Giovedì 20 giugno 2024 e venerdì 21 giugno 2024 alle ore 10 nel Campus Unibas di Matera è in programma il simposio “Il bello, il brutto e il sostenibile: prospettive interdisciplinari per il Made in Italy nel contesto del New European Bauhaus (NEB)”. Di seguito i particolari
Il dottorato di ricerca rappresenta il più alto grado di istruzione. Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è stata inaugurata una riforma dei dottorati che interviene perché l’alta formazione sia vicina al mondo reale e dei settori produttivi, inclusi i settori culturali, costruendo competenze scientifiche e professionali avanzate e valorizzando il capitale umano come leva di cambiamento.
Particolare attenzione è data ai Dottorati chiamati di Interesse Nazionale, nati da accordi tra più Atenei e Centri di ricerca. L’Università degli Studi della Basilicata è parte del Dottorato in “Design per il Made in Italy: identità, innovazione e sostenibilità”, coordinato dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, che vede collaborare più di 15 Università Italiane da due anni a questa parte, e che mira a rispondere in modo multidisciplinare e multisettoriale alla domanda di formazione avanzata nel settore del Design per il Made in Italy.
Nell’ambito di questo programma, si susseguono varie iniziative nelle varie Università coinvolte.
Si tratta del primo Simposio di questo Dottorato che è nato solo tre anni fa, pensato dal gruppo organizzativo come momento di conversazione fra docenti e dottorandi, di conoscenza reciproca e condivisione sulle 3 parole chiave che sono al cuore del New European Bauhaus: Bello, Sostenibile, Insieme.
La coordinatrice del dottorato Alessandra Cirafici (UniCampania) sottolinea: “Il Bauhaus è stato la più importante scuola di architettura, design e arte del XX secolo. Il New European Bauhaus è una iniziativa nata da pochi anni in seno alla Commissione Europea, ed è centrata sul sostenere creatività e futuri possibili. Come scuola di dottorato nazionale ci sembra giusto riflettere sulle tre parole chiave e immaginare un futuro da costruire in un momento complesso. Insieme ai dottorandi ci faremo soprattutto domande, onde lasciarci ispirare dalle 3 parole del New European Bauhaus. Non mancheranno anche momenti di socialità.”
“Il simposio” evidenziano Silvana Kühtz (UniBas) coordinatrice del Simposio, Antonella Guida (UniBas) e Viviana Trapani (UniPalermo) del gruppo organizzativo dei docenti, “diventa un modo informale per dialogare intorno ai progetti di ricerca dei nostri dottorandi e per orientali in modo esplicito a temi che già ci stanno a cuore. Ci chiederemo e lo faranno soprattutto loro, i giovani, in che modo possiamo appropriarcene e portare le tre parole chiave nei progetti di ricerca, cioè nella pratica? Possono diventare concetti ispiratori, valore aggiunto per il design?”
Le due giornate sono organizzate a partire da pillole di ispirazione affidate a docenti (in presenza anche docenti di UniGenova, UniFirenze, UniCampania), ospiti esterni di calibro internazionale) e a progetti concreti materani come la cooperativa sociale Oltre l’arte e Noi Ortadini.
Per l’organizzazione il contributo attivo di dottorandi provenienti da varie università italiane: Ambra Di Bernardi, Simone Giancaspero, Arianna Mazza, Marta Vitale, Annapaola Carrano, Vincenza Caterino, Rosa Lorusso, e che per bocca di Arianna Mazza affermano: “Questo simposio si configura come un momento di aggregazione di menti e pensieri dove le idee più ambiziose prendono forma: un manifesto, una pubblicazione, progetti sperimentali open source, collettivi per le arti applicate, concorsi e bandi europei. Non c’è fine alla bellezza, le aspettative sono tante, l’unione di tutti noi farà la differenza.”