Dall’8 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012 sarà possibile ammirare a Loreto lo straordinario presepe monumentale del maestro Francesco Artese, ambientato nel paesaggio lucano e con i personaggi tipici della sua civiltà contadina.
Il tema della Natività costituisce da oltre trent’anni il costante richiamo dell’opera di questo artista, da quando giovanissimo ha iniziato a esporre nelle più importanti città del mondo: da New York ,con un presepe di 140 mq (1983), a Washington, da Roma e poi Spoleto, alle più importanti citta’ europee, Monaco, Parigi, Varsavia, Dublino, Lubiana, fino al grande lavoro per il Museo della Natività di Betlemme (1999), commissionatogli dall’UNESCO. Nel 2009, per l’evento «La Basilicata per San Francesco», ha realizzato un presepe monumentale nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi e nel 2010 ha esposto la sua opera, di 60 mq nella sede Rai di Roma di Via Teulada.
Con questo omaggio alla Madonna di Loreto, punto di riferimento della devozione mariana italiana, e alla comunità di Loreto, la Basilicata si presenta attraverso la straordinaria installazione artistica del maestro Artese.
La terra lucana è lo sfondo e la culla che accoglie il Mistero dell’Incarnazione. Il maestro Artese interpreta questo spaccato del paesaggio lucano in una prospettiva peculiare, che vede lo sfondo dei Sassi di Matera arricchirsi di espressioni monumentali ed artistiche presenti sul territorio lucano: l’immagine della Vergine è ispirata alla scultura in bronzo presente nel Santuario della Madonna del Pollino di San Severino Lucano, realizzata dall’artista Daphné du Barry, dove una Vergine dai tratti dolci e ieratici al tempo stesso offre al mondo il Bambino Gesù, la cui postura prefigura drammaticamente la morte in croce; il San Giuseppe riprende invece quello del presepe cinquecentesco a Tursi, del grande artista Antonello Persio. Nella grande scena monumentale sono individuabili la S.S. Trinità di Venosa, una delle aree archeologiche più interessanti della Basilicata, la “casa con gli occhi” di Aliano, paese noto per essere stato luogo di confino di Carlo Levi che fa da sfondo al suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, e le cantine di Barile, caratteristiche grotte scavate nella roccia e deputate alla conservazione di uno degli “ambasciatori” lucani per eccellenza, il vino Aglianico del Vulture DOCG.
“Un modo di promuovere la Basilicata – ha spiegato il Direttore Generale dell’Apt Basilicata, Gianpiero Perri – che coniuga le principali emergenze paesaggistiche e artistiche del territorio con le atmosfere della spiritualità proprie dei suoi luoghi e della sua storia, attraverso la grande arte presepiale che si conferma attrazione per le più importanti realtà religiose del mondo. Tra queste Loreto, a cui la Basilicata è grata per l’occasione che ci è stata offerta”.
L’opera, unica nel suo genere, è stata realizzata in sei mesi, ed ha una grandezza di circa 40 mq e un’altezza oltre i 4 metri.