Vanity Fair, rivista di gossip, moda, cultura, star e cosume, dedica questa settimana una pagina del suo settimanale a Matera nella rubrica dedicata ai viaggi consigliati per scoprire le meraviglie del nostro Paese.
Di seguito il titolo e il testo integrale.
Il cuore (tra i Sassi) di Matera. Un viaggio tra gusti e profumi, accompagnati dalla calda accoglienza degli abitanti di Matera.
L’Italia è un paese pieno di meraviglie, noi che ci viviamo lo sappiamo bene. Spesso però queste meraviglie, che in tutto il mondo ci invidiano, sono poco o per niente valorizzate. Uno degli esempi più eclatanti di queste dimenticanze nazionali è certamente Matera.
In Basilicata, regione anch’essa poco conosciuta dal punto di vista turistico, Matera è una perla che lascia a bocca aperta e non solo per la sua unicità storica e la sua bellezza intatta.
Abbiamo passato un’intera settimana in questa città magica alla ricerca del suo segreto e, lungi dall’averla conosciuta nel suo intimo, qualche cosa l’abbiamo scoperta e vogliamo condividerla con voi.
Matera ha una storia unica: ribattezzata nel 1948 la vergogna d’Italia da De Gasperi e Togliatti per le condizioni igienico-sanitarie in cui versavano i suoi abitanti che vivevano in quei sassi che ora attirano turisti da tutto il mondo, venne completamente evacuata dal 1953. Per 30 anni, fino al 1986 e soprattutto dal 1993, quando l’Unesco dichiarò la città Patrimonio mondiale dell’umanità, le abitazioni scavate nella pietra calcarenite rimasero perlopiù abbandonate.
Questo allontanamento della popolazione, i riconoscimenti e l’energia dei materani ci regalano oggi una città di una bellezza intatta che toglie il fiato.
Matera non è fatta per un turismo mordi e fuggi, quello che si vede più spesso da queste parti: merita di essere scoperta con la dovuta lentezza, incuriosendosi per la sua storia, scoprendo i suoi sapori e profumi, passeggiando pigramente per le sue scalinate alla scoperta di scorci e angoli da esplorare e persone da conoscere. Noi vi consigliamo una sosta di 3-4 giorni, il minimo indispensabile per provare a vivere (e non solo visitare) Matera.
Come girarla:
Matera si gira a piedi (scarpe comode e niente zeppe, infradito o tacchi alti, care lettrici). Non fatevi spaventare dagli scalini e dal reticolo di viuzze che la contraddistinguono: come dicono i materani, da queste parti ‘o sali o scendi’. E il bello è proprio perdersi nella ragnatela della città vecchia e ritrovare un punto di riferimento dopo pochi passi. Per farvi accompagnare in questo viaggio vi consigliamo di affidarvi alle competenti conoscenze delle guide autorizzate locali: tutti i dettagli li trovate sul sito di Guide Matera Ad introdurci ad un approccio più intimo a Matera ci ha pensato Raffaele Stifano: abbandonati i Sassi da bambino è stato tra i primi a farvi ritorno. Le sue storie, i suoi aneddoti e il modo di raccontarli vi incanteranno.
Dove dormire:
Sono centinaia le proposte e avrete l’imbarazzo della scelta tra B&B, appartamenti e hotel che vanno dai più spartani ai 5*. Noi abbiamo alloggiato al Sextantio, l’albergo della Civita, soluzione unica nel suo genere che ha voluto mantenere l’anima delle abitazioni scavate nella roccia, creando un albergo diffuso di grandissimo fascino e romanticismo, che mischia design e tradizione senza indulgere in quella tecnologia che ne svilirebbe la natura. Unica concessione alla modernità: il wi-fi gratuito. I prezzi non sono popolari (dai 200 euro per una doppia) ma potrete vivere un’esperienza indimenticabile: il personale è giovane e disponibile, la colazione, che si svolge in una chiesa sconsacrata, ricchissima di prodotti locali freschissimi. E le stanze … date un’occhiata al loro sito e rifatevi gli occhi, perché è esattamente quello che avrete!
Dove passare la serata:
Matera vi stupirà per l’offerta culturale di mostre e musei e per l’incontenibile energia dei suoi abitanti. Noi abbiamo conosciuto Nando Irene, istrionico gestore del Vicolo Cieco Salsamenteria, un locale un po’ nascosto (ma se arriverete dopo cena non faticherete a trovarlo: è quello con centinaia di persone accalcate fuori) nella parte bassa del sasso Barisano.
Questo bar/ristorante è il risultato dell’unione di due grotte, dove ogni angolo è stato pensato da Nando per accogliere e stupire la sua clientela: biciclette illuminate, sedie che spuntano dalle rocce e diventano mensole, juke-box vintage, un lampadario fatto di posate e poltrone di un vecchio cinema.
Al Vicolo Cieco si ritrovano materani e turisti, giovani e diversamente giovani a bere cocktail e a mangiare le famose cialledde locali (una sorta di panzanella in salsa lucana) qui proposta in decine di varianti.
Nando, che non ha ancora deciso se fare l’attore o l’imprenditore (e secondo noi non sceglierà mai) vi accoglierà con la schietta cordialità di questa terra. In alternativa, nella parte alta (quello dello struscio), potrete bere degli ottimi cocktail e ascoltare buona musica da Shibuya, locale che si trova in un vicolo leggermente ribassato e riparato rispetto a via Ridola, dove sarete nel cuore della movida materana ma in una posizione privilegiata.
Dove mangiare:
La prima cosa da ricordare è che a Matera e in Basilicata in generale, si mangia benissimo! Non ci sono prodotti locali famosi ed esportati in tutto il mondo, ma la cucina locale unisce le sue caratteristiche uniche alle influenze delle regioni vicine (Puglia, Campania e Calabria) regalando grandi soddisfazioni per il palato.
Per una cena informale ma di qualità affidatevi a Baccus, ai piedi del Sasso Barisano: chiedete a Carlo di consigliarvi nella scelta tra le tante proposte di piatti tipici locali, dai primi come le Orecchiette alle cime di rapa con mollica fritta e peperoni cruschi o le Lasagne alla materana, ai secondi a base di carni podoliche locali o pesce. Il tutto bagnato con l’Aglianico del Vulture o un Primitivo Rosè.
In alternativa (o per un’altra sera) vi consigliamo l’Osteria Pico, dove il padrone di casa Vincenzo vi accompagnerà alla scoperta del suo bellissimo ristorante su più livelli e alla cucina dello chef Enza Leone, che propone la cucina Lucana in tutte le sue prelibate sfaccettature. Non perdetevi per nessuna ragione al mondo gli antipasti Pico.
E ancora: non lasciatevi sfuggire una serata all’Abbondanza Lucana, magari all’aperto, nel piccolo giardino ben protetto: la prima cosa da fare qui è prenotare, perché il locale di Francesco è frequentatissimo, anche da molti vip di passaggio in città. Anche qui non potrete non lasciarvi trasportare in un viaggio di sapori e profumi tra i prodotti della Lucania. Da non perdere.
Segnaliamo poi il Ristorante da Francesca, che per l’eleganza del locale e la cura (nonché i sapori) dei piatti, ci ha decisamente conquistato: molto intimo e romantico offre piatti che coniugano bene tradizione e innovazione. Il risultato è una rivisitazione moderata dei prodotti lucani che non ne snatura il gusto: antipasti sfiziosi, saporitissimi primi piatti serviti nella loro padella e una scelta di ottimi vini ben presentati sul menù. Il tutto ospitato in un locale minimal e anche un po’ chic. Perfetto per una cena a due!
La fotogallery di Vanity Fair dedicata alla città di Matera