Nell’aula A116 del Campus Universitario di Matera (aula A116) l’artista Marco Saracino ha tenuto nel pomeriggio una lezione dal titolo “Il silenzio dei frammenti” dedicata al ruolo dell’immagine nei processi di studio. Qual’è il ruolo dell’immagine nell’ambito dell’indagine visiva? Può l’immagine accompagnare la ricerca nella sua richiesta di pienezza semantica e di processo tecnico? Per rispondere a queste domande Saracino ricorrerà, durante l’incontro, a una serie di immagini, interpretando il loro ruolo di strumenti linguistici: saranno i materiali proiettati in aula a “parlare” e a veicolare l’attenzione nei diversi contesti del reale, nelle sue infinite sfaccettature.
L’artista parla attraverso le immagini; esse diventano il linguaggio con cui egli si mostra all’esterno, con cui egli “si manifesta”. Immagini cariche di significato che assumono una propria autonoma esistenza, corpi che si trasformano continuamente, verità che ci appaiono ma di cui possiamo raccogliere solo proiezioni impossibili, studi remoti sulla loro forma, rilevazioni o registrazioni del loro muoversi. Ecco che allora nella pagina del quaderno questo si condensa: l’immagine in movimento si fissa in un’istante e lascia un corpo da osservare, un disegno, che rimanda a una memoria (la conoscenza è soltanto memoria). A questo istante se ne sovrappongono altri, finché la visione è completata dalle tante velature del ricordo, dai tanti attimi che si stratificano su questo supporto che ospita il tempo: tornare sulle pagine di un quaderno in maniera continuativa sembra quasi ricondurre a noi stessi, a rimeditare su un nostro comportamento a distanza di tempo, e a cogliere cosa di nuovo è possibile ritrovare in quel passato.
L’incontro è stato promosso nell’ambito dei corsi di Storia dell’Architettura e dell’Arte contemporanea e di Storia del Paesaggio tenuti da Francesco Maggiore presso l’Università degli Studi della Basilicata e ha rappresentato il primo appuntamento della serie “Lectio brevis”, incontri tematici dedicati a discipline complementari per l’architettura e per il paesaggio, legate al “Sistema dell’Arte”: musica, letteratura, danza, fotografia, teatro, moda, design, cinema.
L’iniziativa è stata realizzata in forza della convenzione quadro sottoscritta nel 2021 tra l’Università degli Studi della Basilicata e la Fondazione Gianfranco Dioguardi finalizzata alla promozione e sviluppo di attività divulgative, espositive, editoriali e di ricerca scientifica.
Marco Saracino (Lecce, 1999), inizia gli studi in Accademia di Belle Arti nel 2019, insieme ai primi progetti con Radio Tosunian, gruppo sperimentale, con cui tuttora collabora, che conduce una ricerca esplorativa nel linguaggio radiofonico, concentrandosi sulle fallacità del verbale, del musicale, del visivo. Nel 2021 si trasferisce a Milano, dove ad oggi studia e lavora. Frequenta l’Accademia di Brera, dove sta conseguendo il diploma in pittura.A Febbraio 2024 inaugura la collaborazione a Sail Project, un’idea di Francesco Paolo Gassi sulla promozione dei giovani artisti, con “EXHIBITION n.1”, una doppia personale con Natalija Dimitrijevic, curata da F. P. Gassi.
La fotogallery della lectio brevis di Marco Saracino (foto www.SassiLive.it)