Si è conclusa la due giorni di approfondimenti sulla figura di don Milani a Matera giovedì 25 e venerdì 26 maggio presso l’Istituto sant’Anna con grande successo. Il convegno organizzato dall’Università degli Studi della Basilicata e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano “Mons. Anselmo Pecci” di Matera e dall’Associazione Pedagogica Italiana -As.Pe.I.), ha voluto analizzare la figura di un grande uomo nel cinquantennio della sua morte. Tra i numerosi interventi che hanno spaziato dalla biografia e le opere con Giuseppe Spadafora, dell’Università della Calabria che ha riproposto la famosa “Lettera a una professoressa” e dei suoi aspetti pedagogici, politici e didattici, al motto “I care”, partecipazione attiva, impegno civile e solidarietà con Emilio Lastrucci, dell’Unibas, nonché presidente dell’Associazione Pedagogica Italiana (As.Pe).
Luciano Corradini ha delineato il profilo di un prete maestro autoritario, autentico, leale, che a volte parlava con durezza con i ragazzi ma si impegnava a sostenerli: i care. Occuparsi degli altri , cogliere nei loro occhi il bene e farli diventare uomini. Questo attraverso un impegno educativo e scolastico volto all’educazione civile. La scuola è sacra e ha una doppia missione religiosa e antropologica: l’evangelizzazione coincide con la coscientizzazione.
“Don Milani – dice Corradino – e’ un ossimoro, è un ribelle obbediente, che sopportava la fatica di dedicarsi ai poveri e lo faceva attraverso la parola, la verità e l’amore con l’obiettivo di intendere e farsi intendere”.
Milena Santerini, dell’Università Cattolica del Sacro cuore, Milano (L’eredità di don Milani nella scuola e nella società di oggi) parla di Don Milani come colui che avrebbe introdotto la cultura psicologica dell’alunno e del cooperative learning: la scuola come luogo in cui apprendiamo in continuo scambio con gli altri attraverso il lavoro collettivo e nessuno è tutti sono adatti a tutte le materie, con riferimento al libro di Paola Mastrocola, Togliamo il disturbo.
Guido Benvenuto dell’ Università di Roma nel suo intervento ‘Pierino e Gianni: fra vecchie e nuove disuguaglianze ha parlato del dramma che colpisce l’italia: la maggio parte degli studenti consegue un titolo ma non ha una preparazione adeguata. Saperi inerti e inutili e la necessità di dover semplificare i testi, questo è un forte segnale di crisi.
Il Convegno, una tavola rotonda in cui si sono avvicendati nomi illustri, ha visto il momento della riflessione della professoressa Franca Pinto Minerva dell’universita di Foggia per parlare de“Gli ultimi e gli esclusi: la parabola di un cinquantennio”: Don Milani è ancora attuale in questa società dell’indifferenza, delle competenze, delle disuguaglianze, dell’arroganza, una società fatta di migranti nello spazio e nella mente e che ha bisogno un progetto pedagogico che preveda più lingue, più confronto,più culture. La scuola dovrebbe creare menti migranti cge entrano nella cultura degli altri e rientrano poi nella propria. La scuola come luogo dell’intercultura che collega don Milani e la Montessori ( il bambino cosmico: realtà locale pensiero globale).
Inoltre, fuori programma, è arrivato l’intervento di Michele Pinto, Dirigente scolastico emerito e attualmente formatore alla New Form potentina, per presentare un suo scritto fresco di stampa su “Don Lorenzo Milani. L’attualità dell’impegno e del messaggio a 50 anni dalla sua scomparsa”: “Il maestro sacerdote è il precursore della scuola inclusiva che deve promuovere lo sviluppo armonico della persona umana e fornirgli gli strumenti culturali per vivere”.
Infine il dottor De Caro, psicoterapeuta, ha sottolineato la necessita dell’ascolto nelle scuole attraverso gli sportelli di ascolto, perché la scuola deve essere luogo relazionale e deve essere vissuta come un viaggio , come un sogno da colorare.
Le conclusioni del convegno internazionale sono state affidate a don Leo Santorsola (direttore ISSR di Matera), che ha citato il passo del Vangelo “Il figlio dell’uomo non è venuto per condannare il mondo ma per salvarlo” e “c’è bisogno di ‘carità intellettuale’ (cit. Rosmini), quella di cui era portatore don Milani, e al presidente As.Pe.I. Emilio Lastrucci (Unibas) che ha ringraziato tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione del convegno.