Serata di gala e pubblico delle grandi occasioni al nuovo teatro Aquila di Roma per la presentazione dell’anteprima nazionale del film “La Notte di Santa Apollonia” girato interamente a Pisticci lo scorso anno. Particolarmente apprezzato l’impegnativo lavoro del cast cinematografico costituito interamente da giovani cineasti lucani e romani, che hanno dimostrato anche in questa occasione che nulla hanno d invidiare ai professionisti del settore, seppure con pochi mezzi a disposizione. L’evento romano, patrocinato dal quinto municipio, (presidente Gian Marco Palmieri, e consigliere Maurizio Politi), è stato ideato dall’attore, poeta e narratore Massimo Previtero e dal regista-coreografo Emanuele Di Leo, con presentazione dell’attrice Anna Rita Luongo, che è anche la voce narrante del film. Folta la delegazione pisticcese con Donato Vena (riprese e montaggio), Leo Andriulli (Gruppo Sholò), Rocco Cifarelli (musicista-compositore) e Giuseppe Coniglio, dal cui libro è stato tratto il film. Ospite della serata Pino Pellegrino, scrittore castig director di famosi film, che ha apprezzato il lungometraggio, incoraggiando tutto il cast a proseguire sulla strada intrapresa. Presenti anche gli altri attori Rocco Di Tella, Giulio Marzano e Laura Morelli, brillanti interpreti del film. La triste vicenda d’amore fra due giovani, culminata in tragedia, nella Pisticci del 1600, costituisce la trama portante del film, all’interno della più vasta calamità del 9 febbraio 1688, quando buona parte del centro abitato crollò provocando la morte di circa 400 persone, duecento feriti e altrettanti rimasero senza tetto, ospitati dai religiosi del tempo nelle chiese e nei conventi.
Lorenzo, interpretato da Massimo Previtero, il protagonista del film, che già aveva dovuto superare vari ostacoli, perde la vita, proprio quando la sua donn aspettava un figlio. Il film poi mette anche in risalto l’ansia del riscatto e della ricostruzione della popolazione di Pisticci del tempo, che, rifiutando nuove case e varie proposte, decide di rimanere nell’antico quartiere in cui era nata e vissuta, ricostruendo con materiale spesso di risulta, circa trecento casette, disponendole una affianco all’altro, tutte linde e bianche, quasi in un grande abbraccio di amore e di protezione. Ognuno divenne architetto di sé stesso creando un nuovo e moderno quartiere e dando così vita ad una spontanea architettura mediterranea antisismica. Che oggi è il Quartiere Dirupo, inserito nel catalogo dei Beni Ambientali quale una delle 100 Meraviglie d’Italia, e che ancora oggi, nonostante le promesse, attende la definitiva consacrazione. Nel film uno spaccato importante di storia cittadina, interpretato e realizzato da giovani che hanno dimostrato di amare il loro paese con i fatti, senza chiedere contributi e assistenza. Un film, peraltro, -aspetto importante questo- che ha visto l’alto patrocinio del Comune di Roma e l’assenza totale delle istituzioni locali. Ma non è una novità.
Intanto arrivano già i primi consensi. Per il 15 maggio, partecipazione ad una delle rassegne più importanti d’Italia del Corto, presso il Campus Leone di Roma.
Giuseppe Coniglio