Eccezionale risultato per i Laghi di Monticchio, che si sono classificati sesti al 9° Censimento de “I Luoghi del Cuore” del FAI, un riconoscimento importante per questa splendida area della Basilicata, che era stata scelta dalla Delegazione FAI di Potenza per rappresentare il “luogo del cuore” della provincia.
Un successo che testimonia l’amore e l’impegno che tutti coloro che hanno votato testimoniano per la bellezza dei Laghi di Monticchio, rendendo “visibile” il sentimento profondo che lega le persone ai territori dove vivono o dove hanno vissuto esperienze importanti della loro vita. Nella classifica provvisoria del Novembre scorso i Laghi di Monticchio, con 16.000 voti, occupavano il nono posto nella classifica nazionale e se ad oggi si è arrivati al grande traguardo di 31.907 voti, che ha permesso di aggiudicarsi il 6° posto, lo si deve ai cittadini, alle scuole, agli esercizi commerciali, ai volontari, che con costanza e determinazione si sono impegnati in questi ultimi mesi.
Un ringraziamento particolare va al Comitato Laghi di Monticchio 2018 e al suo Presidente, Luciano Currieri, per l’impegno profuso e ai testimonial che gratuitamente hanno abbracciato la candidatura di Monticchio e hanno espresso in video promozionali l’amore per questi luoghi: Vladimir Luxuria, Francesca Barra e ClaudioSantamaria.
L’invito da parte della Delegazione FAI di Potenza è di continuare a sostenere questo luogo, affinché questa importante opportunità venga vissuta appieno e consenta a questo posto magnifico di risplendere della giusta attenzione che merita.
I luoghi del cuore, “I laghi di Monticchio” sito lucano più votato nel censimento del FAI
Sono stati diffusi i risultati della 9^ edizione de I luoghi del cuore, censimento del FAI per dare un futuro ai luoghi a loro cari.
All’iniziativa hanno partecipato 2.227.847 italiani. Una straordinaria dimostrazione di impegno civico e coesione sociale che vede al 1° posto il Monte Pisano, Calci e Vicopisano (PI), al 2° posto il Fiume Oreto, Palermo, al 3° posto l’Antico Stabilimento Termale di Porretta Terme (BO), al 4° posto il Santuario della Madonna della Cornabusa, Sant’Omobono Terme (BG) e al 5° posto ilBorgo di Rasiglia, Foligno (PG).
Di seguito la classifica dei tre siti più votati in Basilicata, luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti. La posizione nella classifica nazionale è la seguente: 6° posto con 31.907 voti per i Laghi di Monticchio di Rionero in Vulture (luogo incluso nella speciale classifica dei “Luoghi d’acqua”), 56° posto con 7.071 voti per il Sentiero delle Ripe, di Muro Lucano, 205° posto con 2.090 voti per la Pineta di Lanera a Matera.
Laghi di Monticchio a Rionero in Vulture (PZ)
La frazione di Monticchio a Rionero in Vulture (PZ) è situata ai piedi del Monte Vulture (vetta 1.326 mt.), uno dei più antichi vulcani dell’Appennino Meridionale, ormai inattivo. Il doppio cratere centrale del vulcano, a 600 metrisul livello del mare, si è trasformato in due laghi: il lago Grande e il lago Piccolo, circondati da boschi che caratterizzano il monte. Su una falda è incastonata l’Abbazia di San Michele Arcangelo, fondata dai Benedettini nel IX secolo, che dal 2008 ospita, nei primi due piani, un museo di storia naturale sul Vulture e sulla flora e la fauna selvatiche che lo abitano. Monticchio è una meta turistica, soprattutto nei mesi estivi, ma resta comunque un gioiello incontaminato e tutto da scoprire. Nonostante la sua unicità, Monticchio e il Vulture sono meno conosciuti di quanto meritino e il comitato che ne sostiene la votazione ne auspica un’adeguata valorizzazione.
Sentiero delle Ripe a Muro Lucano (PZ)
Fondato in una zona carsica a 600 metri di altezza, plasmato dall’abbondanza di acqua e dalla geologia del territorio, il borgo di Muro Lucano era attraversato già nel Medioevo dal Sentiero delle Ripe, una strada rupestre collegata alla vicina Capodigianodalla gola delle Ripe: una profonda forra scavata dal torrente Rescio, la cui acqua venne sfruttata sin dall’Altomedioevo attraverso un sistema di mulini attestato da un documento del 1269, ma probabilmente già esistenti intorno all’anno Mille. Percorrendo il sentiero, scenograficamente realizzato all’interno del burrone, tra rocce, piccole radure e alberi abbarbicati alle pareti calcaree, si incontrano i resti dei mulini e il ponte romanico ad arco, che dal XII secolo permetteva l’attraversamento del torrente. Attualmente il sentiero, i mulini e la sorgente sono in uno stato di semi-abbandono e il comitato “Amici di Muro Lucano” ne chiede il recupero e la valorizzazione.
Pineta di Lanera a Matera
La Pineta di Lanera a Matera,contigua al Castello Tramontano, per oltre mezzo secolo ha circondato il vecchio Ospedale cittadino. Si tratta oggi del più importante gruppo arboreo in città, afferente al quartiere La Nera realizzato tra gli anni Cinquanta e Sessanta per accogliere molte famiglie trasferite dai Sassi. Un progetto deliberato nel 2017 dal Comune di Matera prevede il taglio di 86 pini, ritenuti in precario stato di salute, per realizzare una rotonda e una strada a quattro corsie. La creazione dell’infrastruttura, ritenuta necessaria per il miglioramento della viabilità nel quartiere, porterà tra l’altro alla scomparsa di un viale di 31 grandi esemplari. Centinaia di cittadini si sono mobilitati lo scorso anno chiedendo al Comune una possibile variante al progetto, senza invalidarne l’esecuzione.Grazie a questa importante mobilitazione il comune ha scelto di apportare alcune modifiche collaborando con i cittadini attraverso un percorso virtuoso.
I luoghi del cuore, il bilancio del censimento del FAI per dare un futuro ai luoghi a loro cari.
2.227.847 voti,oltre 37.200 luoghi oggetto di segnalazione,6.412 Comuni coinvolti(l’80,6% dei Comuni italiani): tre numeri eccezionali che raccontano la forza dirompente de “I Luoghi del Cuore”, il censimento promosso dal FAI– Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiude trionfalmente la nona edizione, attiva dal 30 maggio al 30 novembre 2018.
Nel 2003, in occasione della prima edizione dell’iniziativa, i voti raccoltifurono 24.200; oggi, a distanza di sedici anni e con oltre il 9.100 % di voti in più, il censimento del FAI è diventato uno degli strumenti di coesione sociale più sorprendenti del nostro Paese. Un rito collettivo in grado diconvogliare lesperanze, l’impegno e la voglia di riscatto di tanti singoli cittadini e comunità intorno a piccole e grandi bellezze d’Italiada salvare perché in pericolo o fortemente compromesse, da proteggere perché in degrado o semplicemente da far conoscere perché poco note ai più. Quello che ne emerge è una preziosa mappatura spontanea di luoghitanto diversi tra loro quanto amati, fatta di paesaggi e di palazzi storici, di chiese e di fiumi, di castelli e di borghi, di ville e di botteghe storiche, di giardini e di sentieri, che rende “visibile” il sentimento profondo che lega le persone ai territori dove vivono o dove hanno vissuto esperienze importanti della loro vita.Territori molto spesso pesantemente feriti o in attesa di rilancio,per i qualiessere inseriti tra “I Luoghi del Cuore” rappresenta a volte l’unicapossibilità di un futuro migliore.
Gli oltre due milioni e duecentomila voti pervenuti alla Fondazionenel 2018 – il 41,6% in più rispetto alla precedente edizione- sono lo specchio dell’aumento della sensibilità verso l’iniziativa da parte degli italiani, sempre più consapevolidei meccanismi virtuosi che ne possono scaturire.Partecipare al censimento non è solo un gesto simbolicoma permette di dare piena attuazione al principio di sussidiarietà, regolato dall’articolo 118 della Costituzione Italiana.Il voto del singolo infatti,se sommato a quello di altre migliaia di persone, si tramuta in un’azione di grandissimo impatto sociale e, in alcuni casi, in concreti interventi di recupero e valorizzazione:da quando esiste “I Luoghi del Cuore” infattiil FAI, grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo, ha promosso e sostenutoben 92 progetti a favore di luoghi d’arte e naturain 17 regioni, cui si sommano i tanti interventi resi possibili grazie all’interessamento di Istituzioni e privatia seguito della visibilità offerta dal censimento.
Puglia, Toscana, Sicilia e Lombardia sono state le regioni con il maggior numero di voti, i votanti – di età media 50 anni – sono stati al 59,5% donne e al 40,5 %uomini mentre la tipologia dei luoghi più votati è quella delle chiese, seguita da aree naturali,aree urbane/piazzee coste/aree marine/spiagge.Nel cuore degli italiani dunque non ci sono solo monumenti:nel 2018 si è registrata una maggiore presa di coscienza dell’importanza dei beni paesaggistici e ambientali, soprattutto quelli a rischio o danneggiati da calamità naturali e incuria, particolarmente presenti quest’anno tra le prime posizioni della classifica.
La nona edizione del censimento è stata caratterizzata anche dall’entusiasmo e dalla determinazionedi 241 comitati,associazioni già consolidate di cittadini,amministrazioni comunali, parrocchie, scuolee ancora gruppi di amici che hanno deciso di darsi da fare per i luoghi a loro cari con un unico obiettivo: raccogliere il maggior numero di segnalazioniper ottenere unbuon piazzamento efar giungere a istituzioni e mediail proprio desiderio di veder protetti e salvati per le generazioni future i tanti tesori nascosti di cui è costellata l’Italia.
Al primo posto della classifica 2018, con il record assoluto di 114.670 voti, c’è il Monte Pisanosituato nel territorio dei Comuni di Calci e Vicopisano (PI), colpito il 24 settembre scorso da un disastroso incendio, probabilmente doloso, che ne ha mandato in fumo oltre 1200 ettari, di cui 200 di coltivazioni,e che per miracolo ha risparmiato la Certosa di Calci, seconda classificata al censimento 2014. Una tragedia che ha smosso gli animi di un territorio già molto sensibilizzato per “I Luoghi del Cuore”: grazie al passaparola lanciato dal Comitato Insieme per Monte Pisano, in poco più di due mesiè stato raggiuntoquesto incredibile risultato. I primi stanziamenti – circa 2 milioni di euro – sono stati utilizzati per le operazioni di spegnimento, il mantenimento delle squadre forestali e lo smaltimento dei rifiuti bruciati, mai danni stimati ammontano a 15 milioni di euro e saranno necessari decenni per ottenere una piena rinaturalizzazione dell’area.
Al secondo posto con 83.138 voti il Fiume Oreto a Palermo, corso d’acqua a carattere torrentiziola cui sorgente si trova nella Conca d’Oro,che per parte della sua lunghezza si estende su un sito di interesse comunitario di grande valore naturalistico. Purtroppo il fiume, chesfocia nel Mar Tirreno dopo aver attraversato la città,risulta particolarmente inquinato per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e perché viene spesso utilizzato come discarica a cielo aperto. Da vent’anni si parla dell’istituzione di un parco, mai concretizzata. Il Comitato Salviamo l’Oretovuole quindi attirare l’attenzione sullo stato di degrado del fiume e ne chiede la rivalutazione come bene paesaggistico e culturale. Un primo risultato è già arrivato: dopo decenni di oblio, si sta infatti lavorando alla costituzione di un “Contratto di fiume”con azioni condivise da tutti gli stakeholder.
Segue alterzo posto con 75.740 votil’Antico Stabilimento termalea Porretta Terme (BO)situatonell’Appennino, alle pendici del Monte della Croce, lungo il greto del Rio Maggiore, in abbandono da vent’anni. All’interno del complesso si trova un capolavoro liberty: la Sala Bibita, detta anche “Grottino Chini”, le cui pareti sono rivestite di migliaia di piastrelle in maiolica realizzate a inizio Novecento da Galileo Chini. L’obiettivo della raccolta voti, guidata dal Comitato SOS Terme Alte, era quello di segnalare lo stato di forte degrado del bene, proprietà di un gruppo privato, auspicandone il recupero e una destinazione d’uso compatibile con la sua storia. La raccolta voti è diventata l’occasione per cementare i legami tra tutti i Comuni del territorio e per pensare a progetti di rilancio dell’intero Appennino bolognese.
Al quarto posto con47.936 voti il Santuario della Madonna della Cornabusaa Sant’Omobono Terme (BG) il più importante tra i molti santuari della bergamasca,incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna. L’origine risalealle lotte tra Guelfi e Ghibellini tra il 1350 e il 1440: per sfuggire alle violenze alcuni abitanti della zona si nascosero in una “corna busa”, che in dialetto significa cavità naturale, portando con sé la statuetta lignea della Madonna che si racconta sia stata lì dimenticata e nel secolo successivo fu al centro di un miracolo. In loco fu edificato il santuario dedicato al culto della Madonna della Grotta, poi Madonna della Cornabusa. Il comitato che ha raccolto i voti per il sito, che necessita di continui interventi di manutenzione, vorrebbe anche che diventasse un punto di riferimento per tutta la comunità della Valle Imagna.
E ancora, al quinto posto con 32.120 voti il Borgo di Rasigliafrazione montanadi Foligno (PG).Un intreccio di vicoli e vie d’acqua, su cui si affacciano edifici in pietra che un tempo furono mulini, lanificie tintorie,cuoredi undistrettopreindustriale,perfettamenteconservato. Già noto nel XII secolo efiorente per secoli, vide interrompersi la sua vita produttiva nella prima metà del Novecento, quando i lanifici si trasferirono nella vicina Foligno. Il terremoto del 1997 ha ulteriormente contribuito allamarginalizzazione del luogo, che sta però rinascendo grazie ad attività di valorizzazione dell’Associazione Tessere insieme, promotricegià nel 2016della partecipazione del borgo al censimento del FAI per reperire i fondi necessari per migliorarne l’accessibilità e completare i restauri dei macchinari antichi.
Scorrendo la lunga classifica dei “luoghi del cuore” tante sono le storie che colpiscono.
Stupisce la capacità degli italiani di reagire e unire le forze di fronte a emergenze ed eventi calamitosi, che – come nel caso del vincitore, o del Parco delle Rimembranze a Napoli, chiuso a fine ottobre a causa delle decine di alberi caduti a seguito di una bufera di vento, o ancora dei Serrai di Sottoguda (BL), straordinario canyon in Veneto devastato da piogge e vento – ha permesso in poche settimane di raccogliere decine di migliaia di voti.Lodevole la caparbietà con cui alcuni comitatiche avevano già partecipato a scorse edizioni del censimento, ben consapevoli della bontà dell’iniziativa, si sono riattivati e sono riusciti nell’intento di far votare nuovamente, e con risultati migliori, luoghi già segnalati in passato: ne sono esempio, oltre al Borgo di Rasiglia, la duecentesca Abbazia di Lamoli (PU), la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Calvizzano (NA) e la Chiesa Rupestre del Crocifisso a Lentini (SR), e ancora Villa Durazzo Pallavicini a Genova e Villa Grock a Imperia. Curiosamente anche due dei principali corpi armati dello Stato hanno voluto partecipare all’iniziativa: la Marina Militare ha raccolto moltissimi voti per il Castello Aragonese di Taranto, sua sede aperta al pubblico dal 2005, mentre la Polizia di Stato è presente con la Scuola Allievi Agenti di Alessandria.
Grande successo per i “luoghi d’acqua”, a cui era dedicata una classifica speciale in parallelo con la campagna #salvalacqua promossa dal FAI. Tra questi iLaghi di Monticchio, grandioso monumento naturale nel Vulture, e il Trabocco Turchino a San Vito Chietino, scelto come emblema delle macchine da pesca lignee che caratterizzano la costa abruzzese, rispettivamente il “luogo del cuore” più votato di sempre in Basilicata e in Abruzzo, e ancora il Lago d’Orta in provincia di Novara, che necessita di una bonifica solo parzialmente realizzata.
La filiale di Intesa Sanpaolo che ha raccolto più segnalazioni è quella di Cefalù(PA), con 2.957 voti a favore della Chiesa del Santissimo Crocifisso a Montemaggiore Belsitoa cui sarà destinato un contributo di 5.000 euro con cui realizzare un progetto di tutela o valorizzazione.
Ora, dopo la presentazione al pubblico dei risultati, inizia la fase progettuale che tradizionalmente segue il censimento. I primi tre classificati, in qualità di vincitori,riceveranno un contributo di 50.000 euroil primo, 40.000 euroil secondo e 30.000 euroil terzo,se ne avranno i requisiti e a fronte della presentazione di un progetto da concordare. Inoltre i referenti dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno candidare al FAI, attraversoil bando che verrà lanciato a marzo 2019, una richiesta di restauro e valorizzazione, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che assicuri un sostegno reale dai territori di riferimento. Come nelle edizioni scorse, FAI e Intesa Sanpaolo selezioneranno entro il mese di novembre i luoghi vincitori in collaborazione con i Segretariati regionali del Ministero per i beni e le attività culturali.
Il FAI si farà inoltre portavoce di tutte le segnalazioni ricevute e, anche attraverso l’azione capillare delle sue Delegazioni presenti su territorio nazionale, solleciterà le Istituzioni preposte affinché diano attenzione ai luoghi, sensibilizzando in particolare i Sindaci di tutti i 6.412 Comuni coinvolti e le Regioni.
Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane, rappresentata dalla raccolta delle segnalazioni presso le filiali. Il Luogo che risulta maggiormente votato in filiale riceve il Premio Speciale Intesa Sanpaolo, un contributo di 5.000 euro da destinare a un progetto di recupero. Il sostegno di Intesa Sanpaolo a “I Luoghi del Cuore” del FAI rappresenta una delle numerose iniziative di sostegno del Gruppo alla vita culturale del Paese.
Il censimento è stato realizzatocon il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturalie dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Grazie al Gruppo Editoriale Gediper laconcessione gratuita di spazi pubblicitari e alla RAI, main media partner dell’edizione 2018 de “I Luoghi del Cuore”.
E un grazie di cuore a tutti gli italiani che hanno partecipato.