La Basilicata punta a una visione condivisa delle azione per valorizzare il ruolo degli operatori.
Presentare una proposta legislativa congiunta sullo spettacolo, in linea con le indicazioni politiche e programmatiche del presidente Marcello Pittella, in modo di valorizzare, in una visione strategica unitaria, il lavoro degli operatori culturali, turistici, ambientali ed enogastronomici della Basilicata. Mettere a punto una proposta che, attraverso l’approvazione di una nuova legge regionale sullo spettacolo (dopo quella n.22 del 1988), possa offrire un’immagine più forte e coesa della regione a livello internazionale, con l’obiettivo di intercettare i fondi strutturali 2014-2020 e cogliere le altre opportunità finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea.
Questo in sintesi l’esito del Tavolo della Cultura al quale hanno partecipato la dirigente dell’Ufficio sistemi culturali e turistici e cooperazione internazionale del Dipartimento Presidenza della Giuta, Patrizia Minardi e gli operatori dello spettacolo, dei Parchi e dei Gal (Gruppi di azione locale), che si è svolto questa mattina in Regione. All’ordine del giorno le proposte legislative e le strategie programmatiche 2014-2015.
“Nella stesura di una nuova legge sullo spettacolo – ha spiegato Minardi – bisogna tener conto delle linee programmatiche europee che pongono al centro una innovazione sia di merito sia di metodo, attraverso la messa a sistema delle relazioni istituzionali, scientifiche e tra privati, al fine di rafforzare la domanda di cultura internazionale. Bisogna, inoltre, puntare sulla valorizzazione del capitale informativo e sociale e della industria creativa e favorire aiuti a quelle imprese che si occupano di produzione culturale – ha aggiunto Minardi – senza dimenticare l’importanza dei distretti culturali che favoriscono il legame tra prodotto e territorio, la definizione di un preciso standard di qualità per i beni e servizi prodotti e lo scambio di saperi”.
Nel corso del dibattito, gli operatori intervenuti hanno concordato sull’idea di passare da una “cultura del progetto” ad una “cultura della strategia”, puntando su una visione sinergica che sappia valorizzare congiuntamente il lavoro dei diversi attori.
Lug 18