Nella mattinata di martedì 26 novembre al Campus dell’Unibas, sede di Matera, è stata inaugurata, e quindi benedetta, la Cappella “Edith Stein” dall’Arcivescovo Monsignor Pino Caiazzo. Si è dato inizio, così, ad un percorso che l’Ufficio di Pastorale Universitaria della diocesi di Matera-Irsina intende intraprendere per e con gli studenti dell’Università. La Cappella vuole essere un luogo di incontro, di condivisione dell’esperienza universitaria alla luce della fede. Essa intende promuove momenti di preghiera, attività di solidarietà, di approfondimento culturale e specialmente l’integrazione di fede e ragione. In questo percorso si è scelto di essere illuminati da Edith Stein, figura a cui è stata dedicata la Cappella, giovane donna che, attraverso la passione per lo studio e la filosofia, alla scuola del padre della fenomenologia Edmund Husserl, approda ad una grande Verità. Edith Stein, conosciuta anche con il nome di Santa Teresa Benedetta della Croce, può divenire così una compagna di viaggio per i giovani chiamati a ricercare la bellezza e l’essenza del loro essere studenti.
Ad arricchire e accompagnare la benedizione della Cappella è stato organizzato un momento culturale attraverso un Convegno dal titolo “Edith…alla ricerca dell’Altro”. A questo incontro di studio hanno partecipato l’Arcivescovo di Matera Irsina Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, la Rettrice dell’Unibas la Prof.ssa Aurelia Sole, il Prof. Ferdinando Mirizzi Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo. Sono intervenuti nelle relazioni il Prof. Domenico Copertino docente di Antropologia delle Religioni dell’Unibas, il Prof. Vincenzo Liguori docente di Filosofia al Liceo Scientifico di Gragnano (Na), don Leonardo Santorsola Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose interdiocesano. Ha moderato il Convegno il Cappellano della Cappella “Edith Stein” don Francesco Gallipoli.
Per questa occasione è stata realizzata la Mostra “Le 6 facce della vita: Edith Stein” a cura di due studenti di Architettura dell’Unibas di Matera, Annarita Palmiotta e Vincenzo Pace. I giovani studenti, durante la presentazione della Mostra al Convegno, hanno comunicato ai presenti la loro passione e dedizione nel lavoro fatto, raccontando di essere entrati nella vita di Edith Stein “a piedi scalzi” per cercare l’essenziale da trasmettere con un’espressione artistica. In questo percorso di “ricerca”, i due giovani hanno ragionato da veri studenti di architettura pensando di poter paragonare la storia della Santa ad un cubo, considerando che le sei esperienze, che lei stessa ha vissuto, sono indipendenti l’una dall’altra. Si sono lasciati interrogare da questa figura, dalle sue domande, dai suoi dubbi sulla fede, sul lavoro, sull’università fino a sentirla non lontana dalla loro esperienza esistenziale di studenti universitari. I due giovani hanno ancora spiegato che l’utilizzo delle immagini è legato a quello che è stato scritto nei pannelli e la scelta dei colori è un passaggio cromatico dal blu notte all’oro, passaggio emblematico dal buio alla luce.
La Mostra “Le sei facce della vita: Edith Stein” rimarrà in visione fino al 20 Dicembre per chiunque vorrà conoscere, approfondire e farsi coinvolgere da questa Santa tanto “grande” quanto affascinante e vicina al vissuto di giovani studenti e non solo.
Il Cappellano, don Francesco Gallipoli, nelle sue conclusione al Convegno, ha comunicato che attraverso la Cappella Universitaria non si vorrà occupare uno spazio, ma si desidererà condividere spazi che siano di confronto di crescita umana e spirituale.
La fotogallery dell’inaugurazione della Cappella Edith Stein (foto www.SassiLive.it)