Riceviamo e pubblichiamo una nota in ricordo del professore pomaricano Antonio Bonavista in occasione del nono anniversario della sua prematura scomparsa a cura dell’amico fraterno Gianluca Grieco. Di seguito la nota integrale.
Il 31 gennaio 2011, Pomarico perdeva un uomo di grande caratura politica oltre che culturale. Il professore Antonio Bonavista è stato punto di riferimento per la politica locale, in quanto si occupò con grande destrezza di tante problematiche che investivano il territorio.
Nel corso della sua lunga esperienza sia partitica che istituzionale, da ambientalista convinto, affrontò l’annoso problema sull’elettrosmog opponendosi duramente all’installazione selvaggia dei ripetitori, della bonifica delle discariche a cielo aperto conducendo battaglie a muso duro per prevenire l’insorgere di ogni forma di inquinamento.
Più volte, sia da consigliere comunale che provinciale si è battuto per la tutela e salvaguardia del bosco della Manferrara. E’stato l’artefice dell’inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche 1996/1998 dell’Ente Provincia dell’ultimazione della strada Pomarico-Piani Bradano, la quale, in quegli anni era impraticabile. Ha cercato da grande statista di far uscire Pomarico fuori dai suoi “confini”,perché sapeva che solo così poteva diventare un polo attrattivo di risorse economiche al fine di portare benessere ai suoi concittadini. Ha servito la politica, senza mai servirsene!
Ripudiava i soprusi, schierandosi sempre dalla parte dei più deboli.Organizzò decine e decine di eventi culturali come la Passione di Cristo vivente, il carnevale con i carri allegorici di Putignano, il concerto di Umberto Tozzi, diversi giornalini di informazione locale e tanti altri appuntamenti di grande rilievo come solo lui sapeva fare. Negli ultimi anni di vita aveva avviato in collaborazione con la Curia arcivescovile un censimento del patrimonio architettonico ricadente soprattutto nel centro storico, per candidare un progetto di rilancio storico-artistico dell’intera area.
Risaltare la bellezza e le risorse della comunità scavando nelle radici storiche di un popolo laborioso quale è Pomarico, era per lui pane quotidiano riuscendo a coinvolgere ed appassionare con la sua simpatia ed intelligenza tanti giovani. Io, lo definì un “motore sociale”.
Cultura, Politica e Dialettica era il mix che usava per sensibilizzare le Istituzioni ad ogni livello a porre la giusta attenzione al suo paese natale.
Il sogno, si stava per avverare dopo la scoperta delle origini pomaricane di Antonio Lucio Vivaldi, ma una morte prematura ha troncato il futuro di un uomo, rallentando ed offuscando le opportunità di un’intera Comunità.