Venerdì 7 aprile 2023 dalle ore 16 a Montescaglioso è in programma la seconda celebrazione del Triduo Pasquale.
Tradizionalmente tale celebrazione era officiata alle ore 15.00 del venerdì, ora nella quale, secondo i Vangeli, Cristo esalò l’ultimo respiro. In questo giorno e nel giorno seguente, la Chiesa, per antichissima tradizione, non celebra l’eucaristia. Nelle ore pomeridiane ha luogo la celebrazione della Passione del Signore.
La raffigurazione del venerdì Santo nella nostra Città, ha inizio con l’uscita della statua dell’Addolorata dalla Chiesa di San Rocco che portata a spalle da giovani latori, va incontro a Cristo Morto statua che esce dalla Chiesa di Sant’Agostino. I componenti delle congreghe seguono tutta la processione e accompagnando in silenzio le statue della Via Crucis. L’unico suono che si percepisce durante il percorso è quello della trozzola, strumento in legno che viene mosso dalle mani dei mamoni incappucciati. Al seguito dell’ultima statua la banda intona le note di marce funebri scandendo il dolore dei fedeli che silenziosi seguono la lenta processione.
Dopo l’uscita di tutte le statue dalle rispettive chiese, la processione si ferma in Chiesa Madre per l’esecuzione delle tradizionali cantilene: antichi canti composti da maestri locali e autori sconosciuti. A dirigere il coro il M° Matteo Dipalma che da molti anni insieme ai tanti musicisti montesi e dei paesi limitrofi ripropone questi antichi canti con particolare bravura, il coro è formato da oltre 50 coristi e l’orchestra da camera da circa 20 musicisti.
Quella delle “Cantilene” è una antica Pia tradizione del Venerdì Santo che si svolge nelle chiese della nostra Montescaglioso. Le Cantilene sono dei canti ispirati alla passione di Gesù Cristo e al dolore di Maria. nel vedere il proprio figlio sulla croce. La forma musicale delle cantilene è la “Cantata sacra” , ispirate perlopiù a vicende tratte dalle Sacre Scritture,sono composizioni a due o a tre voci per coro, soli e orchestra da camera. Le tonalità sono in minore ,proprio per creare musicalmente sensazioni di tristezza e descrivere la drammaticità del testo. Lo svolgimento melodico è chiaro e riconoscibile. In queste melodie si risente il clima ottocentesco e operistico nel quale sono state composte ,infatti in molte di esse ci sono degli spunti verdiani. Quasi tutte le composizioni hanno usufruito dei testi scritti dal grande poeta e librettista italiano Pietro Metastasio (1698-1782) , il quale ha scritto in quartine i tragici eventi di duemila anni fa. Gli autori delle musiche di alcune cantilene sono di Giuseppe De Carlo, Giovanni Aldega (1815-1862), Giuseppe Di Lena ,Pizzilli, Frate Serafino Marinosci (1869-1919). Di altre cantilene non conosciamo gli autori perché ci sono state tramandate oralmente o attraverso vecchie registrazioni che ci hanno permesso di riprenderle “nota per nota”. Grazie alla passione per questo genere di musica e alla nostra caparbietà e da oltre 30 anni che siamo riusciti a recuperare gran arte di questo patrimonio che ci appartiene e che ci permette di portare avanti questa tradizione.