onore è stato il figlio, Alessandro. Premiato anche Franco Arturi il presidente della Fondazione che porta il suo nome e ne onora l’impegno sociale e il suo ruolo nella diffusione dei valori sportivi.
Riconoscimenti sono stati assegnati anche il direttore editoriale della Panini, Stefano Melegari, per aver saldato generazioni diverse nella comune passione per il calcio e Valentina Piazza, responsabile del programma internazionale di Volontariato Sportivo del Csi, in cui si valorizza la capacità dello sport di superare barriere contribuendo a educare e a formazione le nuove generazioni.
Il premio è stato realizzato in 3D da ODS: un anello al cui interno è riprodotto un Podio sportivo, al gradino più alto c’è la stella che rappresenta l’eccellenza.
Hanno consegnato i premi Giuseppe Tragni, vicesindaco di Matera, Leopoldo Desiderio presidente regionale Coni, Mimmo Bellacicco, organizzatore della Coppa Scirea, Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazione e Italo Massari, gestione volontari della Fondazione Matera Basilicata 2019.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti premiati a Matera per la Hall of fame della cultura sportiva di Matera 2019.
Franco Arturi, presidente della Fondazione Candido Cannavò: “Candido Cannavò è stato uno dei più grandi giornalisti italiani. Del calibro di Bocca, Montanelli e Scalfari. Non si poteva fermare il suo impegno per gli ultimi e gli emarginati e così la RCS e le direzioni della Gazzetta dello Sport che si sono succeduti in questi anni hanno deciso di dare vita ad una Fondazione che potesse continuare la sua missione. Sono arrivati così incontri nelle carceri, quelli dedicati alla disabilità, alla cultura sportiva, per combattere disparità e pregiudizi di genere. Siamo andati in Etiopia per inaugurare un pozzo d’acqua, abbiamo portato la Gazza Mobile in Mongolia, in Africa, in America per raccogliere fondi a favore della Fondazione per progetti benefici”.
Luca Corsolini ha annunciato in proposito che la Fondazione Matera 2019 ha deciso di donare 2019 euro alla Fondazione Candido Cannavò: “Non sono tanti e non sono pochi ma sono sicuramente un patrimonio identitario che tornerà utile ai progetti della Fondazione Candido Cannavò”.
Valentina Piazza, responsabile del programma internazionale di Volontariato Sportivo del Csi, ha ricordato che negli ultimi 8 anni circa 200 ragazzi hanno partecipato a progetti di volontariato in giro per il mondo, quello sicuramente più rischioso e anche per questo ancora più gratificante è stato quello realizzato ad Haiti, dove le bande armate che comandano il territorio hanno concesso al Csi di organizzare un torneo di calcio seguito da oltre 2 mila persone.
Stefano Melegari, direttore editoriale della Panini, Stefano Melegari, ha sottolineato la grande diffusione del brand Panini non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. Nonostante internet sono i bambini a sostenere ogni anno il lavoro di Panini con le figurine dei Calciatori. Stefano Melegari ha inoltre annunciato che la Panini realizzerà un album per la partecipazione della Nazionale Italiana femminile ai prossimi mondiali ma ha ricordato anche un curioso aneddoto legato ai primi anni di attività, quando le foto erano spedite dai fotografi locali per realizzare le figurine dei Calciatori: “Ho fatto vedere la foto di Percassi, al figlio che è diventato presidente dell’Atalanta ma mi ha detto che non era lui, purtroppo non potevamo più rimediare all’errore”.
Nel decennale della sua scomparsa è toccato al figlio Alessandro tracciare un ricordo di uno dei più grandi giornalisti italiani, Candido Cannavò: “Mio padre non aveva due facce o due modi di comportarsi, era sempre lo stesso, al lavoro e in famiglia. E’ stato un personaggio pubblico e ci ha messo sempre la faccia, una volta anche il fisico per realizzare una copertina in cui indossava una giacca su cui erano stampati diversi ritagli della Gazzetta. Ha lavorato con il giornale rosa per 19 anni, sempre con ironia e voglia di divertirsi. Ha cominciato nel 1955 da corrispondente dalla Sicilia, quando scriveva anche per il quotidiano La Sicilia. Certo, quando doveva difendere i valori dello sport diventava serio. E’ stato un padre pieno di entusiasmo. Ricordo una foto che è stata inserita nel libro a lui dedicato in cui mi trovo all’età di sei anni con lui allo stadio Cibali di Catania. Mi ha fatto amare lo sport. In particolare l’atletica leggera: se oggi sono un podista lo devo a lui, che era un fondista. C’è un altro aneddoto che voglio ricordare, un viaggio dalla Sicilia a Milano nel 1949 con la notizia della tragedia del Grande Torino che ha infranto anche il suo sogno. Ha seguito tutte le Olimpiadi da Roma 1960 con il record di Berruti a quelle di Pechino 2008. L’altro amore è stato il ciclismo, è cresciuto con il mito di Fausto Coppi. Era un grande amico di Vincenzo Troiani, che organizzava il giro d’Italia. La Gazzetta dello sport è la madre del giro d’Italia e mio padre non poteva non amare il ciclismo, che esaltava l’epica del sacrificio anche se il doping ha poi tradito spesso quei valori”.
L’appuntamento successivo con la Hall of Fame della Cultura sportiva sarà per l’8 marzo, quando sarà presentato il programma Ragazze vincenti e premiata Emanuela Audisio, una giornalista sportiva che ha saputo innovare codici e linguaggi, coniugando competenza tecnica e qualità della scrittura.
La Hall of Fame della Cultura Sportiva è intimamente legata a un’altra delle iniziative di Sport Tales, la Biblioteca della Cultura Sportiva che si propone di raccogliere i 2019 libri che definiscono la materia. Il libro numero 1 è la Storia sentimentale dello Sport Italiano, un testo che raccoglie alcuni dei più significativi articoli di Cannavò. Il volume esce proprio in occasione del decennale della scomparsa: sarà presentato nel corso della cerimonia dal figlio Alessandro e gli spettatori riceveranno una copia omaggio.
La Biblioteca rappresenta una delle legacy, non solo sportive, di Matera Capitale Europea della Cultura, perché diventerà non solo un centro studi, ma anche un polo formativo e un’occasione per giovani lucani e meridionali di trovare un lavoro con la possibilità di affermare una nuova cultura sportiva.La Biblioteca, che sarà aperta entro la fine di Matera 2019, sarà intitolata a Pietro Mennea.
Michele Capolupo
Le prime nomine per la Hall of fame della cultura sportiva di Matera 2019: lo storico direttore della Gazzetta e la fondazione a lui dedicata, il programma di volontariato internazionale del Csi, le Edizioni Panini – Sarà dedicata a Pietro Mennea la Biblioteca della Cultura sportiva
E’ Candido Cannavò la prima stella della Hall of Fame della cultura sportiva, il riconoscimento istituito dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, per premiare quanti si sono impegnati per la difesa e la divulgazione dei valori sportivi.
Ieri era il decennale della morte del direttore della “Gazzetta” che ha lasciato un segno profondo nel modo di narrare lo sport, tenendo sempre assieme l’attenzione agli aspetti tecnici ed agonistici e ai valori sociali e umani che gli danno cuore e sangue.
E così il figlio Alessandro Cannavò, caporedattore del “Corriere della Sera”, ha scelto di presentare nella Capitale Europea della Cultura il volume edito per il decimo anniversario della scomparsa e andato in libreria proprio ieri: “Storia sentimentale dello sport italiano è un titolo perfetto per definire la cifra giornalistica di mio padre. Lui sapeva al tempo stesso esaltare le imprese dei campioni ma esserne severo giudice quando rompevano il patto con il pubblico, violando quei valori che per lui ne erano elemento costitutivo ed essenziale”.
L’antologia dei suoi articoli, edita da Solferino e curata da Elio Trifari, spazia dall’estate dal 1964, da inviato alle Olimpiadi di Tokyo, all’inverno del 2009, quando lasciata da sette anni la direzione della “Rosea”, continuava magistralmente a scrivere di sport ma si dedicava al mondo del sociale, occupandosi dei carcerati e delle guardie carcerarie, dei disabili e dei preti di strada. Per onorare e proseguire il suo impegno fu fondata una fondazione a lui dedicata e a cui è stata attribuita la seconda stella della “Hall of fame”. A ritirarla il direttore Franco Arturi: “In quasi dieci anni – ha spiegato lo storico braccio destro di Cannavò – abbiamo raccolto e speso quasi un milione di euro, prendendo e rendendoli in quasi tutti i continenti, dalla Mongolia all’Africa nera. Quasi ottanta progetti in totale: tra questi uno in Etiopia in cui abbiamo investito la donazione che la Fondazione Matera 2019 ci ha voluto fare. E quindi facciamo appello perché tra qualche mese vi ricordiate che ci siamo anche noi tra gli enti a chi si può assegnare il cinque per mille nella dichiarazione dei redditi. A voi non costa nulla, noi lo sapremo usare bene”.
“Abbiamo dato 2019 euro – precisa Luca Corsolini, referente degli eventi sportivi di Matera 2019 – una piccola somma ma che per noi è un numero magico. E infatti saranno 2019 i libri che andranno a costituire la Biblioteca della cultura sportiva che stiamo fondando. E ringraziamo la Solferino per aver accettato che l’antologia di Candido Cannavò sia stata pubblicata come primo volume della BCS. L’iniziativa rientra in Sport Tales, il programma che declina la pratica e la narrazione dello sport dentro la grande rappresentazione della Capitale Europea della Cultura”.
Altri due gli eletti nella Hall of Fame: le Edizioni Panini, un’eccellenza italiana nel mondo, e il programma di volontariato internazionale del Centro Sportivo italiano, che ha portato nell’arco di otto anni centinaia di giovani talenti a insegnare le diverse discipline in tanti paesi del Terzo mondo, spesso affrontando situazioni di grandi difficoltà. A ritirare i premi Stefano Melegari, capo della redazione sportiva della casa editrice e Valentina Piazza, responsabile per il programma del Csi.
Il premio è stato realizzato in 3D da ODS: un anello al cui interno è riprodotto un Podio sportivo, al gradino più alto c’è la stella che rappresenta l’eccellenza. A consegnarlo Leopoldo Desiderio presidente regionale Coni, Domenico Bellacicco, organizzatore della Coppa Scirea, Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazione e Italo Massari, gestione volontari della Fondazione Matera Basilicata 2019.
Ha concluso la cerimonia l’annuncio, da parte del vicesindaco di Matera Giuseppe Tragni, che la Biblioteca di Cultura Sportiva sarà dedicata a Pietro Mennea. La Bcs rappresenta una delle legacy, non solo sportive, di Matera Capitale Europea della Cultura, perché diventerà non solo un centro studi, ma anche un polo formativo e un’occasione per giovani lucani e meridionali di trovare un lavoro con la possibilità di affermare una nuova cultura sportiva.
Gli sponsor ufficiali della Fondazione Matera Basilicata2019 sono: Tim, Main Partner; Intesa San Paolo, Gold Partner; Enel, Silver Partner; Di Leo, School Partner; Amaro Lucano, Essential Partner; Bawer, Bronze Partner. I fornitori ufficiali sono Caffè Saicaf e Calia Italia. Official Carrier Trenitalia e FCA. Media partner Euronews
La fotogallery del primo appuntamento della Hall of Fame della Cultura Sportiva a Matera (foto www.SassiLive.it)