In vista dell’Anniversario della Liberazione è stata inaugurata oggi ad Alfonsine (Ravenna) una mostra storica dedicata alla partigiana Bruna Dradi Scutari. A riscoprire la figura, il Circolo filatelico “Vincenzo Monti” di Alfonsine, cittadina dove la Dradi è nata. Per ricordarla (ma anche per rendere omaggio a tutte le donne che fecero la Resistenza), ha commissionato un annullo filatelico.
E’ stata la prima donna italiana ad aver rivestito il grado di sergente nelle formazioni partigiane dell’Esercito italiano di Liberazione, e dal 1950 si è trasferita in Basilicata. Seguendo gli insegnamenti del padre militante antifascista, a soli 17 anni, ha partecipato alla Resistenza nel Ravennate, militando nella Brigata “A. Tarroni” ed era iscritta nell’Albo dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Bruna Dradi dopo il trasferimento a Potenza si è sempre impegnata sui temi del lavoro e della condizione femminile, tra le fondatrici in Basilicata dell’Unione Donne Italiane.È stata premiata per la sua audacia e coraggio con riconoscimenti da parte delle Istituzioni per il suo valore come giovane partigiana per riappropriarsi dei principi fondanti della nostra civiltà. Una figura di grande spessore umano e politico, un prezioso testimone di un periodo tormentato dell’Italia contemporanea che ha posto le basi, liberando “moralmente” e militarmente il nostro paese dall’oppressione nazifascista, della Repubblica prima e della Costituzione poi. Finita la guerra si trasferì a Potenza con il compito di contribuire all’emancipazione della condizione femminile in Basilicata; nella nostra regione ha vissuto tutta la vita, scegliendo di diventare “Lucana” continuando il suo impegno politico e civile al fianco di Donato Scutari, Deputato e poi Senatore del PCI, anche lui ebbe un ruolo attivo nella Resistenza.
In occasione del 61° anniversario della Liberazione, è stata chiamata a svolgere una relazione al convegno su “Le donne e la Resistenza”, promosso dal Consiglio regionale della Basilicata e dall’assessorato alla Cultura. Durante la manifestazione, alla presenza dell’allora presidente della Giunta, Vito De Filippo, e dell’allora presidente del Consiglio regionale, Filippo Bubbico, le è stata consegnata una targa ricordo.
“Pur non impugnando mai le armi – ha raccontato Dradi ai giovani in uno dei suoi ultimi incontri nelle scuole – ho combattuto con tenacia per sostenere la lotta per la liberazione del Paese. Ho partecipato a pieno titolo alla Resistenza dandole il senso di “resistenza civile”, piuttosto che di “guerra di resistenza”. “Ai miei figli e nipoti – ha detto ancora – racconto spesso di quegli anni che hanno segnato la mia vita. Penso che ancor prima di gridare “pace, pace” bisognerebbe impegnarsi nella vita di tutti giorni per renderla reale”.
Una nuova occasione per ricordare con lei la memoria di un’esperienza di vita al fianco dei più deboli e degli oppressi, nella speranza che ciò non vada disperso ma coltivato e ricordato soprattutto dai più giovani. La sua esperienza politica ed i valori morali che hanno sempre ispirato i suoi comportamenti fanno parte della memoria collettiva della Basilicata e costituiscono un monito per le generazioni future.