Il poeta fiorentino Stefano Zangheri il 14 settembre scorso è arrivato a Matera per la prima tappa dell’evento culturale “Poesia in piazza 2014” promosso dall’Associazione Teatro-Cultura “Beniamino Joppolo” di Patti conquistando il secondo posto con “Ragazza allora” e il premio alla carriera. In esclusiva per la nostra redazione pubblichiamo il messaggio inviato a Carlo Abbatino, giornalista e poeta che ha promosso Poesia in piazza nella città dei Sassi e di seguito la poesia dedicata dal poeta fiorentino alla città di Matera.
“La mia breve permanenza a Matera – scrive Zangheri – ha lasciato un ricordo profondo nella mia strampalata sensibilità che forse tutto esaspera. Ma mi rivolgo a un poeta e quindi gioco in casa. Il ricordo come ben sai muove tanti sentimenti, li porta alla luce e cerca di sedimentarli dove fa più male in modo che la pietra dura copra il cunicolo .Tentativi quasi sempre vani ma comunque ripetuti continuamente. Noi che scriviamo usiamo le parole per esprimere le sensazioni del ricordo.Per questo ti mando alcune parole che sono uscite da dentro ricordando la tua terra e la tua gente dove per un attimo mi sono immerso in una spontanea catarsi dell’origine. E alla tua terra e alla tua gente le dedico,scusandomi se sono poca cosa. Non posso trovare modo migliore che affidarle a te ,poeta di Matera, per comunicarle e far capire che nessuno è straniero quando la porta del vicino è aperta (generosa e fiduciosa l’atavica espressione convicinato stuprata dalla egoistica e diffidente condominio) .Con l’augurio che Matera sia quello che deve essere,la Capitale della Cultura come ne è l’origine. E che se ciò avviene il poeta indigeno chiami il poeta straniero per condividere la stessa festa non di poeti ma di uomini. Con un profondo grazie e un abbraccio. Spero a presto.
Stefano Zangheri “il poeta fiorentino”.
Matera
mi mancano i risvegli di Matera
scolpiti respiri
di queste notti senza apnee
lineamenti d’amore
nell’accecante bianco del mattino
esco nudo alla pietra
come nuda dormi ancora
ondeggiando l’odore della notte
dove l’umanità
ha iniziato piegata il suo cammino
dentro astrali destini
ed è attimo adesso
lampo di luce spenta
occasione di avere le tue mani
scolpite nelle pietre
dentro me stesso
pietra d’intarsio di molli frammenti
ciottolo calpestato
da mille camminate d’innocenti
ora che tremo
al mistico del luogo
cercando una ragione di divino
cercando di capire
se l’origine è pietra
se una corona di spine
ha disteso il suo sangue sopra i sassi
se tu sei nata qui
se quest’amore che mi porto addosso
è l’amore del mondo
se ha trovato adesso
il sonno dell’eterna conoscenza
di esserti figlio e amante
nell’infinito senso di una terra
immota al tempo
che ne fatto natura di sé stesso
ma ho rubato le notti
graffiti già pagati del mio tempo
Stefano Zangheri
Nella foto www.SassiLive.it Stefano Zangheri con il presidente dell’associazione Beniamino Joppolo Luigi Ruggeri.