Don Giuseppe Calabrese ha inviato alla nostra redazione il messaggio augurale rivolto a politici e governanti per il Natale 2019.
Di seguito il testo integrale: “Speranza è il nome del Natale”
Un anno fa, in occasione del Natale, ho rivolto a voi politici e governanti un messaggio di auguri, che desidero condividere ancora oggi.
I cittadini delle nazioni che governate sono ancora davanti a mura di pessimismo, di stanchezza di promesse non mantenute e di sazietà di parole che non hanno prodotto ancora alcun cambiamento.
Sono queste le mura delle nostre città che urgentemente devono crollare.
Si narra nella Bibbia che al suono di una tromba e di un forte grido, le mura della città di Gerico crollarono.
Oggi è proprio da tutti voi politici e governanti che ci si aspetta questo forte e coraggioso grido di Speranza, che faccia vibrare e crollare le mura.
Speranza, che vi ricordo, ha un nome ed un volto perché è una persona, Gesù.
Non possiamo, infatti, alzare la voce contro le ingiustizie da soli: quelle braccia aperte che vediamo nella fredda grotta di Betlemme, ci invitano a camminare con Lui.
Uniamo alla sua “voce potente come tromba” le nostre voci flebili affinché gli ultimi mattoni delle mura della disperazione, della rassegnazione e della stanchezza crollino.
La speranza inizia con un cambio di pensiero, una apertura al Vangelo e alla novità.
I cittadini hanno bisogno di questo in quanto, Sperare è come dire loro che non è tutto perduto, ma che invece c’è ancora qualcosa che si può fare!
A voi politici e governanti in occasione del Natale chiedo questo: la Speranza.. per permettere alla comunità di ritrovare l’entusiasmo, la voglia di fare e soprattutto che è possibile credere ancora in un sogno.
“Ogni qualvolta un uomo si batte per un ideale o opera per migliorare la condizione degli altri o lotta contro l’ingiustizia, invia un minuscolo impulso di speranza e tutti questi impulsi provenienti da milioni di centri di energia e intersecandosi gli uni agli altri possono dar vita ad una corrente capace di travolgere i più possenti muri dell’oppressione e dell’ostilità”. R. Kennedy
Auguro a voi e alle vostre famiglie che questo Natale sia l’occasione e la bussola per guardare sempre più in alto.
Rispettosamente, Sacerdote Giuseppe Calabrese