Sono hacker, artisti, designer, sviluppatori. Dai primi giorni di febbraio vivono a Matera, tutti insieme, in alcuni spazi del complesso del Casale appositamente risistemato dal Comune di Matera per destinare questi luoghi a residenze artistiche. Sono arrivati da tutto il mondo per realizzare alcuni progetti insieme alla comunità locale. Progetti utili al territorio, dalla ideazione di nuovi itinerari turistici alla realizzazione di brevetti riguardanti l’energia alternativa, dalle nuove modalità di utilizzo del wi-fi aperto alla nuova organizzazione di servizi sociali. Idee che in questi quattro mesi di residenza a Matera diventeranno concrete. In questi giorni stanno lavorando con la comunità per condividere questo cammino.
Un ulteriore passo in avanti verrà fatto sabato, 15 marzo, in occasione dell’apertura ufficiale di UnMonastery. Una intera giornata di festeggiamenti, ma non solo. Sarà, infatti, l’occasione per condividere progetti, competenze e cibo.
Si inizia la mattina alle 10.30 issando la bandiera dell’unMonastery e partendo in missione per esplorare e mappare fermate e tragitti degli autobus di Matera in maniera aperta su OpenStreetMap e al ritorno si pranzerà tutti assieme.
Dopo pranzo si terrà una sessione di condivisione di competenze tecnologiche per poi arrivare al piatto forte della giornata: le Presentazioni Lampo!
Dalle ore 16 i nonMonaci e i materani presenteranno i loro progetti, ognuno in 7 minuti: dai pannelli solari open-source agli orti urbani, dagli Open Data ai nuovi modelli di scuola e molto altro ancora. Tutti sono invitati a presentare i loro progetti. Basta scrivere una mail a matera@unmonastery.org.
Dopo una cena collettiva, a cui sono invitati tutti, ci si riunirà nel Grande Cerchio di Chiusura, consolidato rituale dell’unMonastery.
“Si tratta – afferma il direttore di Matera 2019, Paolo Verri – di una straordinaria possibilità per stare insieme in una dimensione europea guardando al futuro in uno dei posti più antichi del mondo. Più saremo e più facilmente riusciremo a portare un po’ di Europa e Matera e un po’ di Mater in Europa lungo il cammino della candidatura a capitale europea della cultura per il 2019”.
Scheda UnMonastery
Un progetto sperimentale di dimensione europea
Nella storia i monasteri benedettini erano degli importanti centri culturali integrati nelle comunità locali. Oltre a conservare il patrimonio culturale dell’antichità, i monasteri divennero anche importanti centri per l’educazione dei giovani. Lo stesso Carlo Magno invitò esplicitamente tutti i monaci a prendere parte al rinnovamento culturale dell’Impero e a conservare i testi antichi.
Il 2014 è invece l’anno del non-monastero. A più di mille anni di distanza nasce l’UnMonastery a Matera, tra i Sassi, in uno degli esempi più complessi e delicati di riqualificazione di comunità urbana e primo sito meridionale iscritto sulla lista del Patrimonio dell’umanità UNESCO.
Ma i protagonisti non sono più i monaci, mistici o asceti. Sono gli innovatori. Hacker, artisti, designer, sviluppatori che condivideranno gli spazi, proprio come facevano i benedettini.
Per 4 mesi gli unMonasterians vivranno e lavoreranno insieme per cercare soluzioni ad alcuni problemi della città. UnMonastery si concentrerà su obiettivi basati sulla decentralizzazione, e possibilimente sulla co-progettazione e co-produzione, anche di servizi pubblici. La comunità unMonastery sarà autosufficiente: consumerà quanto prodotto e ciò che verrà donato dalla comunità di Matera.
Come nasce UnMonastery
UnMonastery è un progetto nato dalla rete Edgeryders, una comunità che nasce come un “think tank diffuso” di cittadini esperti in varie materie, a supporto del Consiglio d’Europa per le politiche giovanili europee. Alla fine della fase di startup (2011-2012) EdgeRyders aveva circa 250 collaboratori attivi da oltre 30 paesi e una quantità impressionante di contenuti di alta qualità su come i giovani europei immaginano il futuro in un momento di crisi. La comunità EdgeRyders ha compreso da subito lo straordinario potenziale dell’intelligenza collettiva e della collaborazione e oggi vive come organizzazione indipendente dal Consiglio d’Europa.
Dove si trova
La sede dell’unMonastery è all’interno dei Rioni Sassi di Matera, messo a disposizione dal Comune nel quadro della candidatura della città a Capitale europea della Cultura del 2019. Il complesso è uno spazio di co-living e co-working scavato nella roccia tufacea, ad oggi una “tela bianca” in fase di ristrutturazione, la cui co-progettazione sulla piattaforma degli Edgeryders già vede il contributo di designers, architetti e interessati della comunità locale e in rete.
A cosa serve
Il progetto unMonastery punta ad integrare persone competenti ed impegnate all’interno di una comunità che può cosi trarre beneficio dalla loro presenza. L’intento è quello di riprodurre ciò che di meglio c’è nelle funzioni sociali del monastero tradizionale: dare ai suoi membri un obiettivo condiviso più ampio, essere un’occasione per sviluppare delle relazioni profonde vivendo e lavorando insieme, maggiore libertà dal bisogno di generare reddito personale per vivere. Soprattutto, l’unMonastery è al servizio della comunità, per elaborare e progettare ciò di cui essa può avere maggiormente bisogno. I cittadini di Ma- tera potranno in ogni momento entrare in contatto con i responsabili del progetto, condividendo gli spazi fisici, i bisogni e le risorse della comunità locale.
Ad oggi sono 14 le persone che sono già arrivate a Matera da Inghilterra, Norvegia, Svizzera, U.S.A., Italia, Francia e Polonia.