Il legame tra Acerenza e la Romania – sancito da un protocollo tra il Comune e l’Associazione Comuni Prahva (92 comuni), gemellata al Comune di Acerenza e altri comuni Alto Bradano attraverso un protocollo di scambio culturale e promozione-cooperazione economica oltre dallo scambio di visite e delegazioni di sindaci romeni e lucani – si rafforza nel suggestivo mistero della sepoltura di Maria Balsa, figlia di Vlad Tepes (Dracula) in una cripta della cattedrale di Acerenza, con l’inaugurazione della Mostra-Museo in Palazzo Glinni. Studiosi e ricercatori che sono impegnati a ricostruire tutta la vita del Conte Dracula e della sua famiglia, il viaggio del conte in Italia e in Basilicata (oltre Acerenza, Muro Lucano) sono arrivati da Bucarest insieme a funzionari del Dipartimento per i Rumeni all’Estero (portavoce Aina Ena), il sindaco di Ploiesti Florin Mihai Pelin, presidente dell’Associazione Comuni Prahva (92 comuni), consiglieri regionali della Romania, autorità anche dalla Moldavia, ad inaugurare con la Mostra-Museo un busto in bronzo al personaggio venerato come eroe popolare in Romania e in altre parti d’Europa, per aver protetto la popolazione dall’invasione dei Turchi. Nella biblioteca della famiglia Glinni, in mostra, inoltre, la preziosa copia di un libro che narra della “Famiglia Dragona” che riporta non solo le regole dei cavalieri dragoni ma anche l’elenco ed i nomi dei Cavalieri del Drago. Il nome Dracula deriva proprio da Draco (il drago nello stemma) e divenne celebre nel corso del 1800 a seguito del romanzo di fantasia dello scrittore irlandese Bram Stoker. La riscoperta dell’antico volume ha spinto i fratelli Glinni a rileggere con attenzione gli scritti e le opere dell’avo Glinni Ottomanno ritrovando un manoscritto sulla sepoltura della principessa Balza. Di qui ha preso le mosse il progetto “Sulle orme di Dracula in Europa”, sostenuto dal Ministero della Cultura di Romania, Palazzo Italia Bucarest, Associazione culturale Mihai Viteazu Prahova , presieduta da Mircea Cosma, l’Associzione Lucani nei Balcani e l’Associazione Rumeni in Italia – Basilicata, dalla Romania ad Acerenza rappresentanti del Governo Romeno (Dipartimento per i Romeni all’Estero), dell’Ambasciata di Romania in Italia, una delegazione della Repubblica di Moldova e del Comune di Chisinau, studiosi e ricercatori internazionali, tra i quali la meseografa Paulina Amelian, per scoprire un busto in bronzo e un dipinto della pittrice Iolanda Cretoiu. Per Giovanni Baldantoni “l’attrattore turistico-culturale di Acerenza avrà certamente benefici diretti nelle relazioni economiche tra Italia e Romania ed anche altri Paesi Balcanici, incrementerà i flussi turistici perchè in tutti i Balcani c’è grande interesse per Vlad Tepes e favorirà le imprese italiane già numerose in Romania per prodotti alimentari e per altri settori”. Come ha confermato il direttore Reale della Cattedrale Santa Maria La Nova a Napoli (dove ci sarebbe la sepoltura del conte Dracula) i visitatori sono aumentati negli ultimi tempi specie dai Paesi dell’Est Europa. Carlo Glinni, che con la famiglia ha voluto ristrutturare il Palazzo storico messo a disposizione, ha parlato di una “grande opportunità offerta alla comunità acheruntina per rilanciare il turismo. Lo spopolamento è la prima priorità da affrontare”. E sulla rigenerazione del borgo e del centro commerciale ha insistito il presidente della Confcommercio di Potenza Angelo Lovallo per il quale “il sostegno al progetto va in questa direzione e di rilancio delle imprese locali”.
Il sindaco di Ploiesti Florin Mihai Pelin, presidente dell’Associazione Comuni Prahva (92 comuni), gemellata al Comune di Acerenza e altri comuni Alto Bradano ha sottolineato che si rafforza il senso di appartenenza all’Europa, a partire dagli scambi culturali e illustrando le possibilità di investimento a Ploiesti, vicino all’aeroporto della capitale, con disponibilità di terreni agricoli e aree per piccole attività produttive. La legislazione locale favorisce gli investimenti esteri e la formazione di società miste. L’assenza del sindaco di Acerenza è stata stigmatizzata.
Mircea Cosma, Associazione culturale Mihai Viteazu Prahova , che ha già realizzato 9 musei in Europa (oltre a 260 busti ed opere artistiche), racconta l’idea condivisa dalla famiglia Glinni e da Giovanni Baldantoni, della “Casa Dracula” ad Acerenza. “Le nostre ricerche risalgono al 2020 quando a Napoli nella chiesa Santa Maria La Nova – riferisce – ci siamo concentrati per studiare la tomba nella quale, per noi, si trova la salma del conte Dracula. Insieme ad accademici e studiosi romeni ci siamo occupati dei passaggi del conte in Italia e in Basilicata – oltre Acerenza, Muro Lucano – quindi l’attenzione è andata sulla cripta della cattedrale di Acerenza. Il mistero della cripta trova conferme autorevoli che comunque hanno bisogno di ulteriori indagini ed approfondimenti. E’ una storia cancellata che richiede una grande operazione di ricerca culturale”.