Un trio inedito di turisti nell’ultimo weekend alla scoperta della città dei Sassi. Il Direttore generale dei Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Massimo Osanna, originario di Venosa, ha accompagnato questa mattina il ballerino Roberto Bolle e Lilli Gruber nei rioni Sassi. Tra i luoghi visitati anche la chiesa rupestre di Santa Maria de Idris e proprio in prossimità dell’ingresso è stata scattata una foto ricordo con le guide turistiche di Oltre L’Arte, la cooperativa che gestisce il circuito urbano delle chiese rupestri della città di Sassi insieme a Osanna, Bolle e Gruber.
Di seguito le biografie di Roberto Bolle e Lilli Gruber e Massimo Osanna e la foto scattata presso la chiesa ruprestre di Santa Maria de Idris nei Sassi di Matera.
BIOGRAFIA ROBERTO BOLLE
Roberto Bolle è nato a Casale Monferrato il 26 marzo 1975. E’ un ballerino italiano.
È il primo ballerino nella storia diventato contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York. È Guest Artist al Royal Ballet.
Nato a Casale Monferrato, ha vissuto la giovinezza a Trino. Ha dichiarato che il suo “luogo del cuore” è la chiesa di San Michele in Insula, la chiesa più antica di Trino. All’età di dodici anni entra alla scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Nel 1990 viene notato da Rudolf Nureyev, che lo sceglie per interpretare il ruolo di Tadzio nell’opera Morte a Venezia, ma il Teatro gli vieta di accettare l’offerta, perché troppo giovane.
Al termine di una rappresentazione di Romeo e Giulietta nel 1996, viene nominato primo ballerino e i suoi impegni da protagonista, sia in balletti classici sia moderni, si moltiplicano: interpreta molti ruoli per diversi coreografi, collaborando per La bella addormentata, Cenerentola, Don Chisciotte e Il lago dei cigni. All’estero ha occasione di danzare con il Royal Ballet di Londra, il Balletto nazionale canadese, il Balletto di Stoccarda, lo Staatsoper di Berlino, il Teatro dell’opera di Vienna, il Teatro dell’opera di Monaco di Baviera, il Wiesbaden Festival, il Tokyo Ballet. Tra le ballerine classiche contemporanee italiane, ha danzato con Carla Fracci, Alessandra Ferri, Ambra Vallo ed Eleonora Abbagnato.
Roberto Bolle ha danzato nel Lago dei cigni e in Romeo e Giulietta alla Royal Albert Hall di Londra per l’English National Ballet, diretto da Derek Deane e nel 2000 nell’Ave Verum, su musica di Mozart presso l’Opera di Vienna e nella messa in scena dell’Aida alle piramidi di Giza per il 10º anniversario dell’opera del Cairo, cui segue la rappresentazione presso l’Arena di Verona, trasmessa in mondovisione. Nel 1998 viene candidato al Prix Benois de la Danse per la sua interpretazione nell’Apollon musagète di Balanchine al Teatro alla Scala. Nel 1999 diventa “Ambasciatore di buona volontà” per l’UNICEF, per la quale partecipa a un viaggio effettuato nel 2006 nel sud del Sudan e a uno nel novembre del 2010 nella Repubblica Centrafricana.
Sempre nel 1999 riceve il Premio Gino Tani[11] per il suo contributo alla diffusione dei valori della danza e del movimento e nel 2000 è premiato con il “Pentagramma d’oro”[12] del Premio Galileo 2000. Nello stesso anno 2000 inaugura la stagione del Covent Garden con Il lago dei cigni e danza al Teatro Bol’šoj di Mosca per celebrare il 75º anniversario di Maja Plissetskaja, alla presenza del presidente Vladimir Putin. Nel 2002 danza a Buckingham Palace per la regina d’Inghilterra Elisabetta II. Nell’ottobre 2002 è protagonista del Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan al teatro Bolshoi di Mosca. Nel marzo 2003 interpreta al Covent Garden di Londra La bella addormentata e in luglio, in occasione dei festeggiamenti per il terzo centenario di San Pietroburgo, danza Il lago dei cigni TV al teatro Mariinskij. Nello stesso anno gli viene riconosciuto il titolo di étoile del Teatro alla Scala.
Il 1º aprile 2004, in occasione della Giornata mondiale della gioventù, danza sul sagrato di piazza San Pietro (Vaticano) al cospetto di papa Giovanni Paolo II. Nel 2005 danza al Teatro alla Scala di Milano, nel ruolo di protagonista del balletto Il lago dei cigni con Svetlana Jur’evna Zacharova. Il 10 febbraio del 2006 danza alla cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, nel segmento Dal futurismo al futuro su una coreografia ideata da Enzo Cosimi. Roberto Bolle ha collaborato in parecchi spettacoli con il direttore d’orchestra David Garforth.
Dal 2007 collabora con il FAI e nel marzo 2009 è stato nominato “Young Global Leader” dal World Economic Forum di Davos. Nel giugno 2007 danza al Metropolitan di New York con Alessandra Ferri per il suo addio alle scene.
Nel 2009 è stato nominato “principal” dell’American Ballet Theatre dove ha lavorato anche per la stagione del 2010.
Nel 2008 ha tenuto il suo galà Roberto Bolle and friends sul sagrato del duomo di Milano e in Piazza del Plebiscito a Napoli. Con la collaborazione del FAI ha inoltre realizzato spettacoli al Colosseo di Roma e nella Valle dei Templi di Agrigento, nello spazio antistante il tempio della Concordia. Il tour estivo del galà si è ripetuto negli anni successivi (2009-2011) presso il giardino di Boboli a Firenze, il teatro antico di Taormina, il castello di Fénis (Valle d’Aosta), piazza della Pilotta a Parma, Piazza San Marco a Venezia, il Gran teatro all’aperto di Torre del Lago Puccini, le terme di Caracalla a Roma.
Il 1º gennaio 2013 Roberto Bolle accompagnato dal Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano è interprete della creazione del coreografo italo-africano Mvula Sungani nel Concerto di Capodanno dal Gran Teatro La Fenice di Venezia trasmesso in mondovisione da Rai 1 e Arte.
Nel 2016 è il protagonista su Rai 1 del suo spettacolo televisivo Roberto Bolle – La mia danza libera, presentato da Luisa Ranieri e Francesco Pannofino e andato in onda l’8 ottobre. Tra gli ospiti della serata figurano Carla Fracci, Virginia Raffaele, Jovanotti, Paola Cortellesi e Nicoletta Manni.
Nel 2017 Bolle ha girato l’Italia con il suo galà Roberto Bolle and friends.
Il 26 e 27 maggio 2017, per i 100 anni di Acqua di Parma, ha portato in scena a Parma due rappresentazioni del suo galà.
Vita privata
Dichiaratamente appartenente alla comunità LGBT, Bolle è il compagno dello stilista britannico Daniel Lee.
BIOGRAFIA LILLI GRUBER
Dietlinde Gruber, detta Lilli è nata a Bolzano il 19 aprile 1957). E’ una giornalista, autrice televisiva, conduttrice televisiva, scrittrice ed ex politica italiana.
Attiva come giornalista televisiva dai primi anni ottanta, ha lavorato per la TGR, il TG2 e il TG1, conducendo le principali edizioni delle testate, ricoprendo anche il ruolo di inviata, seguendo per la Rai avvenimenti importanti come il crollo del muro di Berlino e la guerra in Iraq. Nel corso della lunga carriera ha scritto diversi saggi e romanzi, pubblicati per Rai Eri e per Rizzoli.
Dal 2004 al 2008 è stata parlamentare europea, eletta dalla Lista Uniti nell’Ulivo, per entrare poi nel Partito Democratico, dimettendosi anzitempo per assumere nel settembre 2008 la conduzione della trasmissione Otto e mezzo, tuttora in onda su LA7.
Biografia
Figlia di Alfred Gruber, imprenditore di lingua tedesca proprietario di un’impresa di macchine edili (la Tiger), dopo la separazione dei genitori cresce a Egna, coi due fratelli maggiori, frequentando il liceo linguistico all’interno dell’istituto delle suore Marcelline a Bolzano e diplomandosi con il massimo dei voti.[1] Frequenta a Venezia la facoltà di lingue e letterature straniere, laureandosi con lode. In seguito, svolge il praticantato giornalistico a Telebolzano e scrive per i quotidiani L’Adige e Alto Adige, quindi approda in Rai, dapprima a Sender Bozen, il canale di lingua tedesca, poi, nei primi anni ottanta, alla redazione di Bolzano della TGR del Trentino-Alto Adige.
Sotto la guida di Antonio Ghirelli, nel 1986 passa al TG2 conducendo l’edizione di mezza sera del telegiornale e facendosi notare per lo stile aggressivo e per la postura di tre quarti, atipica per un mezzobusto, solitamente inquadrato sempre frontalmente.[2] Avendo chiesto di fare l’inviata dall’estero, nel 1989 ha raccontato per la Rai i giorni che hanno portato al crollo del muro di Berlino, raccontando la sua esperienza sul campo nel suo primo libro Quei giorni a Berlino, pubblicato da Rai Eri e scritto insieme a Paolo Borella.
Dal 1990 è passata al TG1, inizialmente occupandosi di politica estera, per poi condurre l’edizione principale delle 20, senza però trascurare l’attività di inviata, andando spesso in territori coinvolti da conflitti, come le guerre jugoslave, la guerra in Iraq (anche da questa esperienza ha tratto diversi saggi, pubblicati dalla Rizzoli) e gli attentati dell’11 settembre 2001.[2] Nel 1994 ha esordito come conduttrice presentando il programma giornalistico Al voto, al voto!, proposta dalla Rai in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche di quell’anno. Nel 1997 ha ricevuto il Premio Alghero Donna. Ha collaborato inoltre con i quotidiani La Stampa e Corriere della Sera.
Sempre negli anni Novanta è stata attiva anche all’estero, conducendo nel 1996 il settimanale Focus TV, in onda sulla tedesca ProSieben, e nel 1998 un talk show per SWF. Per conto della CBS ha realizzato una intervista-ritratto all’attrice Sophia Loren.
Dopo aver denunciato la carenza di libertà d’informazione in Italia sotto il governo Berlusconi, nel 2004 ha lasciato la Rai per candidarsi con la coalizione Uniti nell’Ulivo alle elezioni per il Parlamento europeo. Capolista nelle circoscrizioni nord-est e centro, risulta prima degli eletti in entrambe, raccogliendo complessivamente oltre 1 milione e 100 000 voti. La fase finale della campagna elettorale della Gruber è seguita da Caterina Borelli, che realizzerà il documentario Lilli e il cavaliere – 10 giorni per battere Berlusconi.
Si iscrisse al gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo ed è stata presidente della Delegazione per le relazioni con gli Stati del Golfo; membro della Conferenza dei presidenti di delegazione; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Delegazione per le relazioni con l’Iran. Nel 2007, dopo un iniziale rifiuto a entrare nel Comitato promotore 14 ottobre del Partito Democratico, divenne membro della Commissione per l’Etica, nominata dall’Assemblea Costituente Nazionale.
Nel settembre 2008 annunciò la conclusione dell’esperienza politica dimettendosi da eurodeputata, sei mesi prima della fine della legislatura, rinunciando al diritto alla pensione. Da allora è tornata all’attività giornalistica, conducendo dal 2008 la trasmissione Otto e mezzo su LA7.
Nel frattempo, ha proseguito anche l’attività come scrittrice pubblicando una trilogia di romanzi sulla storia della sua famiglia e dell’Alto Adige, ambientati tra il XIX e il XX secolo: Eredità, Tempesta e Inganno. Nel 2016 è uscito il suo saggio Prigionieri dell’Islam.
Si è sposata a Montagna col giornalista francese Jacques Charmelot.
Dal 2012 (ad eccezione del 2014) partecipa annualmente alle riunioni del Gruppo Bilderberg[4] in qualità di Editor-in-Chief and Anchor “Otto e mezzo”, La7 TV.
Parla italiano, tedesco, inglese e francese.
Programmi TV condotti
· TG2 (Rai 2, 1986-1990; inviata dal 1987 al 1991)
· TG1 (Rai 1, 1990-2004)
· Al voto, al voto! (Rai 1, 1994)
· Focus Tv (Pro7, 1996)
· 60 Minutes (CBS, 1999)
· Otto e mezzo (LA7, 2008-in corso)
Opere
· Quei giorni a Berlino. Il crollo del Muro, l’agonia della Germania Est, il sogno della riunificazione: diario di una stagione che ha cambiato l’Europa, con Paolo Borella, Torino, Nuova Eri edizioni RAI, 1990, ISBN 88-397-0594-5.
· I miei giorni a Baghdad, Milano, Rizzoli, 2003, ISBN 88-17-87317-9.
· L’altro Islam. Un viaggio nella terra degli sciiti, Milano, Rizzoli, 2004, ISBN 88-17-00372-7; Milano, BUR, 2005. ISBN 88-17-00846-X.
· Chador. Nel cuore diviso dell’Iran, Milano, Rizzoli, 2005, ISBN 88-17-00847-8; Milano, BUR, 2006, ISBN 88-17-01224-6.
· America anno zero. Viaggio in una nazione in guerra con se stessa, Milano, Rizzoli, 2006, ISBN 88-17-01265-3; Milano, BUR, 2007, ISBN 978-88-17-01804-3.
· Figlie dell’Islam. La rivoluzione pacifica delle donne musulmane, Milano, Rizzoli, 2007, ISBN 978-88-17-01840-1.
· Streghe. La riscossa delle donne d’Italia, Milano, Rizzoli, 2008
· Ritorno a Berlino. Il racconto dell’autunno che ha cambiato l’Europa, con Paolo Borella, Milano, Rizzoli, 2009
· Eredità. Una storia della mia famiglia tra l’impero e il fascismo, Milano, Rizzoli, 2012
· Tempesta, Milano, Rizzoli, 2014,
· Prigionieri dell’Islam. Terrorismo, migrazioni, integrazione: il triangolo che cambia la nostra vita, Milano, Rizzoli, 2016
· Inganno. Tre ragazzi, il Sudtirolo in fiamme, i segreti della guerra fredda, Milano, Rizzoli, 2018
· Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone, Collana I Solferini, Milano, Solferino, 2019
· La guerra dentro. Martha Gellhorn e il dovere della verità, Saggi Italiani, Milano, Rizzoli, 2021,
Teatro
· Ferite a morte, scritto e diretto da Serena Dandini (2012)
Filmografia
· Si muore tutti democristiani, regia de Il Terzo Segreto di Satira (2018)
Riconoscimenti
Laurea honoris causa in Lettere
— American University of Rome— 18 maggio 2004
Onorificenze
Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana
— 3 novembre 2003, di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana
BIOGRAFIA MASSIMO OSANNA
Massimo Osanna è nato a Venosa il 23 maggio 1963. E’ un archeologo e funzionario italiano.
Biografia
Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Q. Orazio Flacco di Venosa, ha studiato presso l’Università degli Studi di Perugia dove si è laureato nel 1985 in lettere classiche, allievo di Mario Torelli. Nel 1986 ha vinto una borsa di studio annuale presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene. Nel 1987 ha iniziato il dottorato presso l’Università di Perugia, avendo anche modo di soggiornare presso l’Università di Tubinga nell’anno accademico 1987/88.
Nell’anno accademico 1993/94 è stato Humboldt Fellow presso la cattedra di Tonio Hölscher all’Università di Heidelberg.
Dal 1994 al 2000 Osanna è stato assistente di Francesco D’Andria e Marcella Barra presso l’Università degli Studi della Basilicata. Dal 1997 insegna presso la Scuola Speciale di Archeologia dell’Università. Nel 2000 è diventato professore a contratto (docente di II fascia). Dal 2002 al 2007 è stato membro della direzione della scuola speciale di archeologia. Nel 2007 è anche stato nominato soprintendente per i beni archeologici della Basilicata. Dal 2009 al 2014 ha diretto la scuola speciale di archeologia di Matera. È poi diventato docente ordinario di Archeologia classica all’Università di Napoli Federico II.
Osanna è membro dei comitati consultivi scientifici delle riviste Archäologischer Anzeiger e Ostraka dal 2012.
Il 4 marzo 2014 Osanna è succeduto a Giuseppe Proietti in qualità di Soprintendente archeologo per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. Dal 2016 è stato direttore generale della Soprintendenza di Pompei, carica tenuta fino al luglio 2020.
Nel luglio 2020 è stato nominato Direttore generale dei Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali[1]. Nell’aprile 2021 Osanna ha avocato a sé la direzione ad interim del Parco archeologico di Paestum e Elea-Velia, in attesa della selezione del nuovo direttore tramite bando.
Vita privata
Il 3 aprile 2022, a Capri, si è unito civilmente con il compagno Gianluca De Marchi. Il rito è stato officiato dal regista Paolo Sorrentino.