Interessante e molto partecipata è stata l’orazione civile “Il Venticinque aprile, liberazione anche dalle pagine oscure del fascismo” che il prof. Stefano Rolando, docente all’Università Iulm di Milano e presidente della Fondazione “Francesco Saverio Nitti”, ha tenuto in occasione del centenario dell’assassinio di Stato di Giacomo Matteotti presso l’auditorium del centro culturale Nitti di Melfi.
L’evento, organizzato da Fondazione e Associazione “Francesco Saverio Nitti”, rientrante nel cartellone di manifestazioni che il comune di Melfi ha allestito in occasione della Festa della Liberazione unitamente a Anpi, Fondazione e Associazione Nitti, è stato introdotto dal sindaco di Melfi Giuseppe Maglione, che ha confermato l’impegno e l’interesse della città ad avere una ferma iniziativa nella ricorrenza civile del 25 aprile, e dall’esponente dell’Anpi nazionale Michele Petraroia che ha ricordato il significato più generale di una generazione che, anche sull’esempio di martiri antifascisti tra i quali Matteotti, si è impegnata nella lotta di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
La storia di Giacomo Matteotti, dei due suoi celebri discorsi accusatori del ’21 e del ‘24, del suo efferato delitto, del passaggio del fascismo da movimento a regime, è stata oggetto di un approfondimento nel quale si è voluto dare spazio sia a testimonianze sia a una recitazione degli eventi e sia a considerazioni che hanno riguardato non solo gli aspetti più noti della vicenda del deputato socialista. Si è voluto entrare anche nella letteratura che è uscita in questo periodo nel racconto della vita e della figura umana di Matteotti, dei suoi risvolti politici, sociali, territoriali e familiari.
La conferenza del prof. Stefano Rolando è stata arricchita dalla apprezzata ricostruzione teatrale di una parte del discorso di Giacomo Matteotti (Camera dei Deputati 30 maggio 1924) a cura degli allievi-attori della Compagnia teatrale L’Albero e da un intervento video di Giuseppe Milazzo, autore del libro “Una lotta morale e mortale, Giacomo Matteotti a Varazze”, di imminente uscita con prefazione di Walter Veltroni.
“E’ importante che la città di Melfi, patria di Francesco Saverio Nitti e terra di confino di autorevoli e coraggiosi antifascisti italiani, abbia questo appuntamento importante per il 25 aprile per raccontare ai più giovani e alle scuole storie che hanno rigurdato generazioni che hanno vissuto e subito le violenze del regime fascista –ha affermato Stefano Rolando, presidente di Fondazione Nitti-. Ed è importante che ogni anno sia tematizzato questo incontro con i contesti del tempo o con testimonianze di figure che arricchiscono il racconto storico e la pedagogia civile che c’è attorno a questa ricorrenza non retorica, ma per connettere passato, presente e futuro. Quest’anno, in occasione del centenario della morte, il focus ha riguardato la storia di Giacomo Matteotti. Nel corso della celebrazione civile si è cercato di cogliere i motivi di attualità valoriale che possono essere raccontati a delle generazioni che colgono in questa storia gli elementi ineludibili che hanno costruito un percorso che nel tempo hanno portato alla redenzione del nostro Paese e del suo onore dopo vent’anni in cui sono stati tolti non solo i diritti democratici e di libertà, ma nei quali abbiamo costruito anche una vicenda che ci ha visto complici del nazismo in una guerra mondiale costata più di cinquanta milioni di morti”.